Turchia – Francia 95 – 87
Forse la miglior Turchia del Mondiale edizione 2010 pialla letteralmente i galletti francesi i quali tornano a casa mestamente, mostrando i soliti difetti di sempre: molto talento fisico e tecnico spalmato in modo uniforme quà e là ma poca freddezza e lucidità collegata al cervello che, questa sera, doveva funzionare con tutti i gangli e le sinapsi possibili per venire a capo del rebus turco.
Eh già Signore e Signori, si doveva vedere una Francia nettamente diversa rispetto a quella in fase calante che aveva preso sonore sberle da Lituania e Nuova Zelanda, questo perchè Boscia Tanjevic ha creato una macchina da guerra quasi insuperabile in difesa con una zona 2-3 splendida per concretezza, mobilità e reattività, sfidando quasi i francesi a perforarla ma senza venirne mai a capo.
Impressionante il secondo quarto quando, nonostante la difesa della Mezzaluna concedesse la posizione di post-basso a ridosso della linea di fondo ai francesi, nessun pallone riusciva a giungere in quella zona del campo ove i transalpini avevano spesso Diaw, Gelabale o Traore a rotazione.
Una prova di forza notevole, quindi, che colloca autorevolmente i padroni di casa quantomeno ad un posto tra le prime quattro potenze al mondo.
L’inizio è tutto per i padroni di casa, 5-0, ma le Blues non sembrano disposti a fungere da vittima sacrificale.
Equilibrio nel punteggio sino a quando Tanjevic decide che la zona può creare problemi ai transalpini e così è, la Turchia, già seconda nella speciale classifica delle palle recuperate, ruba spazio e relativi palloni a Batun, Bokolo, De Colo ed Albicy, scappa in contropiede e scava il solco. Una difesa attenta, a zona ma terrificante per intensità e mobilità. Invitati a tirare i francesi fanno cilecca da dentro l’arco fatidico dei 6,25. Primo quarto 19-12 per la Mezzaluna.
Il secondo quarto è un capolavoro di sagacia tecnico-tattica da parte dei padroni di casa: è ancora difesa a zona, 2-3 con Tunceri, poi Guler e Arslan molto larghi sull’arco, ma è veramente quasi un clinic su come muoversi e reagire a secondo dello spostamento della palla da un versante all’altro. E nonostante possa sembrare che i transalpini abbiano tanto spazio per fare quel che vogliono, in realtà non è così perchè i ragazzi di Boscia sembrano un sol uomo. Difesa asfissiante, mobile, cercando di sporcare tutte le linee di passaggio se non addirittura catturare quel che si può ed alla fine del secondo tempo lo score dice 11 palle recuperate per la Turchia e solo 5 per i francesi. In attacco poi un Gùler in serata di vena ed un Hedo Turkoglu leader silente in campo, che manda a canestro anche il mai bello a vedersi Savas, oltre che ad un missile terra-aria del solito Ilyasova, un pò meno in evidenza.
E la Francia ? Impacciata, in piena crisi sul da farsi con Batum, De Colo ed Albicy, come già citato prima, incapaci di scovare le falle di una zona avversaria perfetta. Si salvano solo Diaw e Pietrus ma alla fine del secondo quarto, che si chiude con un perentorio 43-28, il linguaggio del corpo dei ragazzi in maglia blu trasferisce poca convinzione, specie quando poi si smette anche di difendere.
Ed il terzo quarto cosa succedeva ? Volava la Turchia sul 53-28 al 23° grazie alla solita difesa ed, udite udite, anche alla zone-press per matare definitivamente l’avversario, e la Francia si auto-matava quasi da sola, Batum a parte che metteva qualche tripla degna di nome predicando nel deserto.
La partita terminava stancamente, con un esercizio di tiro da 3 soprattutto da parte dei francesi che aggiustavano così le percentuali ed il fatturato finale, strappi irrisori posti sul velluto turco ma una cosa alla fine era certa, e cioè che la Spagna dovrà tirare fuori il meglio di quello che ha per poter confermarsi in finale 4 anni dopo Saitama.
Applausi speciali per Gùler, 17 punti e miglior prestazione in Nazionale per lui, ed i 20 tonanti di Hedo Turkoglu
A latere, un piccolo spicchio di campionato italiano tra Tanjevic e Traorè, che sarà in giallorosso praticamente già da domani. Prova poco appariscente del centro della Virtus con 4 punti all’attivo (2/4 al tiro), 4 rimbalzi e parecchie incertezze nella spettacolare zona turca.
Fabrizio Noto/FRED