L’Olimpia Milano e l’Eurolega si erano lasciate così, quasi un mese fa, con una onorevole sconfitta interna contro la corazzata Real Madrid e con Delaney che sbaglia il tiro vittoria.
E’ andata in maniera diametralmente opposta invece contro l’altra corazzata storica spagnola, il Barcellona. La ripresa delle ostilità dopo le festività natalizie quindi non poteva iniziare in maniera migliore per Milano che ha vinto contro le due acerrime rivali di questi ultimi periodi: la Virtus in Italia e il Barcellona in Europa.
Ancora troppo fresca è la delusione della semifinale di fine maggio 2021 con Higgins ad infilare il tiro che è valso l’accesso alla finalissima. Ovvio quindi che questa non sia una partita qualsiasi per i ragazzi di Messina e per tutto l’ambiente biancorosso e lo si è visto subito dall’approccio alla partita nella propria metà campo, fin dalla palla a due.
14 punti concessi nei primi due quarti ai ragazzi di Jasikevicius è un dato pazzesco data l’impronta nettamente offensiva dei catalani e la loro tendenza a segnarli di solito in 5 minuti quei 14 punti.
La chiave della partita nei primi 20 minuti è stata quindi il controllo del ritmo. Poi nel terzo quarto, appena l’intensità difensiva è calata un pelo, i terrificanti attaccanti spagnoli hanno subito scaldato le mani ma non si aspettavano un Olimpia così coriacea e resiliente capace di tenere botta nel momento difficile e di azzannare la partita.
Negli ultimi minuti infatti la difesa perfetta messa in mostra dai meneghini, e che sarebbe meritevole di un clinic da far vedere ai giovani coach, unita ad un Delaney in versione extra lusso (motivato dal fatto di essere ex non troppo apprezzato), hanno fatto si che Milano battesse per la seconda volta in stagione la squadra di un infuriato Jasikevicius.
Certo le assenze da ambo le parti impediscono di trarre troppe conclusioni sui rapporti di forza tra le due squadre però si può dire con relativa certezza e cognizione di causa che l’Olimpia Milano al completo se la può giocare con tutti e che, come ogni anno, conterà tantissimo arrivare in forma in primavera quando arriveranno le partite senza domani
IL TABELLINO : BARCELLONA – OLIMPIA MILANO 73 – 75
DIAMO I NUMERI
1 – l’unico, misero punticino raggranellato da Cory Higgins. Ora, sappiamo e conosciamo tutti il valore del giocatore che non si discute ma il rientro dopo lo stop imposto dal Covid a volte non è così semplice ed automatico. In più l’ex CSKA ha comunque 33 anni ed anche se integro fisicamente potrebbe essere che la parabola discendente sia già iniziata. Certo che se questa parabola avesse iniziato a scendere 8 mesi prima ora Milano avrebbe forse una Eurolega in bacheca……mannajaatecory.
8 – il voto, i punti e le azioni difensive consecutive da catalogarsi come incredibili di Nik Melli. Della rivalità (che nacque in nazionale in finale agli europei U20), con Mirotic sappiamo già anche se nessuno ne vuol parlare. Sono due giocatori diversi, certo che si potesse unire la difesa di Nik con l’attacco dell’altro Nik avremmo la più forte ala europea di tutti i tempi.
Ma ciò non si può fare e mi piace riassumere pregi e difetti del reggiano in quell’azione in cui a 10cm dal ferro, impaurito dai lunghi avversari, ha visto Rodriguez e gli ha servito un assist per una tripla aperta. E comunque 8 è anche il voto e il numero di punti di Hines e Bentil. Un caso? Non credo
9 – il numero di liberi tentati dal Barcellona. Se pensiamo all’intensità della difesa milanese, alla quantità di contatti e degli scontri fisici è un numero pazzesco. A parte che l’ultima volta che i catalani han tirato così pochi liberi in casa dev’essere stato tipo 19 anni fa in un Barcellona – Zielona Gora 112-67 (sparo a caso eh..) con la partita già finita dopo 3 minuti e Navarro assente.
Questo numero rende ancora più merito al game plan di coach Messina, alla qualità delle esecuzioni milanesi nella propria metà campo e alla tenuta mentale della squadra. Non mandare in bonus presto una squadra come il Barcellona è un diktat se si vuol tornare a casa con i due punti da una sfida del genere.
