Roma, 6 ottobre 2019 – Dopo tre soli turni di campionato LBA 2019-20 si cominciano a delineare i rapporti di forza tra le contendenti ma, al tempo stesso, non mancano le sorprese in seno ad una classifica che logicamente resta ancora corta. Tutte considerazioni valide ma senza dimenticare che tre squadre sulle diciassette ai nastri di partenza han riposato e che sarà così sino all’ultima giornata del girone d’andata.
Quindi stilare graduatorie di merito o dell’esatto contrario è forse ancora un pò fine a se stesso, squadre infatti come Vanoli Cremona, Acqua San Bernardo Cantù e Carpegna Prosciutto Pesaro hanno giocato due gare soltanto. Intanto su qualcosa si può iniziare a dibattere, sempre con la massima obiettività, in merito a queste prime tre giornate che vedono comunque squadre in salute contrapposte a squadre che ancora devono arrivarci ad una condizione accettabile, con evidenti alti&bassi prestazionali.
Saltano all’occhio intanto le prime della classe a punteggio pieno, il Banco di Sardegna Dinamo Sassari e la Segafredo Virtus Bologna, una coppia che in pochi alla vigilia avrebbero pensato fossero a braccetto in testa. Sardi che continuano a vincere imperterriti, dopo la vittoria della Supercoppa 2019 ottenuta ai danni dei “nemici” dell’Umana Reyer Venezia, anche la Dolomiti Energia Trentino ha dovuto chinare la testa al cospetto del team sassarese. Ci ha pensato Curtis Jerrels, a due decimi esatti dal quarto suono della sirena, a regalare la vittoria a Gianmarco Pozzecco con uno dei suoi storici tiri dalla lunga che se da una parte esalta la squadra sarda, dall’altra prostra il team di Nicola Brienza e del Presidente Luigi Longhi: quante gare ha perso in casa l’Aquila con tiri subiti all’ultimo respiro in questi anni?
Scaramanzie storiche a parte, la Dolomiti Energia Trentino non ha per niente deluso, giocando la sua pallacanestro e per niente intimorita dello 0-19 del secondo periodo che avrebbe steso chiunque, non cedendo di netto come avvenuto alle precedenti avversarie della Dinamo in campionato: -22 Varese e -20 Pesaro. Al momento quindi il trapianto di Alessandro Gentile all’interno di un club condotto sino ad oggi con una filosofia molto oculata, senza lasciarsi andare cioè a voli pindarici da grandi firme in squadra, sembra non procurare fasi di rigetto clamorose sebbene i bianconeri, a quota 4 punti in classifica dopo aver piegato prima Pistoia in casa e dopo Reggio Emilia a domicilio (con l’esordio di Ale Gentile, appunto), siano però reduci da due sconfitte consecutive, questa vs Sassari e quella al debutto casalingo vs il Galatasaray in EuroCup sette giorni fa. Per carità, niente di allarmante però al momento non c’è neanche quella svolta positiva che l’innesto del Figlio di Nando in squadra avrebbe dovuto portare con se…
A Sassari invece si gongola. La stagione è appunto ripresa alla grande e sembra che la vittoria sia quasi ineluttabile per questa Dinamo che però, come la Dolomiti di cui sopra, ha sofferto di evidenti “cali calorici” con perdita d’intensità e conseguenti pause anche evidenti e pericolose: come in finale di Supercoppa vs la Reyer, la Dinamo è scappata in avanti ma dopo ha subìto il rientro dei padroni di casa e meno male che quel satanasso di Jerrels abbia estratto il suo coniglio dal cilindro dopo quattro tentativi precedentemente andati a vuoto. Bisogna avere maggiore continuità, anche perchè tra poco inizia la FIBA Basketball Champions League che porterà con se via molte energie psico-fisiche al team di Pozzecco.
