Il favoloso 2018 di Elite Basket Roma, i primi emozionanti passi in serie A, le difficoltà attuali e le prospettive per l’imminente futuro. Tanta la “carne al fuoco” per discutere con coach Massimo Prosperi nell’intervista di fine anno.
Massimo, il tuo primo anno completo sulla panchina di Elite è agli sgoccioli. Come l’hai vissuto, che ricordi ti lascia?
“E’ stato un anno molto importante, anzi è stato l’anno con la A maiuscola, quello in cui siamo nati grazie alla passione di alcune persone, tra cui in particolar modo voglio citare il presidente Alessandro Bui e il vicepresidente Gianluigi Fiorillo. Abbiamo quindi iniziato pian piano a crescere, sempre pensando di fare solo un passo alla volta, per poi renderci conto che in realtà potevamo dire la nostra per la promozione e per la vittoria nella Coppa Lazio di serie B, come infatti è successo. Insomma, è stato un 2018 bellissimo, pieno di vittorie e soddisfazioni, culminato nella sua parte finale con l’esordio in serie A che ovviamente è stato più complicato, per inesperienza e perche si è alzata l’asticella, a livello sia tecnico che agonistico“.
E’ facile a questo punto chiederti un bilancio sulle prime tredici partite di campionato in A2…
“E’ sicuramente positivo rispetto alle aspettative. Ci sono stati momenti buoni, come le vittorie in casa contro San Giovanni Valdarno, Cagliari e Selargius, ma anche brutti come le sconfitte contro Savona e quella a Orvieto, dopo la quale è cominciato un momento particolarmente difficile in termini di infortuni e di sopravvenuta necessità di sfoltire la rosa per avere maggiore coesione all’interno del gruppo”.
Gli infortuni, appunto. Tanti e di “qualità”. Quanto hanno inciso fino ad ora?
“Quello di Emanuela Moretti è stato determinante, lei è il ‘traino’ della squadra che abbiamo progettato insieme a Laura Ortu. Resta che quando accadono queste situazioni bisogna saperle trasformare in opportunità da parte di chi gioca di meno e di chi non ha avuto il rendimento sperato. Alla fine non c’è altro da fare che tirarsi su le maniche e affidarsi, appunto, a chi ha l’opportunità di mostrare il suo valore“.
Quali sono gli aspetti tecnici nei quali ritieni che la squadra sia più indietro o più avanti rispetto alle tue aspettative iniziali?
“Siamo più avanti come gioco di squadra, sia offensivo che difensivo, soprattutto nelle partite in casa. Siamo più indietro, invece, sull’incapacità di giocare la nostra pallacanestro anche al di fuori del Pala Colle: dobbiamo migliorare tanto a livello mentale“.
Alla ripresa, il 6 gennaio, c’è il derby. Come ci arriva Elite, dal punto di vista tecnico e mentale?
“Scenderemo in campo un po’ ‘arrabbiati’ dopo la sconfitta casalinga contro Savona, anche se la Cestistica ha fatto un gran partita quel giorno, e con tanta voglia. Sappiamo delle nostre difficoltà fuori casa, quindi dovremo trovare dentro di noi quella forza mentale che finora non siamo riusciti a trovare nelle altre trasferte. Certo è che veniamo da un periodo in cui ci alleniamo in 7-8, quindi assolutamente non facile a livello di squadra, ma confido comunque che il lavoro che stiamo facendo durante le vacanze natalizie col mio vice Fabio Consiglio e con il preparatore Andrea Cova metta le ragazze in grado di ripresentarsi in campo pronte allo sprint degli ultimi tre7 quattro mesi di stagione. Emotivamente sarà una partita non come le altre: già lo scorso anno in B le partite contro Athena sono state molto tirate, come anche la finale di Coppa Lazio giusto un anno fa. Giocare in casa loro sarà difficilissimo, sappiamo che troveremo un ambiente ‘caldo’, ma noi dobbiamo concentrarci sul recupero delle nostre giocatrici. Penso a Marta Grattarola, che ultimamente dopo un inizio di campionato fantastico ha avuto un piccolo calo fisiologico, che ci aspettavamo, ed è la ragione per la quale eravamo felici di aver accolto in squadra Silvia Ceccarelli, anche lei infortunata e che speriamo di recuperare presto. Ci aspettiamo tanto da altre due ragazze: Mia Masic, che finora ha alternato grandi prestazioni a partite più involute, e Nena Chrysanthidou dalla quale attendiamo quel salto di qualità che siamo convinti che ci possa dare”.
Le situazioni che hai descritto hanno cambiato l’obiettivo di fine stagione?
“Eravamo partiti mirando al sestultimo posto che significa salvezza diretta. Le sconfitte contro Orvieto e Savona ci hanno dato sicuramente una brutta botta e ora arriva la partita contro Athena che, al di la del derby, è un importante scontro salvezza. Noi continuiamo a puntare a non essere costretti ai playout, ma se anche dovesse succedere ci faremo trovare pronti senza recriminare e senza strapparci i capelli“.