Sassari, 04 febbraio 2024 – La cura Nenad Markovic porta i primi frutti e la prima vittoria per la Dinamo Sassari dall’arrivo del coach bosniaco, avendo la meglio solo nei minuti finali con il risultato di 86-80 di una coriacea Vanoli Cremona. Agli ospiti non è bastata la grande prestazione nella ripresa di Trevor Lacey per tornare alla vittoria dopo gli ultimi due KO, una gara passata interamente ad inseguire e sfuggita solamente sul più bello, con il serbatoio delle energie ormai in riserva.
Per la Dinamo è perciò la prima vittoria dell’era Markovic, forse la più importante di questo periodo, visto che un’altra sconfitta avrebbe relegato i sardi ad un passo dagli ultimi pericolanti posti della classifica.
Una vittoria arrivata soprattutto grazie alla difesa, arginando i giocatori più pericolosi della Vanoli nel primo tempo, tornando poi a passarsi la palla in attacco, cosa che sembrava un miraggio dopo le ultime brutte prestazioni offensive. Giro palla utile a scardinare la zona di Cremona, trovando tanti tiri aperti, specialmente dall’angolo con cui i sassaresi hanno spesso punito gli ospiti.
Gara quasi sempre condotta dai padroni di casa, aiutati anche dalla migliore prestazione stagionale del duo Charalampopoulos e Jefferson, 24 punti per il greco, anche MVP del match, e 21 punti per il nuovo arrivato, che si è acceso nella ripresa senza più spegnersi.
Da segnalare anche il ritorno nelle rotazioni, dopo un mese in panchina a prendere polvere, di Kaspar Treier, 7 punti e una prestazione solida e gagliarda per un giocatore che, con la condizione fisica palesatasi oggi, il Banco non può permettersi di tenere fuori. Con il pieno rientro dell’estone è ufficiale la bocciatura di Markovic nei confronti dell’ondivago McKinnie, appena 7 minuti in campo per l’americano in cui ha fatto intravedere i soliti limiti, soprattutto caratteriali, e l’ennesima conferma di come la sua permanenza in Sardegna sia sempre di più a breve scadenza, con il lungodegente Eimantas Bendzius che starebbe iniziando a scaldare i motori.
Tutto questo nonostante un Tyree con le polveri bagnate, appena 5 punti con un solo tiro dal campo, ma ritrovando un Cappelletti in grande spolvero, così come la coppia di centri Diop e Gombauld, tornata ad incidere rispettivamente con 10 e 6 punti, dopo le ultime negative uscite, specialmente per il francese nuovamente un fattore sotto i tabelloni con 8 rimbalzi.
Per Cremona è la terza caduta consecutiva, dopo quelle con Reggio e Varese, che conferma il momento no degli uomini di coach Demis Cavina, tornato anche lui in Sardegna da ex dopo l’esonero del 2021, troppo fragili nei momenti topici, incapaci di cogliere l’attimo per portare a casa i due punti.
Non è bastato un Trevor Lacey deluxe nella ripresa, capace di segnare 16 punti e di portare per la prima volta avanti nel punteggio i lombardi, salvo poi sciogliersi troppo presto nell’ultima frazione. Positivo, come sempre, l’apporto del capitano Andrea Pecchia, che oltre ai suoi 16 punti realizzati ha retto per lunghi tratti la baracca da solo.
Tante le palle perse della Vanoli, ben 14, condizionate soprattutto dalla serataccia del playmaker Zegarowski, incapace di prendere per mano i compagni e confezionando, con 5 perse, una delle sue peggiori prestazioni stagionali.
Parte meglio la Vanoli, con un Pecchia fin da subito sugli scudi, mentre la Dinamo pare contratta, quasi timorosa, forse con il peso delle ultime sconfitte a Treviso e Milano nella testa o del ribaltone in panchina che alla lunga si fa sentire.
Tocca al greco di Sardegna prendere per mano il Banco, andando già in doppia cifra in una manciata di minuti, e portarlo avanti nel punteggio, prima del canestro di un evanescente Eboua con cui si chiude la prima frazione sul 17-15.
La difesa della Dinamo sale finalmente di colpi, grazie ad un protagonista che non ti aspetti, l’impolverato Treier che diventa subito un fattore. Cremona da fuori ha percentuali artiche e i padroni di casa provano la prima fuga sul +13.
Denegri però non ci sta e, memore anche della grande gara dell’andata, scaglia due triple consecutive che riavvicinano gli ospiti sul 39-32 con cui si va negli spogliatoi.
Nella ripresa Jefferson, apatico fino a quel momento, si accende, ma questo non basta ai sardi per scappare, perché la squadra di Cavina torna ad avere grandi percentuali dall’arco che la tengono tenacemente aggrappata alla partita.
Sul -9 comincia il Trevor Lacey Show, con la Dinamo incapace di arginare lo sconfinato talento dell’americano. In un amen gli ospiti tornano a comandare, fino all’unico canestro dal campo di uno spento Breein Tyree che riporta avanti i biancoblu al 30° sul 59-58.