4 – i punti messi all’esordio europeo da Trey Kell. Non dev’essere stato facile per lui calarsi in una settimana da una realtà come Varese dove si prendeva dai 20 ai 30 tiri e dove difendeva solo su chi gli offendeva la mamma in una situazione top europea con un coach che al minimo errore prima ti sbrana e poi ti panchina.
I suoi 13 minuti in campo mi hanno lasciato un paio di impressioni: fisicamente è un giocatore da Eurolega e questo lo aiuterà molto; assorbe bene i contatti in difesa e non soffre troppo nei mismatch. Poi si vede che è un attaccante naturale anche se lo ha sempre fatto ad un livello più basso. Questo gli consentirà di giocare senza palla in mano (dove crea, ma solo per sé), e di attaccare quando altri hanno creato il vantaggio sulla difesa. In questa situazione dovrebbe trovarsi mooolto meglio di Grant e meglio anche di Daniels poiché sa far canestro in molte maniere diverse.
59 – la percentuale da tre punti, arrotondata per eccesso, dell’Olimpia Milano. Se vuoi vincere in trasferta sul campo di una delle più forti senza lunghi attaccanti devi per forza tirare bene da 3. E così è stato fatto, con particolare menzione alle triple dell’ex di turno Delaney. Al rientro dopo l’ennesimo stop per guai fisici nel primo tempo sembrava ancora non a posto, quasi claudicante e con limitata spinta nelle gambe specie lateralmente.
Invece ha dimostrato ancora una volta che quando quello lassù ha distribuito l’orgoglio lui sgomitava per stare in prima fila. I 4 siluri che hanno reso possibile questa splendida vittoria li ha messi tutti lui, un paio anche in faccia al difensore. Sono altresì convinto che ci fosse stato il CSKA come avversario il buon Malcolm non ci avrebbe dato dentro così. Le motivazioni fanno fare miracoli…
2004 – l’anno di nascita di James Nnaji ( che non è dato sapere se parente del lungo dei Nuggets). Apprezzo moltissimo il modus operandi che hanno in Spagna verso i giovani di talento. Non importa se hai 16 o 17 anni, se sei forte giochi, anche in Eurolega ed anche in un big match contro marpioni come Hines o Melli. Sette minuti importantissimi, che valgono più di 7 partite con i coetanei, anche a costo di rischiare di perdere una partita.
Nel Real settimana scorsa avevamo già visto Klavzar ma è da una vita che operano così, è proprio una filosofia che mi pare (ma devo controllare) dia i suoi bei frutti. Iniziare ad investire anche noi come LBA in generale ma Olimpia in particolare sui giovani pare brutto? Chiedo per un amico che indossa spesso una t shirt con scritto Meno scarsi americani, viva Giordano Bortolani
SALA STAMPA
ETTORE MESSINA
“E’ stata una partita molto fisica, tante palle perse nel primo tempo per ambedue le squadre, ma c’è stata tanta difesa, enorme fisicità. Complimenti ai miei perché nel momento peggiore all’inizio del terzo quarto non hanno mollato concentrazione e intensità. Il terzo quarto è stato orribile sia in difesa che in attacco.
Ma nel quarto abbiamo aperto il campo, giocato bene, la difesa ha fatto tantissimo, ricordo quattro o cinque possessi di difesa di alto livello in cui non li abbiamo fatti segnare. E, come nel primo tempo era stato decisivo Chacho, nel secondo lo è stato Delaney, sia attacco che in difesa esprimendosi ad un livello davvero molto alto.
Dobbiamo recuperare quattro partite ma abbiamo anche da recuperare giocatori importantissimi. In ogni caso, è stata una grande vittoria per noi. Dobbiamo rimanere umili, continuare a lavorare, perché la strada è lunga, ma questo successo ci dà tanta fiducia, è così quando batti le grandi squadre e il Barcellona è una delle legittime pretendenti al titolo, il meglio che puoi affrontare in questo momento.
Direi anche che i giocatori hanno fatto uno sforzo tremendo per prepararsi ai tempi del Covid, l’hanno avuto quasi tutti, ti costringe ad allenarti in solitudine, ad avere enorme disciplina anche fuori del campo, a casa, dove hai una vita. Per noi allenatori il problema è che non sai mai con chi giocherai. Fai un test e ti dicono che sono tutti negativi o magari ti chiama il dottore e scopri che ti restano tre giocatori.
E’ così, abbiamo ora da recuperare quattro gare, fortunatamente solo una in Italia. Avremo tante partite consecutive, ma non è qualcosa che puoi controllare”.
Cristiano Garbin
@garbo75