Il 2020 verrà ricordato anche come l’anno dell’esplosione mediatica dei videogiochi dedicati alle simulazioni sportive. Al pari delle rivisitazioni virtuali delle grandi corse dei mondiali di Formula 1 e motociclismo, oppure come accade nei campionati virtuali dedicati alla Premier League, da tre anni a questa parte sta spopolando anche il campionato riservato ai gamers di tutto il mondo, dedicato ad una delle simulazioni di pallacanestro più riuscite: stiamo parlando, ovviamente, di NBA 2K, il titolo di basket per console e personal computer più famoso e diffuso.
Da tre anni, la NBA 2K League (questo è il nome del campionato), promossa e gestita direttamente dalla National Basketball Association e dalla società Take-Two Interactive, è una realtà nel campo dei tornei virtuali degli sport elettronici. Anche quest’anno, la stagione ha preso il via a maggio e si protrarrà per i successivi tre mesi. Ventitré le squadre in campo che competeranno, online e rigorosamente dal vivo, per l’anello di campione, con tutte le partite che verranno trasmesse in diretta sui canali Twitch e YouTube della NBA 2K League.
Dopo il successo riscosso nel corso delle prime due stagioni, la NBA 2K League promossa dalla NBA, è partita quest’anno con l’aggiunta di ulteriori due squadre che si contenderanno il titolo di campione. Il torneo organizzato dalla NBA ha raggiunto in pochissimo tempo una grande popolarità in tutto il mondo, al pari dei più famosi tornei degli eSport come Dota 2 o League of Legends. A livello mondiale, il pubblico degli sport virtuali raggiungerà quest’anno i 450 milioni di spettatori e genererà ricavi per oltre un miliardo di dollari, tra partnership, sponsorizzazioni e scommesse e sport. Ecco perché, sempre più proprietari ed ex giocatori della NBA guardano al futuro con l’obiettivo di investire in una società da lanciare nel mondo degli eSports.
Come nella realtà: ecco cosa è accaduto al Draft 2020.
Così come accade realmente nel corso della stagione NBA, ad inizio anno i migliori giocatori professionisti del mondo del videogioco NBA 2K si sono dati appuntamento a New York per prendere parte al Draft 2020. In questa sede sono stati selezionati e decisi i rappresentanti di ogni singola franchigia in campo nella prossima stagione. Tra le squadre in campo troviamo anche quella affiliata ai coreani della Gen.G, tra le organizzazioni professionistiche più famose del comparto degli eSport, con sedi a Playa Vista, Seoul e Shanghai.
La Gen.G (presenza consolidata nell’universo degli eSports, con squadre nei vari campionati di League of Legends, nonché Fortnite, PlayerUnknown’s Battlegrounds e Counter-Strike: Global Offensive), ad inizio anno ha acquisito i diritti a prendere parte al torneo virtuale di NBA 2K, accaparrandosi l’unico slot riservato a squadre non americane della lega, iscrivendo così la formazione dei Tigers of Shanghai.
La cerimonia del Draft 2020 si è svolta lo scorso febbraio ed è stata ovviamente trasmessa in diretta e in streaming sui canali Twitch e YouTube della NBA 2K League. La scelta numero uno in assoluto è stata quella dei Wizards District Gaming che hanno selezionato John “JBM” Mascone. Oltre alle tigri della Gen.G, l’altra franchigia a debuttare nel torneo 2020 è stata quella degli Hornets Venom GT, gestita direttamente dalla franchigia NBA dei Charlotte Hornets, di proprietà di Michael Jordan.
In totale sono centotrentotto i giocatori “contrattualizzati”; di questi, “settanta” hanno preso parte già al campionato nel 2019. Il panel dei circa duecento giocatori che si erano dichiarati “eleggibili” per il Draft 2020 era composto da professionisti del mondo degli eSport selezionati dalla lega attraverso lo svolgimento dei tornei di pre-season come i tornei Pro-Am, gli Invitational dedicati ai giocatori europei, gli Invitational dedicati ai giocatori provenienti dal continente asiatico e altre decine di giocatori non confermati dall’ultima stagione.
Quale è lo stipendio medio per un giocatore della NBA 2K League?
Le partite tra le squadre della lega virtuale della NBA non vengono giocate utilizzando gli avatar dei più famosi cestisti come Steph Curry, James Harden e LeBron James. Ogni “pro” di 2K ha il proprio avatar, con specifiche e determinate caratteristiche e attitudini che vengono create e manipolate dal giocatore in carne ed ossa. La maggior parte delle proprietà NBA ha una propria squadra iscritta alla lega 2K, come ad esempio i Minnesota Timberwolves che, attraverso la franchigia affiliata dei T-Wolves Gaming, sono i campioni in carica.
Come detto sopra, si tratta di un campionato riservato a veri e propri professionisti del settore, che ricevono un compenso in cambio delle loro prestazioni nel corso della stagione sportiva (virtuale). Ma allora, qual è lo stipendio medio per un giocatore sotto contratto con una delle squadre della NBA 2K League?
Come per la maggior parte degli eSport in tutto il mondo al giorno d’oggi, giocare a un videogioco in maniera competitiva può rendere e pagare abbastanza bene. O, almeno, così è per i professionisti affiliati alla NBA 2K League. Secondo il sito web ufficiale del campionato di 2K, ciascun giocatore riceve uno stipendio base con bonus ed extra. Un contratto di sei mesi, ad esempio, vale non meno di 37mila dollari mentre un rookie, ovvero un giocatore al primo anno, guadagna non meno di 30mila dollari. Inoltre, la lega mette a disposizione ogni anno circa due milioni di dollari di montepremi extra, da distribuire ai vari giocatori in base ai loro successi e primati. Infine, ciascun giocatore, resta libero di negoziare propri contratti pubblicitari, un po’ come accade, del resto, con i veri professionisti della palla a spicchi oltre oceano