La Dinamo è brava a restare lì con la testa ed invece di sciogliersi come al Forum, torna a spingere sull’acceleratore con un 10-2 di parziale firmato dal solito Charalampopoulos. La Vanoli è costretta ad aggrapparsi al suo leader Lacey, ma alla lunga anche le sue percentuali si sporcano e Sassari vola sul +11, alimentato anche velleità di rimontare il -12 subito all’andata.
Cremona però è brava a non scollegare la testa e con un paio di triple torna sul -5. Il Banco non sbaglia dalla lunetta e gli ospiti si devono accontentare di perdere, mantenendo però il doppio confronto a loro favore, come recita l’86-80 sul tabellone al suono della sirena.
Per la Vanoli Cremona un’altra sconfitta che l’allontana dal treno playoff, ma grazie al grande girone di andata può ancora fare sogni tranquilli, viste le tre vittorie di margine sul penultimo posto. Ora i lombardi sono chiamati a vincere domenica prossima al PalaRadi contro la sorpresa Napoli, anche lei però reduce da due sconfitte e in leggero calo fisico.
Per la Dinamo Sassari due punti che fanno morale e soprattutto classifica, ampliando il distacco con le ultime due posizioni e ridando serenità ad un ambiente che ha perennemente paura di tornare con l’acqua alla gola dopo una nuova sconfitta.
Sabato prossimo ci sarà un altro banco di prova per Markovic, contro un’altra squadra che ha cambiato allenatore da poco, ma a differenza dei sardi sembra molto più lanciata, come la Derthona di coach De Raffaele, negli ultimi anni grande rivale proprio dei sardi quando sedeva ancora sulla panchina della Reyer Venezia.
Con una vittoria anche in terra sabauda si potrebbero guardare gli ultimi mesi rimasti da un’altra prospettiva, con la pausa della Coppa Italia che potrebbe riportare in dono un tanto atteso, quanto gradito, ritorno direttamente dalla Lituania: allora sì, che gli orizzonti cambierebbero, eccome!
Dinamo Banco di Sardegna Sassari – Vanoli Basket Cremona 86-80
Parziali: 17-15; 22-17; 20-26; 27-22
Progressione: 17-15; 39-32; 59-58; 86-80
Sala Stampa
Demis Cavina, Nenad Markovic e Vasilis Charalampopoulos
Le Pagelle
Dinamo Banco di Sardegna Sassari
Alessandro Cappelletti 6.5: certamente non la sua gara più impattante come numeri, 5 punti e 4 assist, ma sicuramente la migliore da regista da quando è arrivato. In avvio, con Jefferson ancora in cerca della quadratura del cerchio, è l’ex Verona a prendere per mano la squadra. Mai una scelta sbagliata, soprattutto nel finale, quando la palla pesava il triplo.
Kaspar Treier 7: dopo esattamente un mese torna ad assaporare il parquet ed entra con una voglia ed una fame clamorosa, forse anche per far ricredere chi per scelta tecnica l’aveva relegato in fondo alla panchina. Ha subito un grande impatto nei due lati del campo, rubando 2 palloni, raccogliendo 4 rimbalzi e segnando 7 punti in fila. Bentornato Kaspar! – Parte terza.
Breein Tyree 5: fa a cornate con la partita per tutti e 40 i minuti. A secco dopo l’intervallo, si sblocca con un canestro tutt’altro che semplice in penetrazione, ma non è entra mai davvero nel match, uscendosi subito dopo con l’ennesima palla persa banalmente. Markovic alla fine lo toglie per disperazione.
Filip Kruslin 6.5: così così al tiro, con un 2/6 da tre, ma gladiatorio in difesa dove molto spesso è lui a dare il buon esempio ai compagni. Nel finale è chiamato nell’arduo compito di spegnere l’incendio Lacey che si stava ormai propagando in maniera allarmante, il croato esegue e alla fine si spegne sia l’americano che tutta Cremona.
Stefano Gentile 5.5: il periodo di down del capitano continua a persistere. Altra gara chiusa con una virgola sul proprio tabellino, si perde anche in difesa, cosa che lo fa visibilmente innervosire, commettendo 3 falli in rapida successione che lo escludono dal match.
Ousmane Diop 6.5: solita fucina di energia per l’intera squadra, va in doppia cifra mantenendo una percentuale perfetto. Unica pecca: deraglia troppo spesso con 4 perse che macchiano la sua prestazione, ma in forte ripresa rispetto all’ultimo mese.
Stephane Gombauld 6.5: stesso discorso di Diop. Anche il francese manda confortanti segnali di ripresa, dopo un gennaio da film dell’orrore. Fatica in avvio, ma è bravo ad usare il corpo e tenere sempre Golden lontano dal proprio ferro. Chiude con 6 punti e 8 rimbalzi, metà dei quali offensivi e quasi tutti nella ripresa, diventando decisivo nella vittoria finale.
