Derby spagnolo che vale un posto alla Final Four, tra due squadre che ovviamente si conoscono molto bene. Il Real Madrid punta a tornare tra le magnifiche 4 d’Europa dopo un’assenza che dura dal 1996, mentre per Valencia sarebbe la primissima volta. Entrambe le squadre hanno cambiato guida tecnica nel corso della stagione: Svetislav Pesic è arrivato sulla panchina del Valencia a metà della stagione regolare e ha portato fino ai questi playoffs la sua squadra. Lele Molin come sappiamo ha sostituito Ettore Messina sul pino dei blancos dopo le dimissioni del coach pluri-campione, rassegnate al termine della sconfitta casalinga contro il Montepaschi, nell’ultima giornata di Top 16.
Un altro punto di incontro tra le due formazioni iberiche è quel mix nei propri rosters tra giovani promesse e veterani con già un passato alla Final Four. Entrando più nello specifico il ruolo dei lunghi potrebbe avere un impatto determinante sulla serie, se è vero che il Real è la squadra numero uno a rimbalzo dell’intera stagione di Eurolega, soprattutto con Fisher, leader di questa categoria. Categoria nella quale Valencia potrebbe invece soffrire visti gli infortuni di due giocatori come Victor Claver e James Augustine.
Valencia dovrà affidarsi ad un attacco equilibrato, che manda 4 giocatori in doppia cifra dall’inizio della stagione, e soprattutto su un tiro da tre punti non sempre costante (33.1% di squadra). Vedremo se Omar Cook saprà prendere in mano la squadra per tutta la serie, come a sprazzi ha saputo fare all’interno di vittorie importantissime e determinanti per il raggiungimento dei playoffs.
Anche il Madrid potrebbe soffrire la mancanza di un autentico go-to-guy, per quanto Sergio Llull appare come l’uomo che può girare qualche vite a favore dei suoi. Miglior marcatore della squadra in tutta l’attuale stagione di Eurolega (11.9) ha saputo alzare anche le sue percentuali al tiro, dando costanza sia a quello dalla lunga distanza, sia alle conclusioni all’interno dell’arco dei tre punti.
Prima palla a 2 domani sera, alle 20:45, sul parquet del Caja Magica di Madrid.
Andrea Pontremoli