Alle 20.30 di domenica 7 luglio presso la Belgrado Arena verrà assegnato il titolo di Campione d’Europa della Pallacanestro Femminile per Nazioni. In campo Spagna e Francia che in semifinale hanno eliminato rispettivamente Serbia (71-66) e Gran Bretagna( 63-56).
La Francia ha vinto due volte il titolo (2001 e 2009) e soprattutto è arrivata sei volte seconda (’68,’93,’99 e nelle ultime tre edizioni consecutive). La Spagna ha vinto l’Europeo tre volte (’93, 2013 e 2017 quindi è campione in carica) e proprio dal 1993 (edizione di Perugia) è salita sul podio in otto occasioni)
Vediamo perché la Francia ha buoni motivi di sperare nella sua terza medaglia d’oro
Johannes Marine
La formazione transalpina ha una serie di giocatrici di alta qualità di diverse generazioni all’interno del roster. Ma, per battere la Spagna e tornare a vincere, ha bisogno di qualcosa di speciale. Dopo i quarti di finale, l’allenatore Valerie Garnier ha rifiutato di parlare di Johannes Marine, ma dopo la semifinale della 24enne guaria del Bourges che ha aiutato la sua squadra ad eliminare una Gran Bretagna fastidiosa, tutti gli altri parlano di MJ. Sembra che Johannes abbia ritrovato la sua fiducia al momento giusto. Se la Francia vuole trionfare, avendo quel “fattore X” che fa scintilla allora sicuramente la Marine è assolutamente fondamentale. La domanda è: le sarà permesso di prendere il controllo del gioco e usare il suo stile per dare alla Francia quella terza dimensione come fattore di differenza?
Le altre giocatrici che tutte insieme possono fare la partita
Ad accompagnare una giocatrice speciale come Johannes Marine, la Francia vanta anche diverse top players che possono tutte insieme nella stessa partita realizzare punteggi a due cifre e offrire altri contributi importanti. Un fatore che tanto nelle passate finali che in questo roneo per adesso non è accaduto. Stiamo parlando di Sandrine Gruda, Endy Miyem, Bria Hartley, Valeriane Ayayi dalle quali ci si aspettano dai 10-18 punti per una. Potenzialmente sono tutte capaci di farli anche quando le partite contano tantissimo.
E’ tempo di concretizzare una valore importante
La storia della Francia sul podio europeo è recente – fatto salvo l’argento del 1970 – e dal 1993 racconta di due ori, cinque argenti ed un bronzo. Forse un pò poco per un movimento che produce giocatrici di altissimo livello. . La Francia non può più accontentarsi dell’argento. Tre di fila, con una coerenza impressionante. L’allenatore Garnier l’ha definito grande e anche il basket francese grande. Per raggiungere la vera grandezza anche i francesi sanno che hanno bisogno di vincere alcuni titoli. E’ passato troppo tempo dall’ultimo oro (Riga nel 2009). Inoltre se è vero che alle francesi manca una giocatrice come Helena Ciak è altrettanto vero che la Spagna è priva dell”MVP in carica, Alba Torrens. La Francia deve fare questo passo avanti perché quattro finali senza vittoria non è qualcosa da festeggiare per una nazione con le sue tradizioni e le sue risorse.
Ed ecco alcune buone ragioni per cui la Spagna può sfidare la storia moderna
Intensità e compostezza
Non c’è un’altra nazione che può dimostrare gli stessi livelli di intensità della Spagna per periodi così lunghi. Tutti sanno che questo è nel DNA della pallacanestro spagnola, ma senza la Torrens, hanno alzato questo aspetto a nuovi livelli: il modo in cui hanno distrutto la Russia e come hanno vinto la semifinale con la Serbia. L’esperto backcourt ha avuto la calma necessaria nell’atmosfera calda della semifinale con la Serbia, quando la squadra era indietro nel punteggio e circa 7/8 mila persone hanno iniziato a fischiare. Per mantenere la lucidità e la capacità di esecuzione in quell’ambiente vuol dire che le spagone hanno una concentrazione incredibile in questo momento.
Il lavoro sporco di Nicholls e Gil
Dietro tutti i momenti salienti del successo spagnolo degli ultimi anni, c’è un duo che raramente ottiene le luci della ribalta. Laura Nicholls e Laura Gil. Sono le giocatrici che si sporcano e “sputano sangue” come diceva Dan Peterson in ogni grande partita. Sono implacabili, e quando si tratta della Francia (e di molte altre squadre) possono esserci diverse giocatrici che possono fare questo tipo di lavoro, ma ci si chiede chi lo farà. Con la Spagna, non è negoziabile. Lo fanno loro due. Questo non per smentire il talento di Nicholls in particolare, una campionessa EuroCup Women 2019 e anche una candidata all’ All-Star Five. Ma il punto è che, che stia tirando bene o meno, da lei si hanno sempre tante altre cose utilissime. E’ il fondamento della squadra spagnola.
I “primi successi” di Coach Mondelo
Lucas Mondelo ha una serie di record di apertura di nuovi capitoli. La prima finale del Campionato del Mondo Femminile FIBA per la Spagna, il primo titolo alle Olimpiadi, il primo titolo FIBA Women’s EuroBasket femminile vinto dalla sua nazione in 20 anni e ora, sarà la prima nazione dai tempi dell’Unione Sovietica nel 1991 a difendere il loro titolo. Se c’è qualcuno che può, Mondelo può. Ed è stato interessante che prima di lasciare la conferenza stampa dopo il successo della semifinale, ha avuto una battuta su quanto tempo è passato. Ha borbottato qualcosa rabbrividendo come a voler dire che la storia suggerisce una maledizione o qualcosa di non possibile. Ma la realtà è senza dubbio questo tipo di malocchio tutti i campioni vogliono sconfiggerlo.