In testa alla classifica assieme ai sardi c’è la scoppiettante Virtus Bologna, anche lei a punteggio pieno con 6 punti e che nel “Teodosic Day”, giorno dell’esordio del suo gioiello portato a casa questa estate dopo una querelle durata diverse settimane, ha fatto vedere di essere in grado prendere e dare cazzotti in stile Reyer Venezia rimanendo in piedi sino alla fine. Vittima designata proprio la Reyer Venezia che esce un pò ridimensionata dal PalaDozza (2 sconfitte in tre gare di campionato e tutte e due a Bologna, senza contare il KO in casa all’esordio in EuroCup vs il Partizan), ma attenzione ai campioni d’Italia in carica, quante volte in questi ultimi anni abbiamo visto durante la stagione un declino di risultati evidente e che comunque non le hanno impedito di portarsi a casa due tricolori su tre dal 2017? Guai a darli per morti. A Bologna sponda Virtus invece la gioia è quasi all’azimut dopo la vittoria di ieri, la quarta di fila (Europa compresa), agguantata con grinta e carattere. Gente presente ieri sera nell’impianto felsineo spiegava che a momenti il pubblico neanche seguisse la gara quanto invece ogni pennellata di Milos Teodosic, quasi in preda ad un estasi paradisiaca!!?!? Tutto quanto molto bello e poetico ma non dimentichiamoci il duo Hunter-Weens, innescati alla grande da Milos e preziosissimi per la vittoria di ieri.
A quota quattro punti un gruppetto composto da sei squadre: Openjobmetis Varese, Happy Casa Brindisi, Germani Basket Brescia, Dolomiti Energia Trentino, A|X Olimpia Milano e Pompea Fortitudo Bologna.
Il team varesino di coach Attilio Caja ha vinto ancora dopo la prima di Trieste e rifilato un’altro scarto di 20 punti all’avversaria di turno a Masnago, una malmostosa Fortitudo Bologna apparsa quasi incapace di districarsi dalle grinfie della difesa biancorossa, apparsa come al solito determinata e pronta a chiudere il bocchettone dell’ossigeno al solito Pietro Aradori (comunque a referto con 18 p.ti finali). Protagonista inaspettato il lettone Ingus Jakovičs che insieme a Mayo, Simmons e Vene costituiscono un quartetto solido ed affidabile, capace appunto se in giornata di fare male a chiunque, in particolar modo quando dinanzi gli avversari non sembrano proprio scesi in campo con il coltello in mezzo ai denti. Subisce quindi una netta ridimensionata la Fortitudo Bologna di Antimo Martino. Dopo la bella doppietta di vittorie, a Pesaro alla prima di campionato ma specialmente in casa quasi soffocando quel rettile di squadra che è la Reyer Venezia, una doccia gelida per i tifosi biancoblu che però conferma quanto si sia pensato, sin da quest’estate, della Pompea: buonissima squadra ricca d’esperienza ma se qualcuno prova a correre od a difendergli duro contro, che succede?
Intanto sale prepotentemente l’Happy Casa Brindisi di Frank Vitucci. Mostrando un carattere leonino ma sopratutto un impianto di gioco a dir poco agile ma potente ed al tempo stesso redditizio, il team pugliese ha avuto la meglio sabato sera scorso di una Germani Basket Brescia a dir poco euforica per l’ottimo avvio di stagione, reduce da tre vittorie in tre gare

Adrian Banks, MVP del match vs Brescia.
ufficiali (Reggio Emilia in casa, addirittura Milano in trasferta e specialmente Unics Kazan in Coppa al PalaLeonessa). Attenzione a questa Brindisi, dopo lo scivolone casalingo vs Cantù e la ripassata in padella rifilata alla Virtus Roma a domicilio, la vittoria di sabato sera al PalaPentassuglia vs una Germani lanciatissima mette i pugliesi nel novero delle squadre che potrebbero realmente stupire quest’anno. Avendo recuperato Tyler Stone e con un Adrian Banks in questa forma nulla è precluso a patto però che non si voglia spremere il limone sino alla fine anche in Europa. Brindisi ha fame di grande basket ma l’agone europeo porta via con se risorse mentali importanti, vedremo se Frank Vitucci saprà gestire al meglio il suo roster che a questo punto potrebbe liberare il lungo Radosavljievic, ingaggiato alla vigilia della Supercoppa proprio per sopperire all’assenza di Stone.
