Girone A
Finlandia – Polonia 65 – 78
Lo spareggio che apre l’ultima giornata del girone A vale molto più del podio in classifica: classificarsi terzi significa poter ancora sognare il preolimpico, finire quarti equivale ad affrontare la corazzata Serbia, con il rischio concreto di essere stritolati. Ecco perché tra Polonia e Finlandia è partita vera (41-42 al 20′), almeno per tre quarti: le due formazioni svolgono il loro compito con diligenza, sviluppano le rispettive filosofie, ma gli assi portanti Koponen – Huff, da una parte, Slaughter – Gortat, dall’altra, si equivalgono senza strappi fino a metà del terzo parziale, quando la Polonia decide di imporre il fisico: Waczynski e Slaughter cambiano passo, attaccano con più concretezza e divengono imprendibili per la difesa di una Finlandia che, anche in attacco, si inceppa malamente. Il risultato è una messe di viaggi in lunetta per i biancorossi, viaggi che, di fatto, sono il fattore chiave della contesa.
Bosnia Erzegovina – Russia
Mesta chiusura di europeo per i due fanalini di coda, certo la Russia è la grande delusa del torneo! Si gioca per la gloria e ne viene fuori una gara di modesto contenuto tecnico ma di grande equilibrio iniziale. Le due squadre giocano in modo classico: palla dentro a Stipanovic per i bosniaci, gioco dentro-fuori, con tante (forse troppe) triple per i russi, con Vorontsevich sugli scudi, per un primo tempo che si chiude sul 31-31. Il gioco della Bosnia, però, è troppo monodimensionale e nel secondo tempo la Russia trova in Zubkov, Antonov ed il solito Fridzon le armi dell’incontenibile strappo decisivo. Il finale è poco più che passerella: la Russia salva l’onore, la Bosnia ha fatto ciò che ha potuto, troppe assenze a roster per poter competere a questi livelli, nonostante le alchimie di Ivanovic.
Francia – Israele 86 – 61
Doveva essere la “finale” per il primato, la partita più attesa del girone… Si è invece trattato di un allenamento, di un risultato annunciato, con Israele nel ruolo di vittima sacrificale, a causa dell’annuncio delle assenze di Elihau e Casspi. La Francia prende rapidamente il largo, dà la sensazione di disporre degli avversari a proprio piacimento, cede qualcosa nel secondo quarto, ma conservando sempre la doppia cifra di vantaggio, poi dilaga senza trovare resistenza. Gobert, Lauvergne, in generale tutti fanno sempre la cosa giusta e, al di là della forzosa fragilità degli avversari, ciò che giustamente salta l’occhio di qualsiasi spettatore è la semplicità con cui i transalpini eseguono efficacemente i loro giochi. Nulla o quasi per Israele, anche se Limonad si dà da fare, e tutti danno ciò che hanno. Nel finale tenta inutilmente la zona 2-3, che i padroni di casa affettano come fosse salame. La Francia aspetta la Turchia nella bolgia di Lille, mentre Israele si prepara ad un alta sfida a scacchi: toccherà ad Azzurra di Pianigiani e di tutti noi!
