Firenze, 15 febbraio 2019 – Nel terzo quarto di finale della PosteMobile Final Eight 2019 la Reyer Venezia e la Dinamo Sassari danno vita ad un match da stropicciarsi gli occhi con sorpresona in coda. Succede infatti che la Reyer Venezia, favorita come Milano nel poter disputare la Finale, domina la gara per quasi tre periodi di gioco, tirando ad un certo punto anche con 12/16 dalla lunga ed andando anche sul +21 vs una Dinamo Sassari in evidente crisi difensiva, ma poi subisce la risposta dei sardi lenta, inesorabile ma impetuosa, complice anche una colossale perdita d’intensità degli stessi lagunari e cede al Banco di Sardegna allo scadere, grazie ad un semigancio di Jack Cooley, ad 1″ dal termine per 88-89.
Per gli amanti della cabala si potrebbe dire che gli orogranata ormai inizino a vedere la Coppa Italia come una vera e propria maledizione, non riuscendo mai e proprio mai neanche ad avvicinarsi alla Finale del trofeo ma questa sera il team di coach Walter De Raffaele deve prima di tutto prendersela con se stessa, per come cioè non sia riuscita a spezzare la rimonta sarda, magari non cercando sempre la conclusione dalla lunga nel tentativo in cui montava la marea arancio-marrone-rossa (Dio, che maglia orribile Presidente Sardara!). Certo, alla fine del match Venezia dice 50% da tre ma la gara la porta a casa Sassari con 50% da due, che invece “martella” la palla dentro l’area con appunto Jack Cooley (13 p.ti e 7 rimbalzi), ma soprattutto con Dyshawn Pierre, vero e proprio enigma irrisolto della difesa veneziana nonchè MVP del match: 24 p.ti e 9 rimbalzi. E senza dimenticare Rashawn Thomas, 14 punti. Ma tutta la squadra sarda gioca di fatto una prestazione di grande carattere ma anche di sostanza, con anche Achille Polonara in doppia cifra con 10 p.ti e Jamie Smith, con 14 p.ti oltre ad un Marco Spissu essenziale anzi, vitale per la rimonta portata a termine, con il suo ritmo ed una super tripla da quasi 9 metri, messa nel momento in cui Venezia aveva reagito alla rimonta sarda.
Sulla sponda Reyer Venezia invece incredulità e sbigottimento. A dire il vero non è la prima volta in stagione che i lagunari giocano queste gare con alti e bassi, vittima e carnefice del suo modo di giocare, con a volte una facilità disarmante con cui i vari MarQuez Haynes, Julyan Stone od Andrea De Nicolao (perchè fatto entrare in campo solo al 35′ coach De Raffaele?), mettono in ritmo al tiro i compagni. E tutto filava liscio come l’olio, con anche un preciso Valerio Mazzola a bucare dagli angoli la retina sarda all’inizio del primo e del terzo periodo. Ma oggi, rinunciando quasi a giocare sul +20, l’errore di presunzione è stato pagato a caro prezzo. I numeri di squadra infatti premierebbero Venezia, che serve ben 18 assist (solo Haynes 8), contro i soli 7 di Sassari. Nemmeno un buonissimo Mitchell Watt (4/6 da due e 16 p.ti), da servire in area perchè intanto il solito, malmostoso Austin Daye, ne ha messe tre da fuori e dopo esce dalla gara, non solo mentalmente ma anche fisicamente, con i 5 falli. Una prova quindi fallita per questa Reyer che quindi anche per questa stagione deve tornare da Firenze a mani vuote. Spiace per uno Stefano Tonut da 20 punti, eccellente nella gara.
Una gara pazzesca dicevamo con l’Umana Reyer Venezia che inizia con una freddezza ed una lucidità offensiva incredibile, dando subito a a vedere che ci tiene a questo trofeo e che vuole portarselo a casa. La Dinamo Sassari, con Gianmarco Pozzecco al debutto assoluto come Head Coach sulla panchina isolana traballa, forse anche un incredula di subire uno Stefano Tonut implacabile da fuori e con un Austin Daye preciso come un bisturi dalla lunga. In attacco la Dinamo cerca di mettere in ritmo, riuscendoci, l’omaccione bianco, al secolo Jack Cooley che crea dei problemi alla difesa lagunare ma la Reyer è in fiducia, il primo periodo è suo sul 29-20 con le nuove triple, ancora di Daye e poi di Stone.
