Digione (Francia), 01 novembre 2022 – La Dinamo Sassari non sa più vincere in Europa e in FIBA Basketball Champions League, cadendo anche in Francia per 88-80 contro un JDA Bourgogne Dijon apparso quasi sempre in controllo, resta drammaticamente fanalino di coda del Gruppo G dopo tre giornate.
Il bilancio delle ultime gare della Dinamo in Europa inizia ad essere preoccupante, 2 vittorie nelle ultime 15 partite! Una striscia negativa inquietante, iniziata il 2 marzo 2021 nella netta sconfitta casalinga contro Saragozza con ancora Gianmarco Pozzecco in panchina, e che assomiglia sempre di più ad una biglia sul piano inclinato. Le uniche “miracolose” vittorie, visto l’andazzo preso dai sassaresi nell’ultimo anno e mezzo, sono state tutte e due al PalaSerradimigni sempre contro una squadra tedesca: il Bamberg, un mese dopo la sconfitta contro gli spagnoli, e quasi un anno fa nella sciagurata era Cavina contro il Ludwigsburg.
La Dinamo perciò sempre spacciata, visto che quest’anno non ha una squadra tedesca nel proprio girone.
Scherzi a parte è una sconfitta che dà un taglio netto alle chance di qualificazione della truppa di Bucchi, ancora a zero dopo tre partite. Le attenuanti certo sono tante, ma anche stasera gli errori sono stati molteplici: come l’approccio sbagliato ad una gara che aveva un notevole peso specifico, andati subito sotto e chiudendo il primo quarto concedendo addirittura 31 punti; le percentuali pessime da oltre l’arco (21.7% con il 5/23) che denotano scarsa fiducia e tranquillità, così come le 20 palle perse, una costante in questo avvio di stagione.
Pochi si salvano nell’ennesimo fragoroso tonfo europeo: i soli Jamal Jones (17 punti) e Chinanu Onuaku (21 punti, 7 rimbalzi, 6 assist e 30 di valutazione) ultimi baluardi di una squadra che ancora fatica a tenere la stessa intensità difensiva per 40′ e che in attacco si dimostra, pericolosamente, sempre più macchinosa e lenta.
Il Dijon dimostra subito in avvio perché sia nei piani alti del campionato francese, azzannando una Dinamo con la testa ancora negli spogliatoi, firmando subito un parziale di 9-2. Bucchi prova a scuotere i suoi Giganti che tornano dopo il timeout con un’altra testa, Onuaku inizia a piantare le tende nel pitturato francese, mentre Jones inizia a bruciare la retina a ripetizione.
Il contro parziale è servito e dice 14-7 per Sassari, che però non riesce a tamponare l’emorragia di palle perse, saranno 8 nel solo primo quarto, e permette ai padroni di casa di tornare a condurre grazie ad un Markis McDuffie (13 punti) ispirato, l’ex Napoli infatti firma il 31-21 con cui si chiude il primo periodo.
Coach Piero Bucchi prova a ridare l’ennesima scossa provando la zona 3-2, Dijon non si fa sorprendere e il duo Gavin Ware e David Holston, rispettivamente 23 e 8 punti, affetta una difesa perennemente in ritardo nei pick and roll, dilatando il distacco anche sul +12.
Onuaku non ci sta e tornando in campo sembra l’incarnazione di Giove Tonante, mette prima a repentaglio la stabilità dei ferri del palazzetto e poi cancella qualsiasi tentativo di Dijon nel pitturato, con stoppate che ne minano le certezze.
Oltre al dominio dell’americano, gli ospiti tornano a trovare il canestro dalla lunga distanza, firmando un 12-2 di parziale che fa tornare il Banco a contatto, con addirittura in mano la tripla del potenziale sorpasso del solito Onuaku che però balla sul ferro ed esce. Si va all’intervallo sul punteggio di 45-44.
Nella ripresa Sassari non scollega la testa, come spesso le capita, e si adegua all’aggressività dei francesi. Onuaku tiene a galla i sardi, Massimo Chessa (6 punti) è una dolce sorpresa e Filip Kruslin (8 punti) firma il pareggio del 54-54, finalizzando un passaggio baseball del solito numero 32.
Ware però si risveglia dal lungo torpore e decide di mettere le mani definitivamente sul match, firmando insieme al compagno Chase Simon (10 punti) un parziale di 10-5 che riporta avanti Dijon sul 64-59 al 30′.
Sassari sembra già con la spia della riserva accesa e i francesi provano la fuga decisiva, è +7 in avvio di quarto. Bucchi prova a ridare ossigeno ad una squadra che annaspa chiamando un timeout ristoratore, ma non c’è nulla da fare, David Brembly (13 punti) la fa sprofondare a -12.
Nel momento del bisogno Onuaku risponde e con una schiacciata a due mani firma il 77-70. È però una mera illusione, perché da questo momento Ware torna a mettere in difficoltà un Chinanu stanco che apre praterie sconfinate per il lungo di Dijon. La Dinamo prova a rientrare provando da fuori, ma non segna letteralmente mai dai 6.75, chiuderà infatti l’ultimo periodo con zero triple segnate, e la partita in pratica termina qua, con il libero di Holston che chiude la contesa sull’88-80.
La seconda sconfitta consecutiva, dopo quella in casa contro la Virtus Bologna, che evidenzia i soliti problemi di tenuta mentale di una squadra che sembra voler mettercela tutta per uscire dal guado in cui si è infilata. Il prossimo trittico di partite in LBA potrebbe dare risposte in questo senso, per poter risalire la classifica e ridare fiducia al gruppo: Trieste, in casa con Scafati e a Pesaro. Tre gare da non sbagliare se non si vuole iniziare a guardarsi in basso.