Classifica finale girone A: Francia 10, Israele 6, Polonia 6, Finlandia 4, Russia 2, Bosnia 2
Girone B
Serbia – Italia 101 – 82
Spagna – Germania
Partita dentro-fuori a Berlino, tra i padroni di casa e la Spagna delle stelle! Due squadre che si erano avvicinate all’europeo con ben altre velleità e che si ritrovano addirittura ad un passo dall’eliminazione al primo turno! Troppe ombre, nonostante sprazzi di luce radiosa, per entrambe le squadre… La sfida decisiva rispecchia appieno l’andamento dell’intero torneo, per entrambe, regalando emozioni forti fino all’ultimo secondo, con un finale clamoroso che premia, al tirar delle somme giustamente, le furie rosse di Gasol e Rodríguez, veri mattatori della contesa. L’inizio è favorevole agli uomini di Scariolo, grazie soprattutto alla difesa di Llull (ma quanta imprecisione ed ostinazione la sua dall’arco!) su Schröder ed alla superiorità a rimbalzo e tecnica della coppia Gasol-Mirotic. Fleming replica abbassando il quintetto e schierando il doppio play, e riesce a stare in patita, entrando pian piano in ritmo dall’arco e chiude avanti il primo parziale (18-20 al 10′). Momenti di grande rapidità e fluidità di gioco per i tedeschi nella ripresa, tirando ad alte percentuali, ma per la Spagna è decisamente il momento di Rodríguez: tanti punti, playmaking intelligente, assist e falli subiti! Con lui in cattedra e col sostanziale contributo di Pau e di Ribas (tiratore micidiale!) gli iberici tengono il naso avanti di un’incollatura all’intervallo lungo (41-38). Il piano di Scariolo è di difendere forte su Schröder dietro i blocchi per non perderlo sul primo passo. Lui replica tirando bene da fuori e lavorando il pick and roll con Nowitzki, ma alla lunga divengono prevedibili. La Spagna alza la frontline ed aggredisce la palla partendo in contropiede, mentre i padroni di casa non segnano più (60-48 al 30′). Nell’ultimo parziale si sblocca Llull anche in attacco e pare finita, ma Fleming rischia il tutto per tutto allungando la difesa, pressando ed abbassando il quintetto. La Germania rosicchia un punto ad ogni possesso, finché Nowitzki e Lo infilano due triple consecutive che riportano la Germania a -1 a 22” dalla fine! Fallo sistematico obbligato e le mani non tremano, fino all’ultimo assalto tedesco, quando accade l’imponderabile: sopra di tre, la Spagna non trova di meglio che far fallo sul razzente Schröder mentre tentava la tripla della disperazione: 3 tiri dalla linea della carità in un palazzo col fiato sospeso: dentro il primo, dentro il secondo, solo ferro al terzo decisivo! La Nemesi, per la Germania, è mancare la qualificazione per un libero sbagliato dal suo giocatore migliore. La Spagna, dal rischio eliminazione, si ritrova, quasi senza meriti, addirittura al secondo posto! Questo è il basket, signori: lo sport più bello ed emozionante che ci sia!
Turchia – Islanda 111 – 102 d.t.s.
I risultati delle gare precedenti rendono superflua per entrambe l’ultima partita del girone B: la Turchia matematicamente quarta, l’Islanda a malincuore a casa. Solo Italia e Spagna attendono l’esito della gara con interesse per conoscere il proprio piazzamento finale. I nordici hanno mostrato un atipico, eccentrico e maledettamente rognoso gioco corale, stressato fino agli estremi il concetto di gioco perimetrale, perfezionato la filosofia delle spaziature offensive, difeso con agonismo per sopperire alle troppo evidenti lacune fisiche, ed avrebbero meritato almeno un successo. Magari proprio stasera, quando hanno conteso con orgoglio la partita ai più quotati e grossi turchi, lottando finché ne avevano. Sigurdarsson ha letteralmente fatto impazzire gli uomini di Ataman, dominanti sotto le plance ma sepolti sotto una grandinata di triple, peraltro ad alte percentuali, e l’insistenza islandese è stata premiata ad un secondo dalla sirena, materializzano il 91 pari. Ai supplementari, a benzina finita, la Turchia ha difeso bene ed Ilyasova e Dixon hanno subito staccato gli avversari chiudendo senza ulteriori patemi una maratona inaspettata. L’Italia finisce terza ed affronterà Israele, la Spagna, a pochi secondi dalla fine con un piede a casa, è addirittura seconda ed è attesa dalla Polonia.
Classifica finale girone B: Serbia 10, Spagna 6, Italia 6, Turchia 6, Germania 2, Islanda 0