Le chiamano pivotal games, quelle gare in cui un errore si paga a caro prezzo. Ma i Lakers non sbagliano, anzi, rifilano 14 punti agli Hornets che possono ora solamente affidarsi a gara-4 per poter ritornare tra le calde mura amiche almeno un’ultima volta prima della fine di questa stagione. “Hanno creato una forte opposizione ad ogni nostro tentativo di creare un parziale, questo è il perchè sul tetto del mondo ci sono loro” (J.Jack)
L’avvio questa volta non vede grandi parziali degli Hornets che nelle prime due avevano costretto LA ad inseguire: Kobe entra subito in serata, certo meno nervoso visto il cambio di marcatura con Fish, presente anche Bynum sotto i tabelloni a portare i Lakers sopra di 7 lunghezze, con i padroni di casa salvati da una prima imbarcata solo da un grande finale di parziale da parte di CP3 e la solita energica prestazione di Ariza. Nel secondo quarto la musica non cambia, New Orleans non è più lucida come allo Staples e nemmeno la grande carica del pubblico in tenuta gialla riesce a spingere più di tanto i ragazzi di coach Williams. LA raccoglie più rimbalzi, non subisce la panchina avversaria e, con un irreale Drew, riesce a limitare il più possibile Landry, spina nel fianco per Odom. Il 46-57 finale è frutto di un monologo Paul (18 a metà gara) lasciato però solo ai suoi mortiferi jumper da una grande difesa gialloviola. In attacco poi c’ è spazio per tutti, segnali insomma positivi di un primo tempo ben controllato dalla banda californiana.
In avvio di ripresa Kobe infila due triple l’una dietro l’altra tenendo sull’orlo della doppia cifra di distacco gli Hornets. Sul +9 c’è anche tempo di brividi per i tifosi losangeleni: Bynum cade a terra toccandosi il ginocchio, ma tempo pochi minuti e rieccolo in campo, sano e salvo senza più l’ombra dell’infortunio ad aleggiare sopra il capo del #17. A fine terzo periodo altra buona notizia: dalla lunetta Gasol tocca quota 10 punti per la prima volta in questa serie, dopo un opaco 4/19 collezionato nei primi due match. Gli Hornets restano comunque in corsa, 68-75, un meno sette quantomeno insidioso visto il bottino che game-3 porta sull’uno pari. Il quarto parziale però si apre con un 10-2 in favore dei Lakers, Gasol suona la carica con una rarissima tripla dall’angolo (la seconda mandata a bersaglio dall’inizio di stagione) per poi proseguire con altri due canestri. New Orleans subisce il colpo e non riuscirà a rialzarsi, Kobe chiude con 30 punti e, ad amministrare, si aggiungono alla lista anche Odom e Fisher; finirà 100-86 tra una folla ormai a chiazze, spenta dal cinismo e la prima vera prova di forza degli uomini di Jackson.
Cosa dire di più? Il fattore in meno è certamente stata la panchina di NO (solo 9 punti), mentre dall’altra parte il trio Blake-Brown-Barnes, per quanto non produttivissimo a livello di cifre, ha risposto presente più volte, poi il grande riconoscimento della second unit va sempre fatto a Lamar. Il discorso Gasol coprirebbe molto spazio: il catalano sembra essersi svegliato dal torpore di Aprile e con un 17+10 ha dato la spinta in più ai suoi, Kobe per osmosi si è galvanizzato ed è tornato ad infilarla con la costanza di game-1 dove però aveva predicato nel deserto. I padroni di casa non sono riusciti a far pagare a caro prezzo il pick&roll grazie alla scelta tattica del raddoppio sulla palla che ha messo più volte in crisi la manovra di Paul, quando poi tiri 2/13 dalla lunga e difronte trovi un 52% dal campo i conti son già praticamente fatti, opachi Okafur, bene marcato da Bynum e il nostro Beli, che continua a non convincere da starter.
Domenica sera si decide già molto sul destino della serie, LA non vuole perdere altro tempo, ma gli Hornets giocano in casa…stay tuned e buona Pasqua a tutti!
Michele Di Terlizzi