In Basketball Champions League invece la situazione si fa critica e la sfida del 29 novembre prossimo, al PalaSerradimigni contro i greci del Paok, sembra essere la più classica delle ultime spiagge per la Dinamo, da non sbagliare assolutamente se si vuole continuare ad alimentare le flebili speranze di passaggio del turno, visto che che sarà costretta a ribaltare anche il -20 dell’andata. Missione impossibile?
JDA Bourgogne Dijon – Dinamo Banco di Sardegna Sassari 88-80
Parziali: 31-21; 14-23; 19-15; 24-21.
Progressione: 31-21; 45-44; 64-59; 88-80.
Sala Stampa
Piero Bucchi, Massimo Chessa, Nenad Markovic e David Brembly
Queste le parole di coach Piero Bucchi:
Abbiamo giocato una buona partita, abbiamo avuto problemi all’inizio, ma abbiamo reagito, c’è stato un momento nel 3° quarto che abbiamo perso il feeling con il match e Dijon ha preso il break. Ma ci sono tante cose positive che abbiamo fatto, tanti tiri aperti anche sbagliati, dobbiamo migliorare la mentalità e la consistenza in certi momenti, ma sono contento per le cose che abbiamo fatto meglio rispetto alle altre partite.
Le Pagelle
Dinamo Banco di Sardegna Sassari
Jamal Jones 6.5: chiamato da coach Bucchi in settimana a fare un step ulteriore nella propria gestione di falli, risponde presente evitando di commettere falli inutili che ne compromettano la sua gara. Ha poi il merito di essere l’unico a trovare il fondo della retina, quando tutta la Dinamo fatica in attacco. Chiude con 17 punti, il 66.7% al tiro e una facilità di rilascio impressionante. Se riuscisse a gestirsi ancora meglio nell’arco dei 40′, la Dinamo potrebbe aver trovato, a distanza di otto anni, l’erede di Caleb Green.
Gerald Robinson 5.5: anche a causa della serata no di Nikolic, è chiamato a dare una risposta forte alle critiche. Parte male come tutta la squadra, nella rimonta del finale di primo tempo c’è anche la firma. Torna a sfornare assist a raffica, saranno 7 alla fine, ma le palle perse (6) continuano ad essere veramente troppe!
Filip Kruslin 5.5: Holston lo fa letteralmente ammattire, ubriacandolo di finte ogni volta che ha la palla in mano, cioè sempre. Per il resto è uno dei pochi ad essere aggressivo in attacco, anche se come al solito esagerare nel bombardamento dai 6.75, alcune volte non trovando neanche il ferro.
Giacomo Devecchi s.v.: una trentina di secondi prima dell’intervallo, poi più nulla.
Massimo Chessa 6.5: messo in campo a sorpresa da Bucchi, lui lo ripaga mettendo due triple che segnano la rimonta della ripresa. Utilizzato come carta “esci gratis di prigione” quando la Dinamo fatica a costruire un buon tiro nei 24”, lui si fa trovare sempre libero nell’angolo e anche quando sbaglia è perché viene beffato dal ferro. Potrebbe essere utilissimo utilizzarlo così anche in LBA.
Eimantas Bendzius 5.5: il minutaggio è sceso decisamente rispetto alle ultime uscite, ma ancora si fatica ad intravedere il vero Bendzius. Ancora una volta un 1/4 da oltre l’arco che denota una scarsa lucidità da parte del lituano, che comunque si sbatte sempre come un matto per il bene della squadra, forse anche troppo visto i risultati. Chiude lo stesso con 10 punti e 5 rimbalzi. Prima di Robinson bisognerà ritrovare il miglior Bendzius, l’unico in grado di spaccare le partite in due da solo, cosa che sta veramente mancando a questa Dinamo targata 2022-23.
Stefano Gentile 5: non riesce a metterci la consueta garra. Parte in quintetto, ma la maggior intensità dei francesi blocca lui e il resto dei compagni. Si perde via via durante il match e Bucchi per questo gli preferisce Chessa, tenendolo per molti minuti in panchina.
Osmane Diop 5: a corrente alternata, dominante in LBA, timido mestierante in coppa. Fatica a ritagliarsi uno spazio nell’area del Dijon, mentre dall’altra parte del campo Ware se lo mangia vivo con tutte le scarpe. Peccato perché nei primi minuti ha il merito di svegliare una Dinamo fino a quel momento sonnolenta in fase difensiva. Chiude con una virgola in soli 10′.
Chinanu Onuaku 7: fatica a contenere la verve Ware, prendendosi qualche pausa di troppo in fase difensiva, ma se la Dinamo non sprofonda nel secondo tempo deve ringraziare il suo centro. Deriso dal pubblico francese, e da canali social della BCL che continuano a postare dopo oltre un mese i suoi tiri liberi come se fosse un fenomeno da baraccone, li punisce con un 7/8 dalla linea della carità. Festeggia il suo 26° compleanno regalandosi una prestazione da 21 punti, 7 rimbalzi, 6 assist, 4 rubate e 30 di valutazione. La prossima volta, forse, gli avversari rideranno meno
Aleksej Nikolic 5: prima gara negativa da quando è sbarcato nell’isola. Troppo timido davanti alla difesa rabbiosa dei piccoli di casa, perde 3 palloni sanguinosi e non riesce in alcun modo a prendere la gara in mano.
Giovanni Olmeo