Malaga (Spagna), 20 dicembre 2022 – Serviva un miracolo per la Dinamo Sassari per passare il turno di BasketballCL, è arrivato invece un mezzo miracolo, o meglio una grande impresa in casa della capolista Unicaja Malaga, “matata” per 82-92. Un’impresa che però non è bastata, perché contemporaneamente i greci del Paok hanno battuto a domicilio il Dijon, escludendo i sardi dall’Europa per la differenza canestri nel doppio confronto.
Una beffa finale che non scalfisce l’entità dell’impresa degli uomini di coach Piero Bucchi, l’unica squadra in questa stagione, insieme al Real Madrid in ACB, capace di espugnare il Pala Martín Carpena. Gli andalusi, già sicuri del primo posto nel Girone G e imbattuti nelle prime 5 gare, sono i grandi favoriti alla vittoria finale della BCL e almeno fino al primo tempo della gara di stasera sembrava andare tutto per il meglio in casa andalusa.
Nonostante l’assenza del campione d’Europa Alberto Diaz, Malaga era in completo controllo del match evidenziando tutti i difetti di una Sassari, apparsa lontana anni luce dagli avversari. Il risveglio della Dinamo nella ripresa è di quelli che fanno rumore: gli ospiti infatti hanno alzato il livello difensivo, costringendo l’Unicaja a tiri più complicati rispetto all’avvio e in attacco si è tornati a respirare con un gioco più veloce e meno passivo.
Il cambio di mentalità e d’atteggiamento ha portato ad un parziale nel secondo tempo di 32-53 in favore di un Banco di Sardegna voglioso di riscatto, dopo l’ultima bruciante sconfitta in casa con Dijon che alla fine dei conti l’è costata l’eliminazione.
La chiave della gara è stata l’ultimo periodo, un quarto finale da 10-29 che ha indirizzato in maniera chiara il match, in cui Sassari ha chiuso con delle medie al tiro sfavillanti, il 58% da due e il 52% da tre, costringendo gli spagnoli a sporcare le proprie percentuali soprattutto dai 6.75, sopra il 40% nel primo tempo e alla fine scese drasticamente al 28%.
MVP dell’incontro Jamal Jones, 21 punti, ormai una certezza nelle ultime settimane per la squadra di Bucchi. Una prestazione di squadra in cui tutti hanno dato il proprio contributo, soprattutto Filip Kruslin e Gerald Robinson, rispettivamente 15 e 17 punti, capaci di essere un fattore in entrambi i lati del campo.
Ottime le prestazioni del solidissimo Eimantas Bendzius (14 punti) e dei rigenerati Chris Dowe (12 punti) e DeShawn Stephens (13 punti e 8 rimbalzi).
Una vittoria finale che sembrava utopia già nei primi minuti
Dopo infatti l’effimero vantaggio firmato Jones dello 0-2, un parziale devastante di 11-0, firmato quasi esclusivamente da un Jonathan Barreiro scatenato (11 punti), ha evidenziato subito un gap qualitativo considerevole tra le due compagini.
Sassari è stordita e come un pugile alle corde tenta con tutte le forze di non andare la tappeto, ma l’impresa sembra di quelle impossibili, specialmente perché continuano a piovere canestri da tutte le parti con Tyson Carter (14 punti) e Will Thomas (8 punti) sugli scudi. Il parziale recita 22-9.
Kruslin e Robinson provano a suonare la sveglia, ma Malaga sembra già avere le mani sulla partita. Solo una magia allo scadere di Dowe porta gli ospiti sotto la doppia cifra di svantaggio, con il primo quarto che si chiude sul 28-21.
Bendzius si accende in avvio di secondo periodo segnando 8 punti nella prima metà, ma Dario Brizuela (9 punti) è una lama bollente nella difesa biancoblu e con una sua pennellata Malaga sale sul +15, massimo vantaggio.
Sassari è brava a sfruttare il raggiungimento del bonus dell’Unicaja e dalla lunetta accorcia, ma Kendrick Perry (6 punti) ricaccia i sardi sopra la doppia cifra di svantaggio prima dell’intervallo, 50-39.