Alfonzo McKinnie 4.5: finito, finalmente, a margini delle rotazioni, il coach lo butta dentro negli ultimi minuti del terzo periodo. Una schiacciata in backdoor illude che possa aver cambiato registro ed invece torna a giocare con la stesso atteggiamento svogliato. Markovic, a fine partita, ha annunciato che nella sua gestione giocherà solamente chi lavorerà duro in settimana: le sue ore a Sassari dovrebbero essere contate.
Brandon Jefferson 7.5: deleterio per gran parte del primo tempo, una volta panchinato rientra con un altro spirito, scagliando due missili da oltre l’arco che lo accendono poco prima dell’intervallo. Nella ripresa è letteralmente infermabile, trovando costantemente il tiro pesante ogni volta che Cremona prova a rientrare. Chiude con 21 punti, 5/9 da tre e 6 assist.
Vasilis Charalampopoulos 8: gara totale per il greco che per una sera veste i panni del fenomeno. Pronti via va subito in doppia cifra, con canestri di talento puro e ripiegamenti difensivi che hanno del miracoloso, come la stoppata inflitta a McCullough sbucando da sotto le assi del parquet. Nella ripresa torna ad essere umano, salvo poi riapparire e mettere la sua firma nel finali con altri 7 punti che possono far esultare tutto il PalaSerradimigni. Serata da MVP con 24 punti segnati, 3 rimbalzi, 5 assist e 31 di valutazione.
Vanoli Basket Cremona
Nathan Adrian 6.5: nel primo è in balia della furia dell’eroe omerico di casa. Nella ripresa si fa ispirare da Lacey e anche lui torna a fatturare come sa, guidando Cremona in un paio di rimonte che sembrano girare l’inerzia.
Marcus Zegarowski 5: numero che spiega al meglio la sua gara, 5 come i punti segnati e come le palle perse. Prima Cappelletti e poi Jefferson lo fanno pascolare lungo tutto il campo, senza capire bene cosa deve fare. Cavina molto spesso lo toglie per disperazione.
Andrea Pecchia 7: l’ex Cantu quando vede la Dinamo si esalta, infatti con i sardi ha il record di punti fatti in carriera in LBA e quest’oggi non fa eccezione. Nel primo tempo è lui l’anima della Vanoli, tenendo i compagni ancora in vita, con giocate di grande voglia e da vero capitano. Nella ripresa Lacey si prende la scena, ma lui continua ad essere l’attore non protagonista della squadra di Cavina. Chiude con 16 punti, 5 falli subiti, 6 rimbalzi e 24 di valutazione, il migliore degli ospiti.
Davide Denegri 6.5: il grande protagonista della gara dell’andata, e forse una delle più grandi sorprese dell’intero campionato, parte un po’ in sordina, soffrendo molto il buon avvio di Cappelletti. Nel secondo periodo piazza due triple consecutive, pesantissime, che ricuciono lo strappo e tengono Cremona sotto la doppia cifra. Nella ripresa continua a vedersi poco, ma quando serve mettere la bomba lui non si tira mai indietro.
Trevor Lacey 7: il primo grande ritorno a Sassari da ex, dopo quella sua grande stagione nel 2016-2017. Paga forse un po’ troppo l’emozione iniziale, giocando un primo tempo ai confini dell’anonimato. Nella ripresa, però, comincia il suo personalissimo show balistico, firmando un parziale quasi da solo che porta la Vanoli addirittura avanti nella terza frazione. Comincia ad essere ormai infermabile, con la Dinamo che è costretta molto spesso a raddoppiarlo per provare a disinnescarlo, mossa che paga dividendi nei minuti conclusivi e con l’americano ormai appannato. Chiude con 16 punti, nonostante il 22% da tre.
Matteo Piccoli 5: 12′ in cui non lascia minimante il segno.
Wayne Mccullough 6: nel primo tempo rasenta il 4 in pagella, giocando una gara anonima sulla falsa riga dell’ultima con Varese in cui chiuse con una virgola. Inizia a carburare solamente nell’ultimo periodo, ma è un bel carburare, visto che ogni qualvolta si alza dai 6,75 è sempre una sentenza. Alla fine saranno 13 i suoi punti, con un 3/4 da tre e il rammarico che sia svegliato con 30 minuti di ritardo.
Grant Golden 4: soffre troppo l’atletismo dei centri sassaresi, pagando anche in fase offensiva, dove non riesce mai a trovare i suoi soliti movimenti nel pitturato. Nei momenti caldi del match, con il risultato ancora in bilico, Cavina preferisce giocarsela prima con Eboua e poi con un quintetto piccolo, tenendolo seduto fino alla sirena finale.
Simone Zanotti 5: non riesce ad incidere nella gara, soffrendo anche lui il maggiore atletismo degli avversari. Hai il solo merito di aver suonato la carica in avvio di ripresa, con la tripla segnata che ha dato il via alla rimonta ospite. Tolto questo, poco o nulla da parte sua.
Paul Eboua 4.5: praticamente nullo per tutti i 10 minuti che sta sul parquet. Si fa notare per una stoppatona tirata a Gombauld, che nell’azione successiva impara la lezione, fa un finta di sopracciglio e l’ex Brescia finisce a spolverare le lampadine del palazzo, stendendo il tappeto rosso al francese.