Trento, 23 marzo 2024 – L’Aquila Trento torna a volare alto e lo fa grazie al ritorno in campo del suo leader offensivo, quell’Andrejs Grazulis che tanto era mancato nell’ultima pesante sconfitta in LBA. Un 87-76 che non fotografa appieno la supremazia dei padroni di casa, che hanno dominato una Dinamo Sassari in grande salute dopo gli ultimi successi, che però perde dopo pochi minuti il proprio faro Brandon Jefferson e spera di non dover fare a meno di lui anche nel rush finale della stagione.
Il brutto stop di Brindisi è già alle spalle per la squadra di coach Paolo Galbiati, che confeziona la gara perfetta contro la squadra più in forma del campionato, per di più ribaltando il -7 subito sull’isola all’andata e guadagnandosi un prezioso vantaggio in vista della corsa playoff.
Una vittoria figlia della grande serata della Dolomiti Energia dai 6 metri e 75, un 46.7% (14/30) che ha indirizzato pesantemente il match dalla parte dei bianconeri, dall’altra parte una Dinamo con la mira a dir poco appannata, che ha chiuso con un eloquente 15% dall’arco (3/20), ma che al 30° minuto era all’8% (!).
Eroe della serata Grazulis, 14 punti e 21 di valutazione, che in Puglia è mancato come l’ossigeno ai suoi, giocando un primo tempo da assolto dominatore. Non appena è fisiologicamente calato il lettone nella ripresa è salito in cattedra Prentiss Hubb, 21 punti, che ha tenuto i sardi a distanza nel finale, evitando spiacevoli sorprese a tutto il PalaTrento.
Ottima anche la presenza sotto le plance di Paul Biligha, 10 punti, con l’ex Milano bravo a tenere a bada la temibile coppia Gombauld-Diop e mettendo anche la sua firma sulla vittoria, festeggiando al meglio il traguardo raggiunto da capitan Toto Forray delle 600 partite con la maglia di Trento.
Prossimo step per l’italoargentino: chiavi della città e statua equestre in piazza.
Per la Dinamo Sassari un altro stop in trasferta, in una stagione nella quale ha vinto appena due gare lontano dall’isola, e che veniva da un triplo filotto reale ritornato con pallino, come le vittorie contro Virtus Bologna, Venezia e la capolista Brescia.
Restando in tema fantozziano, la sfortuna si accanisce nuovamente sul Banco, in una stagione in cui ha fatto incetta di infortuni, riempendo più volte l’infermeria, va aggiunto il nuovo stop di Jefferson, fermatosi dopo appena 4′ di partita. Un nuovo infortunio che fa tremare tutta la Dinamo, che pensava di aver trovato la definitiva quadratura del cerchio e una rinnovata serenità.
Solamente lunedì si sapranno gli esiti degli esami strumentali al piede destro dell’americano, che dal suo arrivo ha letteralmente rivoltato come un calzino la squadra, diventando il vero leader emotivo di un gruppo che per tanti mesi è sembrato allo sbando.
Lo stop forzato di Jefferson ha di fatto condizionato la gara dei sassaresi, costringendo coach Markovic a ridurre ancora di più le rotazione e spremendo al massimo gli esterni. Proprio Alessandro Cappelletti e Breein Tyree sono stati i due trascinatori di serata, rispettivamente 17 e 20 punti, alimentando le vane speranze di rimonta.
Come detto ai biancoblu son mancati i tiratori, su tutti Charalampopoulos e Kruslin, quest’ultimo ormai in vistoso calo fisico e lontanissimo parente di quello che l’anno scorso viaggiava ampiamente sopra il 50%.
Una sconfitta pesante in chiave Playoff per Sassari, finiti dietro anche contro Trento nello scontro diretto e nuovamente alla disperata rincorsa di un posto nella griglia, che appena un mese fa sembrava impensabile.
Una gara segnata in avvio dal grande approccio della Dolomiti Energia che aggredisce Sassari e tira con grandi percentuali, giocando a ritmo altissimo. La partenza 10-3 è micidiale, due bombe di Grazulis e Mooney e con Biligha ad ergersi a Colosso di Rodi.
Il Banco perde subito Jefferson e le idee in attacco sono poche ma confuse: dal campo è 4/16, Markovic prova a reagire alzando il quintetto, tornando anche a -6, ma non appena la sua squadra rallenta viene punita dall’Aquila che da tre è ormai una sentenza. Il primo quarto si chiude sul 28-15.
Sassari prova a metterci quantomeno la difesa, impedendo il contropiede avversario e piazzando il suo primo break della gara, un 7-0 che costringe Galbiati al timeout, -6. Trento domina a rimbalzo offensivo e Grazulis punisce costantemente, andando subito in doppia cifra. Il Banco senza Jefferson sembra spaesato, allora i padroni di casa con Hubb provano ad azzannare il match, chiudendo il primo tempo sul 43-32.