La ripresa inizia come aveva finito, con Malaga in assoluto controllo, +12. Ma è ancora Kruslin a caricare i compagni con 5 punti in fila che scuotono una Dinamo fino a quel momento rintronata. Prima Stephens e poi soprattutto Jones si fanno ispirare e in un amen i sardi si ritrovano sul -5.
Un Jamal formidabile firma addirittura il 60 pari. Ormai le due squadre si rispondono colpo su colpo, prima Dedovic e poi Kruslin tengono la gara in perfetto equilibrio.
L’attacco biancoblu però torna ad ingolfarsi e Malaga ne approfitta firmando un break di 7-0 con cui si chiude il terzo periodo, 70-63.
La Dinamo sembra essersi giocata la sua chance di rientrare nel match e invece è qui che parte la rimonta, con un gioco da 4 punti di Dowe che riaccende il morale degli ospiti. È il momento degli esterni di Piero Bucchi, Robinson torna ad essere letale sia dai 6.75 che in zingarata dentro l’area, è sorpasso, 70-72.
Navarro prova a bloccare il momento sassarese con un timeout che porta i frutti sperati, con il canestro di Kravish che impatta il risultato. Ma è solo un momento, perché Robinson e Jones sono in stato di grazia e la Dinamo scava il primo vero solco, +6.
È una mazzata per gli andalusi che ormai faticano a trovare il fondo della retina, contro una difesa che ha chiuso ogni accesso nel pitturato, ma il colpo di grazia arriva con la tripla di Bendzius dell’82-89, un +7 a 42” dalla sirena che chiude i giochi.
I liberi di Dowe sigillano il risultato sull’82-92, ora bisogna solo attendere buone notizie dalla Francia che invece non arrivano, perché il Paok vince e la Dinamo, incapace di ribaltare la differenza canestri sfavorevole nella quarta giornata contro i greci, chiude al quarto posto del girone, ciò significa addio all’Europa prematuro anche per questa stagione.
Un’altra annata europea negativa per Sassari, che può recriminare per i tanti infortuni in questo inizio di stagione e con dei cambi nel roster che non hanno aiutato la squadra a girare al meglio in questi tre mesi.
Solo nelle ultime uscite si è vista una Dinamo capace e vogliosa di lottare per risollevarsi da una posizione complicata, ora però arriva il banco di prova più complesso, lo scontro in laguna di lunedì sera contro gli acerrimi rivali della Reyer Venezia. Una sfida piena di significati, sia per le sfide recenti tra le due squadre che al primo confronto contro un giocatore nato e cresciuto in casa propria come Marco Spissu, che non potrà lasciare indifferente lo stesso Marco e tutta una città, che lo ho amato e oggi lo ama forse anche di più, dopo averlo visto realizzarsi in lidi più ambiziosi e dopo l’ultimo grande Eurobasket in maglia azzurra.
Una sfida insomma da non perdere tra due assolute protagoniste di questo ultimo decennio in LBA, chiamate assolutamente a vincere per ambire a quel benedetto posto alle Final Eight di Torino.
L’ennesimo capitolo di un rivalità nata negli ultimi anni e destinata a perpetrarsi anche nella giornata di Santo Stefano.
Unicaja Malaga – Dinamo Banco di Sardegna Sassari 82-92
Parziali: 28-21; 22-18; 20-24; 12-29.
Progressione: 28-21; 50-39; 70-63; 82-92.
Sala Stampa
David Kravish, Jamal Jones, Piero Bucchi e Ibon Navarro.
Queste le parole di coach Piero Bucchi:
Abbiamo giocato una grande partita, complimenti ai miei ragazzi contro una squadra forte come Malaga, abbiamo cambiato faccia dopo la sosta per le nazionali, sono felice per come abbiamo lottato, per come abbiamo recuperato e come siamo diventati squadra, un eccezionale secondo tempo, davvero una partita eccezionale.
