Altra brutta prestazione per i campioni d’Italia che dopo la pesante sconfitta a Desio contro il Panathinaikos era attesa ad una reazione e ad un pronto riscatto in quel di Cremona.
Purtroppo per i fans biancorossi non è successo nulla di tutto questo, se non nei primi 8 minuti con l’Olimpia in vantaggio 22-11 e all’apparenza padrona del campo. Cremona però pian piano ha silenziato le bocche da fuoco milanesi, Nunnally su tutti, e cosi ha ricucito il gap già a fine primo tempo. Nel finale la maggiore energia della squadra di coach Sacchetti ha fatto la differenza insieme alla lucidità che è mancata ai biancorossi meneghini.
Scelte sbagliate, troppe perse e una miriade di rimbalzi offensivi le cause della sconfitta Olimpia. Scavando più a fondo nel momentum in casa Armani, le sconfitte europee e il modo in cui sono arrivate e la querelle James- Pianigiani non poteva non lasciare strascichi e scorie.
Difatti il buon Mike è stato lasciato in tribuna in compagnia di Nedovic con la squadra affidata a Cinciarini come ai vecchi tempi: il capitano non ha demeritato ma anche lui non è stato immune da errori.
Il dato statistico per l’AX Exchange che più mi ha colpito comunque è questo: 47 tiri da 2, 12 da 3 punti. Questa distribuzione dei tiri , oltre ad esser anomala, non è estranea ai 72 punti segnati da una squadra che spesso e volentieri raggiunge quota 100. Brava Cremona a difendere forte dietro l’arco ed a costringere i milanesi a mettere palla per terra facendoli rinunciare a triple comode che di solito prendono e spesso infilano.
Molti osservatori delle questioni milanesi hanno messo in risalto lo scarso apporto del blocco italico e dei 2-3 panchinari deputati a sostituire i titolari senza far calare il rendimento di squadra: per non fare nomi ma cognomi ci riferiamo a Jerrells, a Burns, a Della Valle e a Fontecchio. Ebbene, ancora una volta hanno deluso però va fatto un distinguo visto che qualche alibi potrebbero averlo.
In primis non si può pretendere che Della Valle giochi come Nedovic , che Fontecchio faccia il Micov o che Burns svetti a rimbalzo come Gudaitis o Tarczewski: hanno caratteristiche molto diverse ed invece molte volte gli esterni si ritrovano palla in mano ad inventare, roba che non fa per loro. E un Burns non ha quasi mai modo di sfruttare la sua velocità contro rivali più alti e grossi ma più lenti.
E in secundis, se così si può dire, non è nemmeno facile prendersi il proscenio quando sai che giocherai sempre quei minuti ( dai 10 ai 20) e che anzi è molto più facile che il numero decresca per scarso rendimento piuttosto che crescere in caso di gran partita. E quando sai che le responsabilità offensive principali sono sempre a carico dei vari James, Nedovic, Micov e Nunnally.
Continuo a sostenere questa tesi dall’inizio dell’anno: in serie A il blocco italico deve (doveva…) giocare di più, molto di più. Dev’essere la pietra angolare della squadra con i titolari in Eurolega a far da cambio, a costo di finire 4 o 5 in classifica.
Con queste rotazioni ( immodificabili, che si giochi contro Pistoia o contro il Real Madrid….) invece, si è già perso in Coppa Italia, molto probabilmente non si faranno i playoff di Eurolega (la stanchezza accumulata dagli uomini chiave in campionato non è stata irrilevante) e si stanno convincendo le altre squadre della possibilità di puntare al bersaglio grosso dello scudetto dato che i perni della squadra si stanno spremendo come limoni.
Contro Cremona è difficilissimo pure indicare il migliore in campo. Direi Nunnally per il primo tempo e per mancanza di alternative (no, Kaleb no poiché ha sofferto troppo contro Mathiang e poi quelle % ai liberi….). Per i peggiori invece non basta tutta la lavagna, bisognerebbe scrivere pure nel retro, per cui per una volta soprassediamo.
Facciamo piuttosto i complimenti a Cremona che non l’ha vinta sparando a casaccio da 3 come la nomea della squadra sacchettiana tipo vorrebbe. Anzi, ha sbagliato l’impossibile da dietro l’arco…. ma ha vinto comunque, perché è riuscita a limitare praticamente l’unico schema offensivo biancorosso in assenza della fantasia e dell’estro di James. Ha ruotato bene sui pick and roll ed ha conquistato caterve di rimbalzi offensivi sfruttando stanchezza mista a pigrizia altrui.
Ed ha segnato tanti canestri facili , con Saunders e Crawford soprattutto, in avvicinamento continuando a sfruttare la precaria difesa Olimpia sul blocco alto sul palleggiatore.
Ora in classifica Venezia si fa minacciosa, anche se a breve la banda di Pianigiani potrà rifiatare giocando solo una volta alla settimana data l’imminente conclusione della regular season di Eurolega. Per sapere se Milano potrà sperare nei playoff appuntamento a giovedì al Forum, arriverà il Fener di Melli e DaTome ancora a caccia di punti per rimanere prima in classifica.
Non è impossibile sconfiggere i turchi, di certo lo sarà se l’Olimpia somiglierà a questa brutta versione scesa in campo al PalaRadi
ps. di seguito il link per ascoltare le parole in sala stampa di Sacchetti https://www.facebook.com/VanoliBasketCremona/videos/863520267373907/
e qui per leggere le parole di Pianigiani : http://www.olimpiamilano.com/coach-pianigiani-eravamo-stremati-pe/?fbclid=IwAR1xUMp36bqgJeVOi6wwUmGpRvaeWGVBgSHk8O_JLJcXmaDFnbDAFE87M9E
Garbin Cristiano
@garbo75