L’Umana Reyer regge solo per metà gara il confronto con la fortissima formazione guidata da coach Marina Maljkovic e paga oltremodo l’emozione di questo primo tempo di finale Eurocup.
In una bolgia dantesca, coach Liberalotto affida le proprie speranze al quintetto composto da Micovic, Carangelo, Williams, Ruzicova e Walker.
Serie di errori su entrambi i fronti, a conferma che la tensione è altissima. Tabellone fermo sino all’arresto e tiro di Dubljevic che subito dopo concede il bis portando le padrone di casa sul 4 a 0. Micovic da oltre l’arco riporta sotto le compagne. Epoupa accentua ogni contatto con Williams ed è evidente la strategia di limitare anche con i falli la guardia orogranata. Petronyte si fa valere sotto i tabelloni ma Walker trova la tripla che mantiene a stretto contatto le veneziane. Quattro punti consecutivi di Quigley allontanano nuovamente le turche e questa volta è Williams a cogliere il bersaglio dai 6,75. Azione da tre punti capitalizzata da Quigley che si conferma tiratrice di grande spessore. Petronyte firma il 15 a 9 e Micovic “regala” la quarta tripla all’Umana che dopo sette minuti ha trovato punti solo da oltre l’arco. Ruzickova si sblocca e ancora una volta Micovic straccia la retina turca dalla lunga portando in vantaggio la Reyer (15-17 a -2,29). De Pretto fa respirare la compagna di origine serba e il Galatasaray ritrova la testa del match grazie a Petronyte ed Epoupa. Quigley punisce una leggerezza veneziana sulla rimessa dal fondo. Williams ha mano ferma ai liberi mentre Petronyte è precisa a metà da pari distanza. Bestagno entra in sostituzione di Ruzickova e “assaggia” subito lo strapotere fisico di Kobryn e dei suoi 195 centimetri. Proprio il canestro della giocatrice polacca manda le formazioni alla prima pausa breve sul 25 a 19.
De Pretto non ritrae la mano da tre punti e subito dopo deposita in transizione recuperando quasi interamente il gap creatosi. A Quigley, implacabile da ogni posizione, replica Bestagno ma l’ungherese numero 14 ha una marcia in più e fa partita a sè. Dotto con il suo uno contro uno bruciante evita la fuga delle turche e riporta i propri colori ad un solo possesso (30 – 28 a -7,15). Serie di errori sotto canestro per le orogranata e, puntuale, arriva l’ennesima conclusione di Quigley. Little si iscrive a referto mentre le telecamere inquadrano il muro di folla sugli spalti. Bestagno fatica a contenere Petronyte ma, fortunatamente, l’ex Napoli non è impeccabile a cronometro fermo. Le torri turche costringono l’Umana a conclusioni lontane dal ferro e l’ennesima conferma arriva sulla percussione di Carangelo che va a cercar fortuna sotto i cristalli trovando la stoppata della bionda lituana e, riconquistata caparbiamente la palla, insacca con i piedi sull’arco.
Dubljevic tenta un nuovo allungo spalleggiata da Quigley (39-32 a -1,14) sfruttando al meglio qualche palla di troppo persa delle lagunari. La capitana veneziana non delude nella “specialità della casa” ma prima Tashi e subito dopo una cattiva gestione dell’ultimo possesso, consentono a Quigley (autrice sinora di 21 punti) di piazzare un nuovo break mandando tutti negli spogliatori sul punteggio di 43 a 35.
La frazione che segue l’intervallo lungo non inizia nel migliore dei modi per l’Umana che commette infrazione di 24 secondi. Sul fronte opposto, la francese Epoupa è invece rapida nel trovare il fondo della retina. Carangelo dalla media e Ruzickova da sotto, firmano il parziale favorevole per le lagunari. Un battito di ciglia e Quigley con un’azione da tre punti riprende il largo. Williams mette il tiro libero conseguente il fallo tecnico sanzionato a Dubljevic e con una tripla di tabella da credito alle speranze veneziane. Davis e la solita Quigley per il nuovo tentativo di fuga ma Carangelo da tre rimedia. Quigley non perdona da ogni posizione del parquet e Alben trova il primo vantaggio a doppia cifra (57-46 a -3,49). Le palle perse continuano a penalizzare l’Umana mentre Petronyte centra il +13. Lentamente ma inesorabilmente il Galatasaray si allontana e Petronyte capitalizza anche il tecnico fischiato a Little. Il +20 è ancora opera del centro turco di origine lituana ed il parziale di 14 a 0 per il Galatasaray sembra stroncare definitivamente le ambizioni lagunari. L’1/2 dalla lunetta di Bestagno interrompe il lungo digiuno offensivo delle orogranata chiudendo la terza frazione sul 68 a 47.
Walker riapre le danze nell’ultimo periodo e Caterina Dotto infila cinque punti consecutivi che ridimensionano il divario a soli 14 punti. Davis e Dubljevic ricacciano impietosamente indietro le lagunari, poi Kobryn e ancora Dubljevic assestano una nuova spallata al punteggio (76-54 a -5,49). Da oltre il vertice Quigley scrive il suo 32.mo punto. L’Umana continua a soffrire l’aggressività a tutto campo del Galatasaray e le palle perse si susseguono (saranno 22 al termine della gara contro le sole 8 delle avversarie). Williams con tre triple conferma la sua tempra di gladiatrice del parquet, poi è Carangelo a compiere un ulteriore piccolo passo a poco più di un giro di lancette dal buzzer conclusivo. Il finale è però tutto di marca ottomana con Alexandria Quigley nuovamente sugli scudi e Gintare Petronyte che fa scorrere i titoli di coda suggellando una prestazione di grande efficacia coronata da 25 punti e 12 rimbalzi.
L’Umana Reyer rientra in patria consapevole del pesante passivo rimediato, frutto sicuramente della grande serata del duo Quigley-Petronyte ma anche delle troppe palle concesse alle avversarie. In tutta obiettività, contro un Galatasaray a questi livelli e con la “torcida” che ha letteralmente trascinato al successo le padrone di casa, non era facile conseguire un risultato favorevole. Ciononostante, le lagunari hanno per lunghi tratti tenuto testa alle quotate avversarie per cui, conoscendo il loro grande orgoglio, non lasceranno nulla di intentato di fronte al pubblico amico.
?? Coach #Liberalotto dopo la gara d’andata della finale di #EuroCupWomen ?? #OnTheNextOne #lbflive #final
Pubblicato da Reyer Venezia su mercoledì 11 aprile 2018
Galatasaray – Reyer Venezia 80-68
Parziali: 25-19; 18-16; 25-12; 22-21