Una volta si diceva che tre indizi facevano una prova; le vittorie in volata di Milano quindi certificano che questa squadra non perde un colpo quando si arriva punto a punto nel finale.
Merito ovviamente di giocatori di indiscusso talento ed esperienza come James e Micov, di una buona dose di buona sorte e di segnali che gli dei del basket stanno mandando. Dopo annate tragicomiche intrise di quella sfortuna contro cui non si può combattere, sembra ora che tutto il credito verso la dea bendata accumulato stia iniziando a fruttare e i biancorossi non si stanno facendo pregare per passare all’incasso.
Per trasformare la metafora in realtà l’assenza di Granger nel Baskonia ha dato una bella mano ai ragazzi di Pianigiani (ovviamente pesano anche le assenze di Nedovic e Della Valle), come anche la prova ai liberi disastrosa di squadra e di Shengeila in particolare.
Secondo chi scrive anche Perasovic ha dato una mano ai milanesi. Quel che qualche mese fa era stato lo spauracchio della società più gloriosa d’Italia, passato in estate in Spagna al Baskonia , è stato utilizzato solo 7 minuti per scelta tattica dal nuovo coach degli spagnoli. Bene, il minutaggio di Shields stride se confrontato con quello di un pur volitivo Garino. Come già dimostrato lo scorso anno l’ex Trento avrebbe potuto dar molti più grattacapi in entrambe le metà campo.
Ma la fortuna aiuta gli audaci, si sa. E Milano coraggiosa lo è stata, perché non si può definire diversamente una squadra che gioca così a viso aperto e non risparmiandosi mai nonostante la stanchezza e la panchina corta.
Il presidente Proli ha chiuso le porte ad eventuali arrivi pertanto il coach dovrà gestire quel che ha in casa: noi siamo sicuri che un innesto il buon Simone l’avrebbe anche gradito, ma si sa che ogni tanto il braccio destro di Armani si fissa su certe convinzioni dalle quali difficilmente si smuove .
Nello specifico non si vuole intaccare un meccanismo che funziona e il ragionamento in sé non è errato: solo che bisogna anche scontrarsi con la realtà. Spremere troppo certi giocatori adesso potrebbe essere un bel boomerang che potrebbe tornare indietro più in la’ nella stagione.
Ma lasciamo perdere le questioni di mercato per ora e concentriamoci sulla prossima sfida che attende i biancorossi. La trasferta a Barcellona non sarà come da tradizione molto agevole, almeno sul campo, nonostante la squadra di Pesic sia reduce da una sconfitta per mano del Panathinaikos facendosi così raggiungere in classifica.
Gli spagnoli sono ora sotto di una vittoria rispetto all’Olimpia e quindi sarebbe molto ma molto importante uscire vittoriosi dal Palau Blaugrana. Bisognerà sicuramente avere occhi di riguardo verso Huertel e Tomic che sono i perni sui quali si poggia l’attacco del Barca. Gli altri vivono molto della mole di gioca prodotta dai due citati sia per caratteristiche tecniche che mentali.
E bisognerà prestare attenzione alla panchina che è una delle più qualitative d’Europa. Pangos e Seraphin sarebbero titolari quasi ovunque, ed anche gli altri della panca hanno qualità da vendere tipo Oriola o Blazic anche se sono (specie lo sloveno) molto discontinui
Il duello da non perdere sarà certamente tra le due teste pensanti che fungono anche da bracci armati, anzi rendono meglio quando possono assolvere solo al secondo compito: James-Huertel è una sfida nella sfida ma segnaliamo anche le battaglie sotto canestro. Tomic e Seraphin contro il duo milanese saranno duelli ad alta quota e/o ad alto tonnellaggio.
Vedremo chi la spunterà ma certo è che l’Olimpia si è posta in una condizione invidiabile, potendo anche perdere senza assolutamente inficiare nulla di quanto prodotto fin qui; e forse questa condizione mentale, antitetica rispetto a quella degli anni scorsi, è il vero segreto che si cela dietro alle numerose vittorie in volata.
Garbin Cristiano
@garbo75