Sassari, 13 dicembre 2022 – Era un’autentica finale per la Dinamo Sassari, a cui serviva una vittoria per aumentare le proprie chance di passare al turno successivo della BasketballCL, ma come spesso è capitato in questa stagione si è sciolta come neve al sole nel momento decisivo, cedendo di schianto contro il JDA Dijon per 72-85.
La vittoria nell’ultimo turno di BCL, in casa contro il Paok, aveva tenuto accesa la fiammella della speranza di accedere al turno successivo di play-in, fiammella che ora rischia di essersi già spenta, visto che fra sette giorni servirà un miracolo in casa della capolista Malaga, sperando in più che i greci non vincano in casa del Dijon.
Una squadra che fatica ancora a trovare un equilibrio, incapace di vincere due partite consecutive in una stagione che assomiglia sempre di più ad un incubo per i tifosi biancoblu, anche ieri arrivati in buon numero al PalaSerradimigni per sostenere la squadra di coach Piero Bucchi.
Dinamo che sembrava aver trovato nuova serenità dopo la bella vittoria esterna su Derthona in LBA, spazzata via dalla brutta prova al tiro di stasera, sia dai 6.75 con appena il 31% che soprattutto ai liberi, con un pessimo 54% (13/24), che avrebbe dato ossigeno ad un attacco sassarese asfittico tra secondo e terzo periodo, dove ha subito un parziale pesantissimo di 30-48 che ha deciso il match.
Pochi si salvano nell’ennesima debacle europea di una squadra che da diverse stagioni ha perso la propria identità fuori confine, tra questi Filip Kruslin (11 punti) e Jamal Jones, 19 punti e tante giocate di classe che hanno illuminato una cupa serata.
A fasi alterne DeShawn Stephens (11 punti e 8 rimbalzi), gigantesco nel primo periodo e poi sparito dalla gara, ed Eimantas Bendzius (12 punti), nemico pubblico numero uno per la squadra di coach Nenad Markovic e contenuto alla grande dai lunghi francesi.
Dijon è stata trascinata dall’ex Napoli, Markis McDuffie, autore di una prestazione abbacinante da 17 punti, e del veterano David Holston, 21 punti e un 5/8 da tre che ha demolito la squadra sarda.
L’avvio della gara è tutto di marca sassarese con uno Stephens incontenibile nel pitturato, provando il primo allungo con la tripla di Kruslin che vale il 12-7. I francesi si risvegliano con un Holston infallibile, ma è il talento di Jamal Jones a ricacciare indietro gli ospiti e il primo periodo si chiude 26-22.
Nel secondo periodo coach Bucchi dà spazio alla panchina, provando un quintetto piccolo che però non porta risultati, anzi inceppa l’attacco che porta alla causa biancoblu appena 2 punti segnati nei primi 5 minuti. Il centro Gavin Ware (12 punti) prende il possesso dell’area, con Treier e Diop incapaci di arginarlo.
Dijon vola e ad 1′ dall’intervallo va sul +9. Solo i liberi di un Chris Dowe abulico, 4 punti per lui, limitano parzialmente le perdite e e si va negli spogliatoi sul 36-43, con la Dinamo capace di segnare appena 10 punti in tutto il secondo quarto contro i 21 dei transalpini.
La ripresa inizia con una Sassari volitiva, capace di segnare subito un break di 13-6 che riporta la sfida in completa parità. Dijon ha già esaurito il bonus di falli dopo appena 3′, ma il Banco di Sardegna si scopre poco cinica lasciando sul ferro una quantità impressionante di liberi.
I francesi si risvegliano dal torpore grazie al solito Holston che torna a martellare, il parziale di 8-0 è una mazzata per la squadra di Bucchi che torna ad impantanarsi nell’area ospite. I tiratori di Markovic sono implacabili dalla lunga distanza e ancora Holston sigilla la fine del terzo periodo con la tripla del 56-70, che chiude un altro pesantissimo break di 7-21.
Jones si riaccende in avvio dell’ultimo quarto con un parziale di 5-0 che riporta la Dinamo sotto la doppia cifra, 61-70. Ai padroni di casa però manca la zampata decisiva per rientrare e Dijon resta a distanza di sicurezza, grazie al grande apporto di McDuffie che ricaccia indietro il Banco più volte.
Sempre Jamal Jones segna la tripla della speranza, il -7 a 3′ dalla sirena, ma prima Ware e poi Holston mettono in sicurezza il match, che si chiude sul 72-85 in favore di un Dijon che si qualifica matematicamente al secondo posto, assicurandosi la miglior posizione in vista dei play-in.
Per la Dinamo Sassari la quarta sconfitta in cinque gare di un Girone G ormai quasi deciso, vista la quasi proibitiva trasferta in casa della capolista Unicaja Malaga di martedì prossimo e anche in caso di vittoria di Sassari, gli uomini di Bucchi dovranno sperare nella conseguente sconfitta del Paok, ora ultimo insieme ai sardi, ma in vantaggio nello scontro diretto.
