Prima giornata di Eurolega beffarda per le squadre italiane, dopo la inopinata sconfitta di ieri a Bologna con la Virtus che deve cedere il passo allo Zalgiris anche l’altra rappresentante nazionale lascia le penne ad Istanbul perdendo ai supplementari dopo aver giocato una partita più che discreta.
Ma in campo europeo giocare una partita più che discreta non basta a volte, specie in trasferta e specie se all’appello manca praticamente tutto il reparto playmaking. Eh ma Pangos c’era, direte voi, e questa è stata la iattura più grande a conti fatti.
Molto si è parlato e dopo questa prestazione molto si parlerà dell’ex Zenit e Cleveland Cavs.
Reduce da un annata piena di infortuni, rimasto esclusivamente per questioni contrattuali adesso oltre ad essere un giocatore privo di fiducia sembra anche un corpo estraneo alla squadra ed un bersaglio viaggiante che gli avversari attaccano senza pietà.
Certo oggi ha trovato due dei peggiori clienti di tutta la Lega perché Wilbekin e Dorsey in uno contro uno dal palleggio se sono in serata sono immarcabili, e come in un fumetto immagino la nuvola sopra la loro testa ogniqualvolta hanno visto davanti a loro il numero 5 in maglia biancorossa.
Un fumetto con il volto sghignazzante e un “bene, bene caro Kevin, fermami se ci riesci….”. Ecco melo immagino così.
Detto questo però e specificato che anche vista la gravità degli infortuni occorsi a Lo e a Baron la società tornerà a breve sul mercato, c’è da dire che non sarebbe giusto buttare la croce addosso al canadese.
Ha giocato male, non risultando pericoloso in attacco ma soprattutto non riuscendo ad avere il controllo della situazione e non riuscendo a mettere in ritmo i compagni.
Ma non è stato l’unico: Shields ad esempio avrebbe dovuto e potuto essere più incisivo in attacco ed invece non solo ha tirato male ma ha sbagliato delle scelte (mi viene in mente un contropiede in netta superiorità numerica), che di solito azzecca.
Ma ci sono anche note positive, Mirotic ad esempio. Non fermatevi alle crude cifre: che segni 27 punti non deve sorprendere ma che giochi tutta la partita da ala piccola come quando era nella NBA a me ha stupito.
Credo sia l’impostazione che manterrà per tutto l’anno, salvo emergenze nel ruolo di 4, e la coesistenza tra i 3 lunghi si è rivelata già a buon punto specie in attacco. Bene le spaziature, bene la ricerca vicino a canestro dell’ex Barcellona marcato dall’esterno turco, bene anche la circolazione di palla.
Certo, con un esterno in grado di creare dal palleggio il panorama rischia di migliorare ulteriormente, e di parecchio, ma oggi si è vista l’impronta tattica della squadra di Messina.
C’è molto da lavorare ovviamente, ma perdere ad Istanbul in queste condizioni da la consapevolezza a tutti che al completo, e con un simil Napier al posto di Pangos, tutti dovranno fare i conti con l’Olimpia in Eurolega.
DIAMO I NUMERI
151 – i secondi in campo di Giordano Bortolani al suo esordio in Eurolega. Molteplici voci e commenti saranno benevoli visto il “giovane” virgulto del vivaio, io mi limito a dire che la sua situazione è lo specchio di come in Italia si sbagli nel far crescere i giocatori. Nel senso che tutti lo considerano giovane, ma a mio modo di vedere a 23 anni non lo si è più. Il modo di vedere le cose italico è così e quindi è normale che sbagli o non abbia esperienza, è giovane…Bah…a 23 anni c’è gente che domina nella NBA….se vogliamo preparare giocatori validi anche per la nazionale, i Bortolani in Eurolega devono esordire a 18 anni, giochicchiare a 19, calcare costantemente il campo a 20 e vedrete che a 23 saranno giocatori molto migliori ed esperti. Nel caso specifico, andate a vedere chi calcava il parquet 5 anni fa a Milano e ditemi voi se 5-10 minuti non si sarebbero potuti dare al buon Giordano…
77-7 sono i numeri di maglia di Voigtmann e Tonut, entrambi reduci da un Mondiale che è stato un toccasana per le loro carriere. Il tedesco aveva già giocato un ottimo finale di stagione, ma la manifestazione continentale gli ha dato quella consapevolezza in più, quella forza mentale per fare lo scatto da comprimario di lusso a stella. Almeno questa è stata la mia impressione, spero di non essermi sbagliato. A Stefano invece come tutti sappiamo ha regalato quella fiducia che non aveva la scorsa stagione, Messina l’ha sottolineato più volte quest’estate. E ha esordito giocando una partita molto solida in difesa ed ordinata in attacco con la perla di quella triplona che ha dato il la alla rimonta. Tripla di pura forza mentale, segno di un equilibrio interiore ritrovato. Son proprio contento per Stefano.
