E’ passato circa un mese dallo show di Jeremy Lin contro i Nets, serata in cui siglò 25 punti e distribuì 7 assist trascinando una New York priva di Anthony e Stoudemire ad una gloriosa vittoria; fu la prima volta che il cestista da Harvard andò in doppia cifra con i Knicks, ed i risultati si videro immediatamente. Ad una distanza esatta di 31 giorni dal primo grande match di “Lin-credibile”, i Knicks, privi di Tyson Chandler e reduci da 3 sconfitte consecutive, erano ospiti all’At & T Center di San Antonio per sfidare il celeberrimo trio composto da Tim Duncan, Manu Ginobili e Tony Parker, nel primo ed unico scontro tra le due franchigie in questa stagione. Gli Spurs, invece, giungono alla gara in buona forma, magari non al livello di due settimane fa (in cui totalizzarono 11 vittorie di fila), ma comunque con la sempre maggiore sensazione di poter dire la loro anche in questa stagione.
Sorry, Lin – Oltre al duello Duncan-Stoudemire nel ruolo di ala grande, ad essere molto intrigante era probabilmente il duello in cabina di regia, tra Tony Parker e Jeremy Lin; quest’ultimo certo con gran voglia di riscattarsi dopo le ultime prestazioni non proprio all’altezza del super Lin di metà febbraio. Diverso il discorso per il francese, che si trova in un’ottimo stato di forma che gli ha consentito di viaggiare, nell’ultimo mese, a più di 21 punti di media a partita. Seppure Jeremy Lin non sfiguri (20 punti con 7/15 dal campo), il duello è largamente vinto da Tony Parker che, oltre ai suoi 32 punti, si dimostra (e probabilmente è giusto così) decisamente migliore sul piano del gioco, con una grandissima efficienza nei pick & roll, anche per (de)merito della brutta difesa su di essi del cestista asioamericano. Seppur il match cominci a ritmi abbastanza blandi, è lo stello Parker a ravvivarli, con delle grandi penetrazioni che giovano, oltre allo spettacolo, anche al ritmo del gioco, sempre molto alto, e ne è testimone l’ampio parziale di 28-23 in favore dei padroni di casa con cui termina il primo quarto.
Not good – Se da un lato gli Spurs “girano” letteralmente, New York non esprime un’idea di gioco precisa, e sembra quasi variarlo a seconda del fatto che a cominciare l’azione offensiva sia Jeremy Lin o Carmelo Anthony. A proposito di ‘Melo, i dati sono abbastanza contrastanti: nei tre match disputati con Lin e Anthony in campo assieme, la franchigia della Grande Mela è stata sempre sconfitta, probabilmente perché la squadra non può permettersi di giocare con due giocatori che sono abituati a forzare molti tiri a serata. E soprattutto per questo, nel primo tempo del match non c’è assolutamente storia; la squadra allenata da Mike D’Antoni viene surclassata da degli ottimi Spurs, supportati anche da un prezioso Manu Ginobili che, nonostante il minutaggio ridotto,dovuto allo strappo addominale da cui non è ancora del tutto recuperato , sigla 17 importanti punti con 7/10 dal campo.
Gli anni passano ma… – Seppur nel secondo tempo i Knicks riescano parzialmente a riprendersi, anche grazie ai 16 punti siglati da Lin negli ultimi 24 minuti, il distacco di quasi 20 punti accumulato nel primo tempo è irrecuperabile; malgrado il risultato in mano a San Antonio, però, grazie anche ad una miglior efficienza dei blocchi, Anthony e compagni cominciano a tirare meglio, mostrando un buon gioco offensivo; ma nella loro metà campo i Knicks, e non è certo una novità, hanno ancora tanto da lavorare, e basti osservare con quale facilità Parker sia molto spesso giunto al ferro. Il match termina così con un secco 118-105 in favore dei padroni di casa, che come al solito fanno funzionare nel migliore dei modi il loro singolare mix tra veterani e giovani, seppur gli ultimi siano partiti la maggior parte dalla panchina. Molte voci sembrano dire che gli Heat temano più i San Antonio Spurs rispetto a Bulls e Thunder, ed effettivamente, guardando alla ottima qualità del gioco della squadra allenata da un inesauribile Gregg Popovich (che, tra l’altro, si è fatto espellere per proteste nel finale di terzo quarto), non avrebbero tutti i torti.
San Antonio: Parker 32, Duncan 17, Ginobili 17
New York: Anthony 26, Lin 20, Stoudemire 18
Federico D’Alessio @FedeDalessio