Prima di allora la Dinamo è attesa dall’anticipo serale del sabato di LBA contro la Gevi Napoli, in un PalaSerradimigni ancora una volta gremito per sospingere Bendzius e compagni nella complicata corsa ad un posto per le Final Eight di Torino.
Missione non impossibile, ma molto complicata.
Dinamo Banco di Sardegna Sassari – JDA Dijon 72-85
Parziali: 26-22; 10-21; 20-27; 16-15.
Progressione: 26-22; 36-43; 56-70; 72-85.
Sala Stampa
Jonathan Rousselle, Nenad Markovic, Filip Kruslin e Piero Bucchi.
Queste le parole di coach Piero Bucchi:
Non basta giocare una buona partita contro questa squadra, serve fare una grande partita per 40’, noi lo abbiamo fatto solo a tratti e Dijon ha giocato molto bene, con grande intensità fisica e aggressività. Abbiamo sicuramente pagato a caro prezzo i tiri liberi nel 3° periodo, abbiamo tirato 2/8 nel momento che loro hanno fatto il break e le 17 perse sono un problema. A Tortona sotto questo punto di vista avevamo fatto molto bene, dispiace perché eravamo partiti molto bene con il giusto approccio, la giusta mentalità, loro si sono dimostrati più forti in questo momento.
Non molliamo, abbiamo ancora una possibilità e ce la vogliamo giocare fino in fondo, sappiamo che vincere a Malaga sarà durissima, ma abbiamo il dovere e l’obbligo di provarci, non siamo ancora eliminati.
Le Pagelle
Dinamo Banco di Sardegna Sassari
Jamal Jones 6.5: ormai una delle poche certezza di questa negativa stagione. Canestri di classe cristallina che tengono in piedi la Dinamo. Anche nella ripresa, quando i padroni di casa tentano la rimonta, c’è la sua firma. Nel finale sbaglia qualche scelta di troppo, ma predica letteralmente nel deserto. Chiude lo stesso con 19 punti, 3 rimbalzi e altrettanti assist.
Gerald Robinson 5: la stagione da ottovolante del play americano non accenna a rallentare. Dopo la bella prestazione di Casale Monferrato riecco il Robinson spenti e discontinuo di questa stagione. E pensare che ad inizio partita è stato uno di quelli che ha trascinato i compagni, con il passare del tempo sono però scemate energie e lucidità. Holston gli segna in faccia qualsiasi cosa gli passi per le mani ed esce definitivamente dal match.
Chris Dowe 4: come i suoi punti a referto. Entra per dare energia e fisicità, ma aggiunge solamente altra confusione. Arrivato come giocatore dei tiri decisivi, alla fine della fiera si prende solamente 2 tiri dal campo, con un 2/6 ai liberi che parla da solo. Troppo poco.
Filip Kruslin 6.5: l’unico a non arrendersi e a cui non si può rimproverare nulla, rispetto ad una settimana fa un giocatore completamente trasformato, in meglio. Dai 6.75 segna praticamente solo lui, con un 3/5 che fa sensazione. Con lui in campo la Dinamo non imbarca acqua, anzi si avvicina nel punteggio ai francesi, non è un caso che sia, insieme a Stephens, l’unico con un plus/minus positivo (+5).
Kaspar Treier 4: è riapparsa la peggior versione del fantasmino Kasper. Se c’è da prendere una brutta decisione, stanne certo che l’estone andrà in quella direzione. Forza dei tiri insensati che mandano su tutte le furie Bucchi, che nel timeout successivo lo accoglie con un enigmatico: “E passa questa ca..o di palla!”. Il -4 di valutazione è la ciliegina sulla torta.
DeShawn Stephens 6: nel primo quarto sembra la personificazione del colosso di Rodi, si staglia nel pitturato francese e mette a repentaglio i ferri del PalaSerradimigni. Commette però due falli che lo costringono ad uscire e quando rientrerà coach Markovic ha già trovato le contromisure. Esce via via dalla partita e si allinea al piattume dei compagni. Chiude con 11 punti, 8 rimbalzi e 18 di valutazione, quasi tutti in avvio di partita.
Eimantas Bendzius 5.5: fatica paurosamente ad entrare in partita, si mette a disposizione dei compagni, ma Dijon lo tiene a bada a dovere. Segna la sua prima tripla solo a metà dell’ultimo periodo a gara ampiamente andata. Invoca la palla nell’ultimo timeout, evidenziando la propria frustrazione, ma ormai i buoi son scappati da tempo.
Stefano Gentile 5: non vede veramente mai il canestro, oltre a questo è apparso in preoccupante carenza di ossigeno. Non riesce in alcun modo a prendere il toro per le corna e Bucchi decide di lasciarlo in panchina per gran parte della gara.
Osmane Diop 4.5: viene stoppato due volte in pochi secondi e i lunghi francesi gli fanno capire che non sarà in alcun modo la sua serata. Portato a scuola da Ware, si fa intimidire per tutti e 15′ sul parquet.
Giovanni Olmeo