Le Pagelle
Dinamo Banco di Sardegna Sassari
Jamal Jones 8: si accende, come tutti gli altri compagni, nella ripresa e coach Navarro non trova le contromisure per arginarlo. Con il suo talento firma prima la rimonta e poi mette i canestri che mettono in sicurezza la vittoria. La Dinamo ha ufficialmente trovato una gemma rara, dopo annate di ricerca infruttuosa. Chiude con 21 punti e il 63% da due. MVP del match.
Gerald Robinson 7.5: nel secondo tempo esplode come un botto di Capodanno e prende le redini della gara. Non sbaglia mai una scelta offensiva ed è bravo a sfruttare i mismatch che si creano dai pick and roll centrali, bruciando sistematicamente uno stremato Kravish. 17 punti per lui, 7 assist smazzati, ma soprattutto un altro dato roboante: ZERO palle perse. Bentornato Gerald!
Chris Dowe 7: per 30′ sembra un pesce fuor d’acqua, come spesso gli accade da quando è rientrato dall’infortunio muscolare. Poi, come per magia, si risveglia dopo un gioco da 4 punti in avvio di quarto periodo e torna ad essere quel cagnaccio visto prima al Prometey e poi nel precampionato estivo. Cancella dal campo Brizuela e riprende fiducia in attacco, sfruttando la sua fisicità contro i pari ruolo. Alla fine saranno 12 i suoi punti, 4 rimbalzi, 3 assist e 3 rubate.
Filip Kruslin 7: dopo aver visto il canestro come la cruna dell’ago per tutta la stagione, da due settimane è diventato una vasca da bagno. Se prima veniva serenamente battezzato dal proprio marcatore, ora anche con l’uomo addosso rischia di essere letale. È lui che firma il 5-0 con cui scatta la rimonta nel secondo tempo. Anche la difesa aumenta i giri del motore nella ripresa e questo grazie soprattutto allo spirito di sacrificio del croato. Rigenerato dopo la sosta per le nazionali, rischia di essere il vero valore aggiunto di questa Dinamo. Chiude con 15 punti, 2 assist e 2 rubate.
Massimo Chessa s.v.: solo 3′ per il play sassarese.
DeShawn Stephens 7: nel primo tempo viene utilizzato come pastura per gli squali Lima e Kravish. Nel secondo tempo è lui lo squalo. Inizia a metterci più energia sia in difesa, intasando le linee di passaggio interne, sia in attacco diventando più aggressivo nei pick and roll, con Kravish che è costretto sempre ad inseguirlo. Chiude sfiorando una doppia doppia da 13 punti e 8 rimbalzi, la metà dei quali offensivi, dimostrando che con il giusto atteggiamento può reggere anche i palcoscenici europei.
Eimantas Bendzius 7.5: un’altra gara silente per il lituano. Nel primo tempo è uno dei pochi a reggere l’urto degli spagnoli. Nella ripresa invece è il punto di equilibrio di una squadra che vuole la vittoria, non forza nessun tiro e quando è libero segna tutto quello che gli passa per le mani. Nel finale è chiamato a mettere la tripla della staffa e lui fa quello che sa fare: eseguire. Alla fine il suo tabellino reciterà 14 punti e 6 rimbalzi.
Tommaso Raspino 5.5: con l’assenza di Treier serve anche il suo contributo. Nei primi tre quarti è un autentico disastro, perde 3 palloni sanguinosi in serie e sembra pagare troppo il gap fisico con gli andalusi. Il quarto periodo però rigenera anche lui, con un paio di giocate difensive di assoluto livello che danno il via al soprasso sassarese: prima costringendo Brizuela a commettere passi dopo una sua bella difesa e poi subendo uno sfondo da Ejim nell’azione successiva.
Osmane Diop 6.5: nel primo tempo è sovrastato dai pari ruolo, come accade anche Stephens, perdendo anche una marea di palloni. Nella ripresa è l’unico della Dinamo a faticare veramente in attacco; in difesa però non lesina energie sigillando il pitturato ospite, con la ciliegina della stoppatissima su Lima.
Giovanni Olmeo