Vittoria doveva essere e vittoria è stata per l’Olimpia contro una delle edizioni più brutte del Maccabi che ricordi. La partita si è decisa fondamentalmente nel primo tempo quando Milano ha messo in mostra la sua arma totale che la contraddistingue e cioè la capacità di non farsi mai battere dal palleggio anche in caso di cambio sistematico.
Questo fa si che gli avversari spesso siano costretti a forzature ed a palle perse che innescano il talento offensivo milanese: nel caso degli israeliani poi, la pessima organizzazione nella transizione difensiva ha fatto il resto e 52 punti subiti nei primi venti minuti in una partita giocata a ritmi non altissimi sono la dimostrazione.
Nella ripresa c’è stata una reazione maccabea che, complice un fisiologico rallentamento dei biancorossi di Messina, hanno iniziato a segnare da dovunque perché tutto si può dire della squadra di Sfairopoulos ma non che non abbia talento offensivo. Ma non è squadra e dubito lo diventerà, al contrario di una Olimpia Milano già matura per condurre in porto senza patemi una partita che poteva anche, senza solidità ed esperienza, riservare beffe finali.
Compito assolto quindi ed ora arrivano i campioni d’Europa in carica dell’Efes reduci però da 3 sconfitte in questa Eurolega. Curioso di vedere il tipo di approccio che avrà la squadra di Ataman che pare molto indietro di condizione. Certo che il roster è fondamentalmente lo stesso che pochi mesi fa trionfò, quindi anche una classica sindrome da “pancia piena” è comprensibile. Importante quindi per Milano approfittare di ogni occasione buona per mettere fieno in cascina nel tentativo di riagguantare i playoff e riprovare la scalata alla F4.
IL TABELLINO : OLIMPIA MILANO – MACCABI TEL AVIV 83-72
DIAMO I NUMERI
7 – gli anni passati da quella serie di playoff che ha spezzato un sogno, quello di giocarsi le F4 in casa. Tanta acqua sotto i ponti è passata da allora, ma se l’Olimpia Milano tra alti e bassi è tornata ad avere un ruolo centrale nell’Europa dei canestri, il Maccabi Tel Aviv praticamente dal 2014 non ha una squadra all’altezza di quella che vinse al Forum guidata da Tyrese Rice. Ogni anno firmano giocatori anche di pedigree sborsando parecchi dollari senza preoccuparsi di creare un gruppo. Non che mi/ci dispiaccia, però è strano che in una società storicamente vincente non si cambi rotta (e GM)…
51 – corrisponde ai gradi rispetto l’arco da tre punti nel quale Mitoglou ha trovato la sua mattonella ideale. Da quella posizione è infallibile, lo si obblighi a tirare da lì almeno 10 volte a partita. Ma oltre a questo anche tanto altro, sia in difesa che in attacco. Sul paio di alto-basso (come diceva il compianto Frankeeno Lauro) giocato alla perfezione con Melli la mente è andata ad un Duncan-Robinson degli Spurs che furono…Ma anche a DinoDino (appunto…)-JB Carroll per i più anziani….
9 – i minuti di Jerian Grant durante i quali ha segnato un solo tiro da 2 e, così recita il suo tabellino, null’altro. Ovvio che si debba ancora integrare ma sappiamo che le partite si susseguono e la pazienza di Messina e del tifo milanese non è certo infinita…Predichiamo calma, almeno fino a Natale bisogna dargli tempo secondo me anche se spifferi dicono che le prossime 2-3 gare siano già decisive per il suo futuro…Diamo il via al totosuccessore!
0 – i punti all’intervallo di Scottie Wilbekin, pericolo numero uno per la difesa biancorossa. Non credo gli sia mai capitato in carriera ma l’impressione, corroborata dal body language tipo quello dell’ultima azione della partita, è che qualcosa si sia rotto tra lui, il coach e forse la società ed è una brutta gatta da pelare per la dirigenza israeliana. Certo è che metter nello stesso roster lui, Nunnally, Derrick Williams e Jalen Reynolds…Bisogna essere masochisti e/o avere una visione del basket un pelo naif.
4 – come gli assist e i rimbalzi di un Delaney che pare essere tornato a nuova vita cestistica dopo un pessimo mese finale nella scorsa stagione e uno forse ancora peggiore iniziale di questa. Ottima notizia poiché a mio avviso lui è l’uomo chiave di questa Olimpia Milano che non si può permettere un rendimento troppo al di sotto del par dell’ex Hawks. Poi passano spesso sottotraccia i suoi duelli rusticani con le point guard di talento avversarie. Contro Baldwin nella vittoria contro Baskonia di settimana scorsa ed ora contro Wilbekin è tutto un trash talking e provocazioni che manco il miglior Gary Payton…
8 – i punti di Melli che secondo me dovrebbe essere portato ad esempio in qualche cattedra universitaria se qualche laureando cestofilo portasse a discussione la tesi “le statistiche e la realtà, due mondi paralleli”. La sua difesa non si può raccontare, i suoi extra pass per le triple di Mitoglou, i suoi aiuti, la sua leadership. L’unico appunto è che dovrebbe tentare maggiormente il tiro dall’arco, oggi si è fermato a zero tiri…
20 – la valutazione dell’ex di giornata Nunnally che ha messo su, più o meno, le cifre che fece nella sua disgraziata mezza stagione milanese. Uno dei giocatori meno rimpianti (in proporzione al talento) passati da queste parti, ricordo che alla presentazione c’era chi sosteneva (personalmente ero pure abbastanza d’accordo) che lui, Nedovic e Mike James fosse il miglior trio d’Europa. La realtà è che sia lui che Nemanja son due giocatori belli da vedere ma efficaci il giusto.
SALA STAMPA
Cristiano Garbin
@garbo75