Roma, 6 ottobre 2019 – Nel primo #LunchMatch domenicale di LBA, valido per il 3° turno di campionato (ed in contemporanea con la gara di Milano vs Trieste), una Virtus Roma letteralmente risorta dalle proprie ceneri dopo la pessima prestazione di domenica scorsa Brindisi, batte per 97-94 la Vanoli Cremona di coach Meo Sacchetti al termine di una gara vibrante, combattuta e che ha riconciliato il pubblico del PalaEUR con l’essenza positiva del basket in senso stretto.
Eh sì, dopo aver atteso il ritorno in LBA per quattro, lunghi anni di purgatorio in serie A2, il pubblico romano era rimasto sconcertato dalla brutta gara palesatasi ai propri occhi domenica scorsa vs Brindisi. Oggi occorreva dunque una scossa, una scarica di adrenalina, una gara diametralmente opposta a quella orripilante di sette giorni ed i ragazzi di Piero Bucchi hanno battuto un colpo, e che colpo! Alla vigilia di questa gara, come anche affermato nella preview del match, non importava quasi vincere paradossalmente per la Virtus Roma, semmai disputare vs la Vanoli Cremona una gara a testa alta, combattendola e giocandosela ad armi pari intensivamente parlando.
Quindi la vittoria finale premia i meriti di una Virtus Roma tra l’altro ancora priva di due giocatori (oggi di Roberto Rullo e Liam Farley acciaccati: a questo punto, chi sarà il prossimo a fermarsi? Mah…), che ha disputato una gara maiuscola contro un’avversario di livello – con il solito pessimo arbitraggio che ha scontentato tutti ma proprio tutti – e battendo questa Vanoli Cremona che ha cercato sempre di fare la partita seppure con qualche distinguo.
Primo distinguo. La Vanoli Cremona edizione 2019-20 è decisamente un’altra cosa rispetto alla splendida macchina da gioco e da canestri vista all’opera lo scorso anno, vincitrice della Coppa Italia e semifinalista scudetto, battuta solo dai futuri campioni d’Italia della Reyer Venezia ed in #Gara5. Forse potrò sembrare scontato ma perdere due colonne come Drew Crawford e Makong Mathiang pesa, eccome.
Secondo distinguo. Al momento i sostituti dei sopracitati non sembrano essere all’altezza in toto. Per iniziare Matt Tiby e soprattutto Jordan Mathews hanno mostrato oggi al PalaEUR delle caratteristiche interessanti. Il primo è andato in doppia cifra con 11 p.ti ma ha preso solo 4 rimbalzi mentre il secondo si è incendiato solo nel terzo periodo, 8 p.ti per poi sparire dal campo. Topias Palmi male, molto male mentre Josip Sobin si è fatto notare soprattutto per il sanguinosissimo 0/4 ai liberi nel quarto periodo, fattore che ha favorito la vittoria della Virtus Roma.
Terzo ed ultimo distinguo. Siamo ancora all’inizio ma se poi coach Meo Sacchetti nel post-gara parla di salvezza per la sua creatura c’è poco da confutare. Con una rotazione ad 11 uomini è ovvio che il Meo Nazionale stia cercando di far salire il rendimento di tutti. Eppoi alla fine i quattro citati prima sapranno dare il loro apporto, per fortuna la Vanoli Cremona ha anche delle certezze, e che certezze! Travis Diener e Wes Saunders han dato spettacolo (18 p.ti il primo e 4 assist, 19 p.ti il secondo con 5 assist!), mentre Michele Ruzzier (11 p.ti ed 1 assist), ha confermato di essere un ottimo driver del gioco cremonese. Bene anche Vojislav Stojanovic, con le sue zingarate al ferro (eccezion fatta per il tecnico che si è andato a cercare…Ossigeno puro per Roma nel quarto periodo), ma alla fine è facile scrivere che il resto del gruppo debba ancora crescere. Nikola Akele ha fatto vedere cose molto, ma molto interessanti di gioco e Niccolò De Vico ha portato il suo mattone, sparando anche una bomba che ha fatto tremare l’Urbe alla fine del terzo periodo (65-69 al 28′). Sia chiaro però, scordatevi quella Vanoli Cremona di ieri, questa di oggi è un’altra cosa ma almeno diamogli fiducia e tempo!
Per quanto riguarda invece i padroni di casa, la vittoria di oggi è da paragonarsi ad un lampo nel cielo buio! Usare una metafora come questa per definire in poche parole la prima vittoria in LBA della Virtus Roma, non dimentichiamolo, della neopromossa Virtus Roma vs una veterana del nostro basket di vertice (debutto in LBA per i cremonesi l’11 ottobre del 2009 e da allora sempre in serie A!), serve a far capire quanto sia stata bella questa gara per i capitolini ai quali serviva, appunto come la luce nella notte, una prova che le desse coraggio, fiducia e che cancellasse il brutto inizio. Facilitata in verità da una Vanoli poco propensa a difendere alla morte (ma lo si sapeva), i meriti della Virtus Roma sono stati quelli di rimanere freddamente attaccata ai pantaloncini degli avversari anche quando i lombardi sono andati avanti per ben due volte sopra di 8 punti e sembrava spiccassero il volo, grazie al loro gioco attento a punire le disattenzioni avversarie: 11-19 all’8′ e 28-36 al 13′. Ma in entrambe le occasioni ecco il tocco del Maestro, time-out di Piero Bucchi e rientro in campo con, in entrambi i casi, palla sotto a Davon Jefferson (sino ad allora poco coinvolto nel match), e fiducia ritrovata per restare nella gara, specialmente di testa.
