BOLOGNA – Con il vulcanico Claudio Sabatini ci si deve sempre aspettare qualcosa di nuovo e mai visto. Almeno da queste parti. E gli ultimi giorni, con la salvezza ormai acquisita, così come l’impossibilità di partecipare ai playoff, hanno decisamente confermato questa tendenza.
Andando a ritroso in ordine cronologico, il primo nodo venuto al pettine è quello che riguarda Kenny Hasbrouck, notizia esplosa nel post partita del recupero con Avellino di mercoledì scorso. Il giocatore si sarebbe già accordato con la squadra turca dell‘Aliaga Petkim, lamentando, anche per voce del suo agente, mancati pagamenti per un importo complessivo di circa 60 mila euro.
Di più, l’ex Siena College, si trova già fisicamente in Turchia, con la sua presunta nuova squadra che sostiene di averlo firmato come fosse un semplice free agent. Pronta la risposta di Sabatini. Non c’è nessun mancato pagamento, tutto è in regola, Hasbrouck non va da nessuna parte. Torna a Bologna e va a sedersi in tribuna, tanto non vi è più nulla da chiedere a questa delirante stagione. Non solo. Come accadde un paio di anni fa con Marcellus Kemp, si andrà al tribunale Fiba per dirimere la questione e vedere chi ha ragione.
Non bastasse, ora pare che nell’occhio del ciclone ci siano finiti pure gli altri due americani, Steven Smith e quel Jacob Pullen arrivato in città da un mese scarso e già a fare i conti con le sparate dell’AD in carica. L’unico obiettivo che Bologna deve raggiungere è quello del premio che la Lega attribuisce alla squadra che fa giocare maggiormente giocatori italiani (210 mila euro al primo, 130 al secondo), fondamentali per programmare il prossimo campionato. La Virtus è stata saldamente in testa alla speciale classifica tutto l’anno, ma ora sta “subendo” la rimonta di Caserta. Quindi, tribuna per Smith, invitato a cercarsi una nuova squadra per risparmiare sul suo ingaggio residuo, e tribuna per Pullen (che nelle quattro partite disputate viaggia a 17,3 punti di media con oltre il 50% abbondante al tiro), a meno che non firmi il rinnovo per la prossima stagione.
Condizioni dittatoriali, alle quali si aggiunge la richiesta ai soci proprietari della società di auto retrocedersi in Legaude il prossimo anno, risparmiando così 1.8 milioni di euro. Il tutto con buona pace prima dell’equità competitiva del campionato, e poi dei tifosi che, sempre per voce dello stesso Sabatini, se nel 2006-07 apportavano alla causa 3,5 milioni di euro, oggi contribuiscono al botteghino con “soli” 600.000 euro. Non certo un dato di cui meravigliarsi, considerato quanto accaduto negli ultimi anni.
Che Sabatini faccia sul serio o stia solo provocando poco importa, sotto le Due Torri la gente è ormai decisamente stanca di queste uscite infelici.
Nicolò Fiumi