8 – i secondi in campo di Pippo Ricci. Non era partita adatta a lui, e ok. Forse però, anche per lui dovrebbe valere il discorso fatto qui sopra per Tonut, qualche minutino specie nei primi due quarti lo avrebbe meritato. E’ un idea mia, perché con un reparto piccoli ridotto all’osso avrei cercato quantomeno di far riposare di più Mirotic ma anche il boccheggiante Melli. So già che state dicendo che ha commesso due fesserie in 8″ ma non mi interessa: sarà che ho un debole per lui perché lo ritengo uno dei giocatori con più “attributi“, ma fossi io il coach non lo toglierei mai dalle rotazioni.
16 – giusto per stare in tema e continuare l’angolo del “fossi in Ettore“, il numero 16 rappresenta il differenziale in minuti di quanto è stato in campo Melli al cospetto di Poythress. Per me è troppo, date le condizioni atletiche dei due. Alex poi stava giocando una buona partita, duellando con Motley avendone spesso ragione. Comunque sia è una novità ed un innesto che mi piace parecchio, regala una dimensione fisio-atletica che è mancata totalmente lo scorso anno, di certo non poteva darla Brandon Davies. Per i più scettici: a Natale mi darete ragione…
6 – le triple, senza errori, infilate da Papagiannis e dall’ex Dinamo Sassari Pierre, uno che quando incontra Milano è sempre decisivo. Ma sono stati i 3 siluri sganciati dall’ex Pana ad aver sparigliato le carte, perché non è usuale che un 218 tiri faccia 3/3 da tre, perlomeno in Eurolega. Canestri che hanno fatto male a Milano e che certificano, una volta di più, come il basket sia cambiato e abbia canoni totalmente stravolti rispetto anche solo a 25 anni fa. Sono abbastanza certo che qualche coach vecchio stampo abbia cambiato canale nel vedere il lungagnone greco tentare quelle triple per poi far fatica a mettere in piedi un movimento credibile spalle a canestro…
SALA STAMPA
Ettore Messina
“Alla fine, il Fenerbahce ha vinto una partita dura, combattuta da tutte e due le squadre tutti i 45 minuti. Abbiamo fatto 101 di valutazione, abbiamo preso più rimbalzi e dato via più assist, ma le palle perse e alcune decisioni che abbiamo preso nei momenti cruciali ci hanno penalizzato.
Ovviamente, aver giocato senza tre delle nostre guardie l’abbiamo pagato. Quando perdi per un possesso dopo un tempo supplementare rimpiangi tanti momenti. Ma devo dire che mi riporto a casa tanto carattere, resilienza, cuore, poi ci sono stati in attacco tanti momenti di buona circolazione di palla che ci hanno garantito tanti buoni tiri, ribaltando il lato.
Infine, il dato positivo sono i rimbalzi. I rimbalzi a questo livello sono sempre importanti e noi abbiamo fatto un buon lavoro. Mi dispiace non aver potuto dare a Kyle Hines la soddisfazione di vincere una partita così importante per lui. Questa volta ha pareggiato il record di presenze. La prossima volta lo supererà”.
Cristiano Garbin
@garbo75
IG: garbin_cristiano