Ma sarebbe riduttivo però ricondurre tutto alle ben riconosciute capacità di Piero Bucchi di gestire i momenti delicati, anche in emergenza, come quelli della settimana appena finita nel post-Brindisi. Perchè oggi va dato merito ad un certo Jerome Dyson, autore di 25 p.ti pesantissimi (6/10 dalla lunga e 9 falli contro di lui), ed MVP del match ma soprattutto in grado di esaltare i compagni, alcuni dei quali stanno letteralmente stupendo. Uno su tutti? William Buford. Arrivato per sostituire lo sfortunato Skyler Flatten, la guardia americana di Ohio State University, autore oggi di altri 17 p.ti e 4 assist (e 3 rimbalzi di cui 2 offensivi), viaggia al momento con uno strabiliante 11/19 da tre complessivo e soprattutto punisce le logiche, mancanti rotazioni avversarie dal perimetro perchè oggi la Virtus Roma ha fatto girare molto bene la sfera: piedi a terra questo ragazzo appare molto simile ad una sentenza!
E vogliamo parlare anche del tanto vituperato Mike Moore? Oggetto misterioso planato alla Virtus Roma Dio solo sa come e perchè, oggi l’ala forte (messo in settimana sulla graticola come primo, possibile taglio), ha risposto alla grandissima alle giuste critiche piovutegli addosso dopo due gare poco, poco brillanti: 8 p.ti di un peso specifico notevolissimo, tutti ed 8 ad inizio quarto periodo allorquando la difesa della Vanoli Cremona non consentiva più all’Urbe facili penetrazioni al ferro o palloni in post basso. Se perciò dal trio Jerome Dyson-Davon Jefferson (oggi 17 p.ti per lui con 7/7 da due, 100% al tiro insomma più 8 rimbalzi!), William Buford più o meno il popolo virtussino si aspettava una gara del riscatto, in pochissimi (sottoscritto compreso), scommettevano sull’ex-Civitavecchia in Serie C Gold di due anni fa come uomo decisivo della sfida. E così è stato perchè quei suoi punti han veramente dato ossigeno puro all’attacco romano.
Per il resto, molto positiva la prova di un Tomas Kyzlink che sta decisamente ritagliandosi un posto speciale nello scacchiere di Piero Bucchi. Insolitamente poco preciso dalla lunga, il ceco oggi ha difeso come forse non mai nella sua vita, preso ben 7 rimbalzi, ma soprattutto si è messo a dar rogna al suo avversario di turno da post-basso (ora Ruzzier, ora Mathews o Saunders), per poi sbucare spesso da sotto canestro, costringendo la difesa lombarda ad adeguarsi od a ricorrere al fallo per bloccarlo.
Bene, anche se sono convinto possa fare molto di più, Tommy Baldasso. A volte un pò arruffone ed indeciso, il giovane play torinese oggi ha cercato di alzare il ritmo del suo gioco ed ha anche attaccato per ben due volte il ferro, quando avrebbe potuto farlo anche altre tre o quattro volte di più per mettere pressione sul suo difensore diretto ma va bene così. La LBA è un mondo nuovo per lui come per un Amar Alibegovic, sempre più calato nei panni del giocatore che attacca il ferro con decisione e tecnica, oltre che mettere almeno una tripla, freccia nella sua faretra di notevole impatto tecnico. Per entrambi 7 p.ti con anche 3 assist del play romano mentre positivo anche Giovanni Pini. Penalizzato ad un certo punto da una botta in faccia nel terzo periodo (Giovà, portati un paradenti…), l’ala forte reggiana ha perso contatto con una gara dove aveva fatto molto bene, tamponando chiunque gli giungesse nei pressi e muovendosi sotto il ferro avversario in modo egregio: bene comunque.
Adesso si gira pagina. La Vanoli Cremona dovrà a sua volta rialzarsi da questa sconfitta sfidando al PalaBigi una Grissin Bon Reggio Emilia che vorrà vincere davanti al proprio pubblico mentre la Virtus Roma, sabato 12 ottobre alle ore 20:30, sarà di scena al PalaCarrara di Pistoia per una gara che potenzialmente potrebbe valere qualcosa di più che una semplice doppia addizione di punti in classifica, essendo l’OriOra Pistoia considerata come l’Urbe una squadra destinata a lottare sino all’ultimo per non retrocedere in A2. Da migliorare, per entrambe, il livello di concentrazione in difesa e l’attenzione ai rimbalzi, oggi vincenti per 37-32 per i romani ma dettaglio da condurre al meglio se si pensa di vincere altre sfide.
Sala Stampa
Meo Sacchetti
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Piero Bucchi
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Virtus Roma – Vanoli Cremona 97-94
Parziali: 23-26; 27-23; 21-23; 26-22
Progressione: 23-26; 50-49; 71-72; 97-94
MVP: Jerome Dyson? Sì, i numeri dicono lui ma gli 8 punti, pesantissimi di Mike Moore…Applausi per la coppia Travis Diener-Wes Saunders.
WVP: Topias Palmi. Un quinquennale a questo ragazzo deve avere un perchè, oggi non lo abbiamo visto.
Fabrizio Noto/FRED