Gli ospiti ripartono con un altro spirito e con grande aggressività, i soliti Cappelletti e Tyree firmano il 6-0 in un minuto che illude il Banco di Sardegna e lo riporta sul -5. Una mera illusione infatti, che si spegne sui canestri di Baldwin e su un Biligha tornato a dettare leggere nel pitturato, dando a Trento il massimo vantaggio sul +14.
Sassari però non vuole mollare, torna sul -6, ma è l’ennesima bomba dei padroni di casa, questa volta di Mooney, a riportare i sardi alla realtà. Nonostante gli immani sforzi della squadra di Markovic, alla fine del terzo periodo il punteggio recita 67-53.
Il coach bosniaco prova a mischiare le carte con dei quintetti più piccoli. La scelta porta i primi dividendi tornando sotto la doppia cifra, ma i sardi sbagliano troppi tiri aperti dall’arco e se da una parte Charalampopoulos grazia gli avversari, Hubb non ricambia la cortesia tornando sul +12.
Alla Dinamo resta l’orgoglio, avrebbe anche la palla del -4 a 2′ dalla sirena, ma Cappelletti sbaglia l’ennesima tripla aperta e allora rimontare con queste percentuali dall’arco diventa definitivamente impossibile. È la parola fine al match, con Trento che si toglie lo sfizio di ribaltare anche il doppio confronto, chiudendo sul punteggio di 87-76.
Dolomiti Energia Trentino – Dinamo Banco di Sardegna Sassari 87-76
Parziali: 28-15; 15-17; 24-21; 20-23
Progressione: 28-15; 43-32; 67-53; 87-76
Sala Stampa
Le parole di Paolo Galbiati:
Abbiamo vissuto una settimana complessa, ringrazio di cuore tutto il nostro staff per averci messo nelle condizioni di poter contare di nuovo almeno per qualche minuto su Andrejs Grazulis. Si è visto quanto sia importante per i nostri equilibri. Però oggi tutti hanno dato il loro contributo, abbiamo tolto a Sassari ritmo offensivo mettendo energia e aggressività in difesa. Bella vittoria, importante anche per aver saputo fare meglio dei 7 punti di differenza subiti all’andata. Andiamo avanti giorno dopo giorno perché abbiamo tante cose da sistemare. Una parola per Toto ci tengo a spenderla: sono orgoglioso di vederlo giocare con questo cuore e con questa energia. Altre 600 forse sono troppe, ma gli auguro di giocarne ancora tante altre.
Le parole di Nenad Markovic:
Complimenti a Trento, perché ha giocato un’eccellente partita, sono stati aggressivi, solidi e ci hanno messo in difficoltà. Noi non siamo stati abbastanza continui per riuscire a rientrare, non abbiamo avuto abbastanza energia, due metri dietro, due secondi dopo, abbiamo fatto anche delle buone cose, ma troppo poco per rimontare.
Le Pagelle
Dolomiti Energia Trentino
Prentiss Hubb 7.5: un’autentica spina nel fianco per la difesa ospite. Segna 21 punti, 10 dei quali nel solo ultimo periodo, quello decisivo dove i sardi provano il disperato recupero. Da tre è praticamente una sentenza, chiudendo con un 5/8 da tre. Il braccio armato di coach Galbiati.
Davide Alviti 6.5: centrato già dalla palla a due, gioca un’ottima gara difensiva. Quando viene chiamato in causa dall’altra parte del campo risponde presente, mettendo a referto 8 punti e segnando due triple fondamentali nella ripresa, utili a fiaccare le speranze dei sardi.
Saliou Niang 6.5: il baby Antetokounmpo parte con il freno a mano tirato, ma alla distanza libera i cavalli del motore e quando lo fa sembra voler distruggere tutto e tutti. Nella ripresa la sua esuberanza viene fuori, segnando 6 punti con due notevoli schiacciate e 5 rimbalzi.
Luca Conti s.v.: una manciata di minuti in campo per lui, in cui fa in tempo a farsi notare per una bella stoppata in contropiede.
Toto Forray 6: nella serata delle sue 600 partite in maglia trentina non brilla per percentuali, appena due canestri dal campo su 9 tentativi, ma è utile in altri modi come lui ha fatto per tutta una carriera. Solito cagnaccio in difesa, rubando persino un pallone e furbo in un paio di circostanze nella quale blocca il contropiede avversario.
Derek Cooke 5: incapace di dare lo stesso apporto del compagno di reparto Biligha. Troppo spesso si è dimostrato troppo soft contro Diop e Gombauld, venendo sopraffatto il più delle volte.