Secondo periodo, Polonara prova a suonare la carica dall’arco ma gli orogranata scappano via grazie alle incredibili percentuali dalla lunga distanza (12/18 al 20’). Gli arancio-marrone-rosso pagano una difesa troppo morbida e balbettano in attacco, toccando il -17. Smith e Carter provano ad accorciare le distanze, ma Venezia è in gased in fiducia. Alla seconda sirena il tabellone dice 57-41. Volti scuri in casa Dinamo, lato Venezia si (giustamente), si gongola.
Terzo periodo, gli orogranata continuano la loro cavalcata scrivendo il massimo vantaggio di +21. Ad accendere la rimonta sassarese è Dyshawn Pierre che apre un break da 14-3: Polonara e Thomas si mettono al servizio della causa, il canadese firma 8 punti negli ultimi 4’ di gioco. I giganti si riportano sotto la doppia cifra, al 30’ è 75-66.
Quarto periodo, il Banco continua la sua corsa e allunga il break con altri 5 punti di Pierre. I liberi di Thomas riportano la Dinamo a un solo possesso di distanza e chiudono un break di avvio di 7-0. Botta e risposta dall’arco tra Bramos e Spissu, la tripla di Thomas sigla il sorpasso biancoblu. Con 6’ 30’’ da giocare inizia una nuova partita (78-79). Canestro di Watt, Thomas risponde a cronometro fermo. La Reyer mette la testa avanti con De Nicolao e Watt, scrive il +5 con 100’’ da giocare. Smith monetizza dalla lunetta il fallo di De Nicolao. Persa di Venezia quando inizia l’ultimo giro di cronometro, non trema Smith a cronometro fermo e scrive il -1 quando restano 19’’. Giro in lunetta per Haynes che fa 1/ 2 ed è 88-86. Stone manda Pierre in lunetta e il canadese scrive il -1 con 5’’. L’ultima azione è uno spot per il basket: rimessa sassarese, semigancio di Cooley ed è vittoria per la Dinamo: al Mandela Forum finisce 88-89.
Sala Stampa
Gianmarco Pozzecco
“Come prima cosa vorrei dire che questa vittoria è anche di Enzo Esposito, perché io ho avuto la possibilità di lavorare solo tre giorni e il merito è sicuramente anche suo che ha avuto questi ragazzi fino a domenica. Sono rimasto stupito dalla reazione finale dei miei giocatori perché dopo il grande sforzo per risalire eravamo scarichi e mi aspettavo meno energia. Sono contento di come sia andata e della prova che hanno portato sul parquet. In questi tre giorni c’è stata una grande esposizione mediatica e questo ha un po’ spostato l’attenzione dalla gara. Oggi ho detto ai ragazzi – nonostante fino a ieri lo negassi – che questa partita per me aveva un grande valore e temo che abbia influito negativamente, ma ha prevalso la voglia di riuscire a regalarci una soddisfazione tutti insieme. Sono contento di come si è sviluppata la gara dopo un avvio non roseo e un primo tempo in cui ero molto dispiaciuto, nel secondo la soddisfazione si è triplicata. Ci tengo a sottolineare che abbiamo avuto una reazione netta con un quintetto formato da giocatori della panchina. Abbiamo una squadra lunghissima e questo può essere un’arma a doppio taglio: i giocatori dovranno essere bravi a sfruttare questo fattore come un vantaggio per tutti, magari accettando di giocare un po’ meno. Adesso abbiamo 24 ore per prepararci alla prossima partita (cita per errore Cremona, ndr), abbiamo speso energie perché quando risali dal -20 fai più fatica ma siamo carichi per il finale mozzafiato. Sono contento di questa vittoria e sento il calore di un’isola intera; rappresentiamo una terra, un popolo e quando giochiamo rappresentiamo tutta la Sardegna ed è un valore aggiunto inestimabile”.
Marco Spissu
“Siamo felicissimi perché abbiamo cambiato completamente la partita a 4’ dalla fine del terzo aggredendo l’avversario, cambiando difesa e mettendo in difficoltà Venezia. È stato bellissimo vivere questa emozione ed è incredibile far parte di questa squadra: una gioia per tutti i tifosi presenti e tutti quelli che ci stanno seguendo da casa. Adesso dobbiamo continuare su questa strada”.
Reyer Venezia – Dinamo Banco di Sardegna 88-89
Parziali: 29-20; 28-21; 18-25; 13-23
Progressivi: 29-20; 57-41; 75-66; 88-89
Fabrizio Noto/FRED