Brescia c’è rimasta male. Impetuosa la sua crescita in questo primo pacchetto di gare ufficiali ma quest’anno la Leonessa, dopo l’annata sfigata dello scorsa stagione, ha tutto per poter reagire a questa prima sconfitta ufficiale. Quindi fa male perdere ma ci sta vs questa Brindisi e nel suo fortino. Infine il sestetto si completa con la corazzata milanese di Ettore Messina. La vittoria non dovrebbe far notizia per le Scarpette Rosse ma dopo aver perso la verginità casalinga per mano di Brescia e quella europea subito, al debutto vs il Bayern…Beh…Qualche dubbio era venuto. La nostra coppia di redattori Cristiano Garbin e Francesco Sacco da Milano han iniziato a parlare di anemia offensiva rispetto allo scorso anno, ecco allora che ieri mattina l’A|X ha stroncato Trieste con 88 p.ti messi a referto. Però…Sì, beh, 88 punti son tanti ma si son messi in luce due quasi sconosciuti in biancorosso come Sergio Rodriguez e Luis Scola. Ah, non sono sconosciuti? Scusate, avete ragione, c’è anche stato un eccellente Michael Roll, per il resto però la banda Messina deve ancora aumentare i regimi del proprio motore, non apparso ieri andare a tre cilindri ma vs Trieste era abbastanza plausibile una buona vittoria scaccia-pensieri, puntualmente arrivata. Quindi non occorrono trionfalismi ma nemmeno sminuire una vittoria che fa sempre bene al morale ed all’ambiente, scosso (a dire poco), dalla deludente sconfitta interna vs Brescia di sette giorni fa.
A quota due punti segue un altro sestetto composto da Vanoli Cremona, Acqua San Bernardo Cantù, Grissin Bon Reggio Emilia, Umana Reyer Venezia, Dé Longhi Treviso e Virtus Roma. Facendo la tara con il discorso iniziale, e cioè con le squadre che han disputato solo due gare e non tre, balza comunque agli occhi la situazione dei campioni d’Italia della Reyer Venezia di cui abbiamo già parlato prima. Ok, due trasferte al PalaDozza son sempre roba tosta ma due sconfitte su due non lo pensava oggettivamente nessuno. Bene semmai la Cantù di Cesare Pancotto nonostante ieri sera in

YanCarlos Rodriguez di Cantù in azione
casa, vs una Grissin Bon Reggio Emilia abbastanza irritata dalle prime, due sconfitte subite vs Brescia ed in casa vs Trento, e vogliosa di vincere la prima gara in stagione, abbia dovuto cedere anche in modo netto. Inutile ripeterlo: in Brianza son tutti consapevoli che sarà un anno difficile, il roster è buono e può anche fare qualche sgambetto clamoroso a chiunque (Brindisi docet), ma se si perde di vista l’obiettivo salvezza, si corre il rischio di prendere imbarcate come quelle di ieri sera a Desio, in cui comunque va dato merito all’altro sesto del gruppetto a due punti in classifica, la Grissin Bon di Maurizio Buscaglia, di essere riuscita a mettere a referto ben 6 giocatori in doppia cifra giocando un ottimo basket, ricco di personalità. Del resto, con gente come Gal Mekel e Beppe Poeta in cabina di regia, è difficile pensare che la gioventù e l’entusiasmo di una Cantù comunque battagliera potesse bastare per far perdere qualche colpo agli emiliani. Per la Grissin Bon quindi una prova di pieno riscatto ed efficacissima, a conferma che il roster messo in piedi dal GM Ale Frosini non è di secondo livello ma forse che deve solo far rullare un pò il motore.
