SIENA- Analizzare questa partita significa parlare di due partite diverse: quella dei primi 20 minuti e quella del secondo tempo. Nel corso del primo si è vista la Cantù ammirata anche in gara 1, circolazione di palla perfetta, scarichi puntuali, una precisione impressionante nel tiro da 3 (6/9 al riposo), un’intensità veramente da finale scudetto. Cantù ottiene tanto da una zone-press che mette ripetutamente in crisi l’attacco senese e colpisce con continuità trovando anche il +6 sul 41-35. Marconato regge botta agevolmente sotto le plance, Leunen sembra essersi scrollato di dosso l’effetto-Stonerook che lo aveva bloccato in gara 1, Micov e Scekic ripuliscono i tabelloni con efficacia. Il solo Green pare un po’ avulso ma Trinchieri lo sostituisce con Tabu che entra subito in partita. Il merito della Montepaschi, in questa fase, è di non lasciarsi travolgere da una Bennet che va al riposo avendo segnato il 58% dal campo e l’88% dalla lunetta. Nel primo tempo è anche Mazzarino che contribuisce in maniera notevole all’allungo canturino con due bombe in pochi minuti segnate uscendo, da par suo, dai blocchi. Moss non riesce a contenerlo mentre la guardia che su di lui monterà Carraretto risulterà essere molto più efficace. Si va negli spogliatoi, comunque, con Siena in vantaggio di 2 punti e probabilmente questo è ciò che permetterà alla Montepaschi di involarsi poi nel secondo tempo. Contro qualsiasi altra squadra italiana questa Bennet sarebbe probabilmente stata in vantaggio in doppia cifra, ma contro la Mens Sana va al riposo addirittura sotto nel punteggio. E nel secondo tempo la musica cambia. Marconato non può reggere 40 minuti ai livelli dei primi 20, e si vede, Mazzarino ha le polveri bagnate, le rotazioni di Siena fanno la differenza. Cantù segna solo 1/7 dall’arco e 8/28 da 2 nei secondi 20 minuti andando in lunetta solo 6 volte. Dalla panchina senese continuano ad arrivare forze fresche ed inesauribili e il vantaggio dei padroni di casa si dilata fino al +19. Indicativa l’azione finale del terzo quarto che vede un “rigore” fallito dai canturini con tripla sulla sirena di Zisis che fa scorrere i titoli di coda con 10 minuti di anticipo. C’è tempo ancora per vedere una delle azioni più belle mai ammirate a Siena: un alley oop straordinario con Kaukenas che getta la palla in aria da centrocampo, apparantemente in maniera incomprensibile, ma ad un’altezza siderale si materializza Hairston che con una torsione del busto la afferra e la schiaccia nel canestro. Un’azione che scatena la standing ovation del pubblico.
In gara 2, più ancora che in gara 1, salta agli occhi la differente lunghezza dei due roster. Cantù, finchè ne ha, regge il campo con disinvoltura permettendosi perfino una mini-fuga sul 41-35, tiene botta anche sul piano fisico contro una squadra oggettivamente più dotata. Poi, quando i falli cominciano ad accumularsi sui soliti 7-8 giocatori che Trinchieri può ruotare, quando la fatica inevitabilmente annebbia le idee e intossica i muscoli, quando dalla panchina di Siena si alzano “riserve” che si chiamano Lavrinovic o Zisis piuttosto che Carraretto o Moss è ovvio che l’esito della partita prende una direzione obbligata. I tifosi canturini, anche ieri presenti in gran numero al Palaestra, possono essere molto orgogliosi di questi giocatori che, contro ogni pronostico, stanno impegnando a fondo una corazzata come la Montepaschi meritando ampiamente la finale e dimostrando che tutto il bene che si dice di loro è giustificatissimo.
Ora si va a Cantù, il 2-0 probabilmente ha già indirizzato la serie verso l’esito pronosticato da tutti, ma questa Bennet può fare il colpaccio per allungare la serie, forse non fino a gara 6 (ma non è da escludere a priori), ma sicuramente fino a gara 5. Al campo la parola.
SALA STAMPA:
Trinchieri: Spiace dirlo ma il coach canturino è parso molto nervoso sottraendosi in pratica alle domande dei giornalisti e rifiutandosi anche di concedere l’intervista alla TV locale che lo stava aspettando. Critiche, neanche tanto velate, agli arbitri e ironia fuori luogo sulle scelte tecniche. Francamente dall’allenatore premiato due volte consecutive come il migliore d’Italia ci aspettavamo qualcosa di diverso che sentir parlare di fuorigioco (testuale) o di zone-press consigliatagli da un amico nel piazzale del palasport (testuale pure questo).
Pianigiani: Sono molto contento della vittoria, questa squadra non gioca insieme da anni come quella dell’anno passato ma abbiamo raggiunto una grande compattezza. Non mi sono piaciuti un paio di errori gratuiti come le palle perse da Stonerook su rimessa e da McCalebb con un lancio sconclusionato pur avendo il giocatore libero vicino, ma sono cose che capitano. Mi è piaciuto meno, e questo invece non deve capitare, l’aver smesso di giocare un po’ troppo presto avendo tirato i remi in barca a partita vinta. Mi aspettavo la loro zone-press che avevano anche riproposto proprio qui a Siena. Degli arbitri non parlo, chi ne parla si assume la responsabilità di ciò che dice, io parlo di basket. Adesso andiamo a Cantù, sarà difficilissimo ma non sono preoccupato, neppure dell’ambiente dato che abbiamo giocato a Belgrado davanti a 17.000 spettatori o ad Atene davanti a 14.000. Se ci sarà bolgia non ci interessa, noi andiamo per giocare a pallacanestro. Non so ancora chi starà fuori mercoledì perchè ci sono da fare valutazioni tecniche ma anche fisiche, giocare così a ridosso crea sempre dei problemi e qualche inconveniente inatteso.
Montepaschi-Bennet 81-69
Parziali: 23-25, 26-22, 18-9, 14-13
Progressione: 23-25, 49-47, 67-56, 81-69
Tabellini: http://195.56.77.208/game/?id=64423
MWP: La continuità di Lavrinovic ci impone di essere monotoni, è ancora lui il migliore in campo che in 20 minuti di utilizzo marca 24 di valutazione. Forse stiamo parlando del miglior giocatore del campionato. In casa canturina molto bene Tabu.
WVP: Una bella partita, non ci sentiamo di segnalare nessuno in particolare.
Alessandro Lami.