Verona, 15 ottobre 2022 – Resta lontana dall’impresa la Tezenis Verona, travolta 60-85 dalla Virtus Bologna tra le mura amiche. Impossibile scalare la montagna per i gialloblu, soprattutto dopo una settimane difficile segnata dalla fuga di Wayne Selden.
L’orgoglio di Verona dura così solo un tempo, poi Bologna chiude tutto con un’accelerata nel terzo quarto: il 63% da due ed il 45% da tre per loro, con i soli Taylor Smith e Karvel Anderson a reggere l’urto.
La cronaca
Sergio Scariolo tiene a riposo Hackett, Weems e l’appena rientrato Teodosic dopo le fatiche di coppa vs il Bayern; Alessandro Ramagli, oltre a Selden, si trova costretto a rinunciare a Candussi. L’avvio è subito di marca ospite, con Verona che non segna i primi 3 minuti. Il primo allungo è sul 2-14, con Jaiteh non limitabile fisicamente e Cordinier e Mannion a segnare. C’è una reazione guidata da Anderson e da Smith, alla pausa del primo quarto è un più accettabile 12-21.
Matteo Imbrò prova a giocare la classica partita dell’ex, Bologna rallenta e Verona prima si riavvicina e poi si regala anche la parità sul 31-31. Immediato controparziale, con la difesa avversaria a spegnere i gialloblù, all’intervallo è comunque 35-41.
Il terzo quarto spezza in due la partita. La Virtus Bologna mostra infatti una difesa da Eurolega, con Verona che resta 8′ di gioco senza fare canestro. Il parziale è un clamoroso 0-22, con Mannion prima e Belinelli poi a colpire dalla lunga distanza. La Tezenis sbaglia da fuori e non riesce a trovare spazi in area, quando Udom interrompe la siccità ormai la partita è indirizzata al 40-69 di fine quarto.
L’ultimo periodo scorre via rapido, Bologna ha modo anche di portarsi fino al +35 prima del 60-85 finale.
Lorenzo Peretti
Sala Stampa
Sergio Scariolo
Alessandro Ramagli
Tezenis Verona – Segafredo Virtus Bologna 60-85
Parziali: 12-21; 23-20; 5-28; 20-16.
Progressione: 12-21; 35-41; 40-69; 60-85.
Le pagelle by tromba
Tezenis Verona
Alessandro Cappelletti 6: regge il primo tempo, tiene anche benino su Mannion, nel secondo sparisce come tutta Verona.
Aric Holman 5: si perde nella foresta bianconera più e più volte. Non era questa la partita per mettersi in mostra, però ha mezzi atletici notevoli, dovrà imparare a sfruttarli.
Federico Casarin 5,5: un po’ troppo timido, arrivato per farlo crescere, deve prendersi qualche responsabilità in più. Non ha più i 17 anni dell’esordio.
Xavier Johnson 4: il più in difficoltà stasera, ci prova e riprova senza riuscire a combinare qualcosa di buono.
Matteo Imbrò 6,5: fa una partita da ex, è lui che nel primo tempo suona la carica e guida la rimonta, nel secondo tempo è ingiudicabile.
Francesco Candussi n.e.
Guido Rosselli 4,5: la stazza e il mestiere ci sono, ma il resto non più, soprattutto contro squadre di questo livello.
Karvel Anderson 6: c’è anche il suo zampino nel rientro veronese del secondo quarto, poi scompare e rimpingua il bottino a babbo morto.
Liam Udom 5: al momento questo non è il suo palcoscenico, almeno contro squadre di primo livello.
Taylor Smith 6,5: il migliore insieme a Imbrò, fa quello che può, è reattivo e prova con l’atletismo a sopperire alla stazza, ma alla fine i lunghi bolognesi sono troppo anche per lui.
Segafredo Virtus Bologna
Nico Mannion 6,5: ribadisco la mia convinzione che cioè non sia un playmaker. Detto questo fa una discreta partita come realizzatore, ma far girare la squadra è un’altra cosa.
Marco Belinelli 6+: ancora troppo lento in difesa, in attacco ancora oggi se gli lasci 5 cm. di spazio ti fa male.
Alessandro Pajola 6+: più incisivo offensivamente di altre volte, si limita al compitino e questa sera non c’è bisogno d’altro.
Ismael Bako 6: fa l’ombrello, ed in Italia basta, non può farsi stoppare come è successo.
Michele Ruzzier 6: esordio stagionale, mette insieme la sua solita palla persa, come lo scorso anno, ma viene troppo trascurato dai compagni.
Mom Jaiteh 8: questa sera dominante, non c’è altra parola.
Iffe Lundberg 6,5: una tranquilla partita in ufficio, non forza nulla, ma se serve è sempre presente, grandissimo acquisto.
Leo Menalo 5: come i minuti in campo. Quando si hanno queste occasioni bisogna sfruttarle, e fare le cose semplici, stasera non lo ha capito.
Jordan MICKEY 7: 15 minuti, 100% al tiro, e torna in panchina, più che un match un allenamento.
Gora Camara 6: gioca minuti veri nel primo tempo. Il corpaccione c’è, deve migliorare la mobilità, ma la testa e l’impegno sembrano quelli giusti.
Semi Ojeleye 7,5: quando i tabellini non dicono nulla. E’ ovunque, raddoppia, triplica, non forza nulla, marca dal play al centro, acquisto di una sostanza incredibile.
Isaia Cordinier 7: in Italia la sua fisicità si sente, se penetra da destra non lo puoi fermare. Il fisico c’è, deve fare lo step per essere decisivo anche al piano di sopra.</p>