Bene anche la Dè Longhi Treviso, anche lei alla sua prima, storica vittoria in LBA e dopo aver perso nei due turni precedenti ma offerto delle prestazione più che dignitose vs Milano al debutto in casa ed in quel del PalaRadi di Cremona. Una vittoria fragorosa per come la squadra di Max Menetti abbia gestito il ritmo del gioco e della sfida stessa, con 5 uomini in doppia cifra (più un Jordan Parks fermatosi a 9 p.ti), ma soprattutto con una presenza in campo dei vari Nikolic, Logan, Severini, Cooke e soprattutto il centrone neozelandese Fotu che hanno indebolito lentamente ma in modo perentorio la resistenza della squadra di Michele Carrea. Pistoia invece è ancora ferma a zero vittorie dopo tre gare ma, per certi versi, era prevedibile accadesse, un roster buono ma non eccelso e che deve fare i conti con ancora il centrone australiano Angus Brandt da inserire al 100% essendo arrivato in biancorosso da poco tempo.
Al PalaEUR di Roma invece è arrivata una delle sorprese della 3^giornata, con la Virtus Roma di Piero Bucchi che ha avuto la meglio, anche lei per la prima volta in stagione, sulla Vanoli Cremona di Meo Sacchetti. Dopo il rovescio subito in casa per mano di Brindisi, la squadra capitolina ha dunque reagito alla grande sebbene sia apparsa più aggrappata ad un ottimo Jerome Dyson in giornata di grazia che ad un effettivo sistema di gioco. Ma sarebbe riduttivo però non esaltare la prestazione di una squadra che, sempre vs l’Happy Casa e prima ancora vs la Virtus Bologna all’esordio, aveva mostrato più crepe che punti fermi. La Vanoli Cremona invece ha deluso. E’ vero che coach Meo Sacchetti ha ruotato addirittura 11 uomini campo, quindi pensando più a far giocare la squadra che ha vincere la sfida (qualche volta capita che le cose convergano ma non accade di solito), ma forse il buon Meo non poteva immaginare che la spettrale, imbarazzante Virtus Roma di sette giorni prima lasciasse spazio all’arrembante manipolo di guastatori con in testa Dyson ma supportato dal solito, tosto Davon Jefferson e dalla sorpresa William Buford (attenzione a questo cecchino che al momento viaggia con uno stupefacente 57,9% dalla linea dei sogni). Eppure la Vanoli Cremona non ha destato una brutta impressione, forse ci vorrà un pò di tempo affinchè il motore del team lombardo possa riprendere a rullare come lo scorso anno ma sarà difficile che si possa confermare la splendida stagione passata.
In fondo alla classifica a zero punti infine un terzetto. Due squadre di questo trio era nelle previsioni che avrebbero potuto avere un inizio difficile, stiamo parlando di Pistoia e Pesaro, con i marchigiani però con due sole gare giocate. E’ vero che Pesaro adesso potrà mettere a regime l’ultimo arrivato, il centro Clint Chapman ma stupisce semmai la partenza errata di una Pallacanestro Trieste che certo, dopo essere stata bastonata in casa vs Varese, difficilmente pensava di espugnare il Forum di Assago. Tutti ben conoscono le difficoltà societarie in cui si è mossa la squadra di Eugenio Dalmasson in queste settimane ma l’impianto di squadra sembrava potesse reggere l’urto fin da subito con il nuovo campionato. Difficile vincere a Venezia all’esordio, nè tantomeno battere Milano in casa sua ma perdere vs Varese così di netto…Lascia un pò riflettere.
Siamo comunque alle battute iniziali e siamo sicuri che ci saranno ancora tante, tante sorprese ancora.
Fabrizio Noto/FRED