Paul Biligha 7: quando c’è lui per Sassari è complicato passare là sotto. Gioca un grande primo tempo annullando i centri avversari in diverse occasioni, Nella ripresa cala d’efficacia, ma è restando lo stesso un fattore per i padroni di casa. Chiude con 10 punti e 4 rimbalzi.
Andrejs Grazulis 8: la sua assenza a Brindisi è stata pesantissima per Trento è stasera ha dato l’ennesima dimostrazione di quanto sia decisivo per la squadra. Una gara totale per il lettone, che gioca un primo tempo clamoroso che indirizza di fatto già il match. In doppia cifra dopo 20′, segnando 12 dei 14 punti finali e chiudendo con l’80% dal campo; un fattore anche a rimbalzo portando giù 6 palloni, la metà offensivi. Nella ripresa cala a vista d’occhio, anche perché, come detto dal suo coach, non ancora al 100%, ma lo show del primo tempo basta e avanza. MVP di serata.
Matt Mooney 7.5: pronti via è già una stufa dall’arco, segnando due triple consecutive. Alla lunga la stufa si trasforma in ghiacciolo, chiudendo con un rivedibile 35% dal campo, ma gioca una gara solidissima in difesa, mettendo costantemente pressione sul portatore di palla avversaria, che gli frutterà anche 3 rubate. Chiude con 11 punti, 5 rimbalzi e 4 assist.
Kamar Baldwin 6.5: condizionato dai problemi di falli, riesce comunque a dare il suo contributo, eccome. Non in grande serata realizzativa, con appena 9 punti un 1/4 da tre, ma con lui tutta Trento gira al meglio e il +19 di plus/minus è lì a dimostrarlo.
Dinamo Banco di Sardegna Sassari
Alessandro Cappelletti 6.5: l’assenza improvvisa di Jefferson lo responsabilizza ancora di più. Per lunghi tratti è il migliore dei suoi e l’unico che sappia realmente come attaccare la difesa dei padroni di casa. In difesa soffre come suo solito, ma è grazie a lui se la Dinamo non sprofonda nel punteggio, chiudendo con 17 punti a referto, 6 falli subiti, 4 rimbalzi e 3 assist.
Breein Tyree 6.5: top scorer degli ospiti con 20 punti segnati. Da tre non è serata, non solo per lui, ma per tutta la squadra e per questo mette le catena da neve è si butta costantemente dentro per provare a smuovere il tabellino di Sassari. Alcune volte va fuori giri, perdendo 3 sanguinose palle, ma in una serata nel quale Jefferson va out è bravo a sobbarcarsi gli oneri di una attacco notevolmente impoverito.
Filip Kruslin 5: ormai in vistoso calo fisico, contro una Trento più grossa e atletica va in costante apnea. Le rotazioni cortissime lo spremono ulteriormente e questo non aiuta le sue tristi percentuali, per una Dinamo che avrebbe un disperato bisogno dei suoi punti dai 6.75. Desiderio che resterà vano, come d’altronde è successo altre volte in stagione.
Stefano Gentile 5.5: riesce a mettere in ritmo i compagni, collezionando 7 assist, ma le mani restano freddissime al tiro. Alla lunga viene battezzato dalla difesa di Trento e questo forse lo innervosisce, finendo alcune volte a discutere animatamente con coach Markovic.
Ousmane Diop 5.5: irriconoscibile nel primo tempo, in cui Biligha riesce a contenerlo alla perfezione. Si risveglia parzialmente nella ripresa, andando anche in doppia cifra con 10 punti, ma non ha la solita energia che lo ha sempre caratterizzato e gli zero falli commessi sono una prova lampante.
Stephane Gombauld 5: anche lui in doppia cifra come Diop, ma in difesa è degno di una tragedia greca. Svagato negli aiuti profondi che porta, che liberano praterie all’attacco di Galbiati.
Alfonzo McKinnie 4: dopo l’illusione dell’ultimo mese, sembra essere tornato l’inutile McKinnie “ammirato” per tutto l’anno.
Brandon Jefferson s.v.: la sua gara dura appena 4′ e di fatto è lì che termina la gara anche della Dinamo. Un tentativo di recupero sulla tripla di Mooney è fatale al play, che ora la Dinamo spera di non perdere per troppo tempo, altrimenti sarebbe la pietra tombale di questa tormentata stagione biancoblu.
Vasilis Charalampopoulos 5: Grazulis lo porta a spasso per il campo nel primo tempo e lui non accenna la minima resistenza. Nella ripresa avrebbe diverse triple aperte per riscattare la sua serata no e alimentare il recupero ospite, ma evidentemente è troppo innamorato dei ferri del PalaTrento, 1/5 da tre.