Se un indizio è un indizio, due indizi sono una coincidenza e tre una prova, sei indizi che sono? Velo dico io, altrettante certezze.
La certezza ad esempio che sei vittorie in fila non si ottengono per caso, la certezza che questa è una squadra vera, che sa lottare, che non si abbatte se va sotto, che ha una panchina lunga, che sa trovare le chiavi di volta per mettere in difficoltà l’avversario.
Ce ne sarebbero anche altre, ma per oggi ci fermiamo a queste, dopo una grande vittoria ottenuta contro un rognosissimo Zenit, che al Forum ha dimostrato tutto il suo valore certificato anche dalla sua ottima classifica.
Primi due quarti in cui Milano è stata in grande difficoltà offensiva poiché non riusciva a trovare i soliti meccanismi, faceva fatica a creare vantaggi per trovare i suoi letali tiratori dietro l’arco. E, pur difendendo onestamente, ha dovuto subire tanto da 3 punti e tantissimo da dentro l’arco.
Ci voleva una scossa, un qualcosa che girasse la partita e quel qualcosa l’ha trovato Messina: 4 piccoli con un fin lì disastroso Micov da ala forte in alternanza con Datome.
Proprio i punti del serbo, insieme ad una difesa ancora più aggressiva, hanno dato il la alla rimonta milanese poi completata dai due mori del back court; prima Punter (sempre più l’uomo dei tiri che scottano) e poi Delaney con le loro triple hanno chiuso la pratica
Non dimenticherei però l’assoluta importanza nella rimonta che ha avuto il far consumare in fretta i 4 falli allo Zenit nel terzo quarto. Così facendo l’Olimpia si è guadagnata parecchi tiri liberi riuscendo pian piano ad avvicinarsi ai russi per poi sferrare il break decisivo a 3 minuti dal termine.
Era già successo l’altro ieri contro l’Olympiacos, non credo sia un caso. Come fanno le grandi squadre, come facevano le grandi Olimpia del passato. E se c’è una partita che mi ha ricordato le grandi imprese e le grandi vittorie di quello squadrone di fine anni 80 è stata proprio questa…..
Ora, dopo la partita con Trieste in campionato (dove auspico un ampio minutaggio per i vari Cinciarini, Moretti e Biligha ma anche per Roll e soprattutto un riposo ad Hines), arriva l’insidiosa trasferta a Villeurbanne.
Attenzione perché l’Olimpia per caratteristiche potrebbe digerire poco la fisicità e l’atletismo dei francesi. Sarebbe un peccato interrompere la striscia vincente, questa scalata alla classifica sta gasando tutti nonostante l’impossibilità di essere presenti fisicamente ad Assago.
Speriamo che l’incubo Covid finisca presto , speriamo che il sogno biancorosso duri ancora a lungo
Olimpia Milano – Zenit San Pietroburgo 82- 76
DIAMO I NUMERI
32 – I punti concessi dalla difesa Olimpia Milano allo Zenit nel secondo tempo. Vero è che i russi hanno tirato malissimo da fuori (2/12) dopo i primi due quarti dove segnavano pure dal consolato russo di Via Sant’Aquilino, ma lo show nella propria metà campo dei biancorossi rimane di notevole livello.
8 – i punti del grande ex, Gudaitis. Il buon Arturas e’ ancora amatissimo a Milano perché per l’Olimpia Milano ha dato tutto. Ma forse la chiacchieratissima scelta di Messina di lasciarlo andare a settembre è stata quella giusta. Pur rimanendo un buon giocatore, mi è parso distante da quello dominante pre infortunio.
11 – i giocatori ruotati da Ettore Messina, considerando tali anche Moraschini e Roll in campo quasi 5 minuti a testa, con quasi tutti sui 18 minuti giocati. Sarà un caso che nel finale i biancorossi sembravano averne molto di più?
5 – il voto a Leday, unico insufficiente di giornata. Si è messo a giocare spalle a canestro contro Will Thomas e non ne ha ricavato molto…Sarebbe stato meglio portarlo lontano da canestro ed attaccarlo. ma come si diceva una volta tutto è bene ciò che finisce bene.
43,8 – la percentuale da due punti dell’Olimpia Milano. E’ raro vincere in casa tirando così male ma ancora una volta decisivi i liberi, due soli errori su 26 tentativi.
7,5 – se lo Zenit avesse vinto l’Mvp sarebbe stato certamente Pangos, gran bel giocatorino che il Barcellona ha lasciato andare prematuramente, puntando su Huertel, lasciato all’aeroporto di Istanbul (caso che ha fatto scalpore ma è stato involontario), già fuori squadra e sul mercato. Bravo lo Zenit ad approfittarne, il suo valore era comunque noto. Sapete che per il dopo Chacho non sarebbe affatto male? Ah, ovviamente il 7,5 è il voto alla partita di stasera.
3 – il posto in classifica attualmente occupato dall’Olimpia Milano: finisse oggi la stagione regolare ai playoff pescherebbe una tra lo Zalgiris e il Bayern con la bella in casa. Non male. Certo che una serie Messina – Trinchieri ingolosirebbe gli autori di Netflix…Per farci una serie.
SALA STAMPA
Ettore Messina
“E’ una grande vittoria contro una squadra eccellente, l’ha dimostrato soprattutto nel primo tempo, quando la sua difesa ci ha creato numerosi problemi, non siamo stati bravi a muovere la palla da un lato all’altro del campo, e in difesa com’era già successo con l’Olympiacos nel terzo quarto ruotavamo bene ma non abbastanza rapidamente da disturbare realmente i loro tiratori.
A livello di EuroLeague non basta alzare un braccio per indurre un errore. Nel secondo tempo l’abbiamo fatto meglio e in attacco abbiamo mosso la palla e trovato i canestri giusti. Non è mai facile a questi livelli ribaltare una partita che comincia male, per cui devo dare credito ai ragazzi di averlo fatto.
E’ stato un grande mese, ora ci spostiamo ai prossimi appuntamenti. Nel finale ho usato un quintetto piccolo perché volevo avere più tiro, più trattamento di palla. In termini di classifica, io continuo a sognare i playoff e a guardarmi alle spalle per carattere.
Poi so che abbiamo tanti giocatori che hanno fatto le Final Four, hanno vinto, e loro non si accontentano di fare i playoff, vogliono anche una buona posizione di classifica.
Ma abbiamo una specie di patto non scritto che è quello di non parlare mai di una partita che non sia la prossima. Se c’è stata una svolta? Diciamo che ci conosciamo meglio, crediamo in quello che facciamo, che è fondamentale, perché non basta chiedere una cosa perché sia fatta bene.
Anche i cinque giorni trascorsi tra Madrid e Valencia, praticamente chiusi in hotel, hanno cementato lo spirito, i ragazzi si sono parlati, si sono conosciuti meglio”.
Cristiano Garbin
@garbo75