Doveva essere la partita clou di questo trittico micidiale tra Eurolega e campionato, la sfida contro i neo campioni d’Europa reduci da tre sconfitte in fila desiderosi e bisognosi di un riscatto proprio sul campo di una delle capolista e così è stato.
E’ stato un banco di prova importante per la squadra di Messina data la qualità dell’avversario, nemmeno lontanamente paragonabile al Maccabi sconfitto tre giorni fa piuttosto agevolmente.
E la prova è stata superata di slancio, mettendo in mostra una difesa superba per qualità di aiuti, scivolamenti, tenuta sui cambi difensivi. E non è stato nemmeno facilissimo entrare in partita causa una terna arbitrale che con questo livello c’entra pochino, perlomeno visto cosa hanno combinato al Forum. Ma li perdoniamo, perché come i giocatori anche gli arbitri possono avere una serata no.
In attacco invece si è sfruttato la scarsa propensione a piegare le ginocchia di Larkin e di Micic, attaccando Petrusev coinvolgendolo sui pick and roll lontano da canestro. Un bel piano partita e quindi complimenti allo staff biancorosso: ovvio che poi senza quel break del secondo quarto propiziato anche da ottime percentuali da fuori non staremmo scrivendo questo.
Adesso arriva la Reyer degli ex Brooks e Cerella in campionato e non sarà semplice gestire fatiche e minutaggi davanti ad una contender per il titolo che arriva ad Assago, vogliosa di riscattare la brutta figura fatta contro la Virtus. E poi, nel #round5, sempre a Milano arriva l’Asvel per una partita insidiosissima, dove l’Olimpia Milano ha tutto da perdere e giocherà con la pressione della capolista e con l’obbligo di vincere.
IL TABELLINO: OLIMPIA MILANO – EFES ISTANBUL 75 – 71
DIAMO I NUMERI
0 – i punti complessivi segnati da Melli, Ricci e Tarczewski in tutta la partita sebbene il minutaggio complessivo dei tre reciti meno di 22 minuti. Se n’è accorto qualcuno?
50 – la scelta al draft del 2021 con la quale Philadelphia ha chiamato Petrusev. Sbaglierò, ma mi pare difficile per il buon Filip tornare di là senza quantomeno triplicare l’aggressività ed aumentare di parecchio la qualità difensiva. Poi oh, le mani son da pianista e pure di quelli bravi…
51 – chi ha letto questa splendida rubrichetta martedì lo sa già, sono i gradi rispetto all’arco in cui Mitoglou ha trovato la sua mattonella ideale. Stasera ha confermato tutto, prima con uno 0/4 da altre angolazioni e poi mettendo la tripla proprio quando ha messo i suoi piedoni sopra quei listelli del parquet, a 51 gradi appunto (mal contati eh, non sono esperto di geometria).
9 – i rimbalzi di Shane Larkin, 182 centimetri di pura energia. Curioso che invece Singleton, che sarebbe il 4 titolare dall’alto dei suoi 204 cm ne abbia presi zero. Chissà che facce farebbero certi coach degli anni 70/80 davanti ad una statistica del genere, loro che pretendevano dai loro lunghi almeno 10 carambole a partita e davano ordine ai playmaker di ricevere il passaggio di uscita e non certo di prendere i rimbalzi. Quanto è cambiato sto giochino negli anni…Quasi come noi, che nei ruggenti 70/80 eravamo pischelli.
104 – i secondi in campo di Tiberio Pleiss, un miglioramento rispetto ai 76 dell’anno scorso…Scelta Atamaniana se ce n’è una, rimango convinto che sia il lungo Efes meno digeribile dalla difesa Olimpia Milano. Fortuna per i milanesi che il buon Ergin non la pensi come me. Però devo dire che non difetta di incoerenza.
5 – come i minuti in campo di Jerian Grant e come i secondi intercorsi tra il furto della palla a Micic e la triplaza allo scadere. Attenzione che potrebbero essere i 5 secondi svoltastagione almeno per lui. Glielo auguro, le voci di taglio da parte della società a metà ottobre mi sembrano piuttosto…Come dire…Precoci.
13 – come la media punti nelle ultime tre partite tenuta dal sig. Malcolm (con la elle prima della emme) Delaney in circa 25 minuti di media. Dove sta la notizia? In effetti non ci sarebbe, non fosse che per molti un mese fa era da tagliare assolutamente quando invece non stava bene e si vedeva. La società al posto di regalare l’abbonamento ad Eurosport a chi si abbona potrebbe offrire in omaggio una confezione di Lexotan.
31 – la percentuale, aumentata per eccesso, delle triple insaccate dai turchi. A mio modo di vedere, la causa principale della debacle dei campioni d’Europa. Molti erano pure tiri aperti ma oggi le polveri erano bagnate. Merito anche della difesa milanese, ma anche del nervosismo che tre sconfitte in fila si porta appresso. E mò sò quattr…Non vorrei essere in Kazan, avversario di giovedì prossimo…
4.623 – l’attendance, cioè gli spettatori presenti, secondo il sito dell’Eurolega. Ma la capienza non era stata portata al 60%? E il 60% di 12.331 che è la capienza massima fa 7.400. Boh, è più complicato che capire gli schemi di Ataman o i minutaggi in campionato di Messina. Appello a voi lettori: chi sa, parli.
SALA STAMPA
Ettore Messina
“E’ stata una gran bella vittoria, nel primo tempo abbiamo sofferto contro i loro tre lunghi, non riuscivamo ad aprici bene in attacco perché loro occupavano tutti gli spazi.
Poi abbiamo avuto anche problemi di falli, soprattutto i due di Rodriguez, sappiamo quanto sia importante per noi, e anche in termini di rotazioni siamo diventati un po’ corti. Ma è stato importante andare avanti nel secondo quarto, il terzo quarto è stato notevole, nel quarto eravamo un po’ stanchi.
Chi ha giocato tanti minuti l’ha fatto bene, ha mosso la palla, ha difeso forte. Malcolm Delaney sembra che stia bene, ha giocato una partita completa sui due lati del campo, e infine sono molto contento che Gigi Datome ci abbia dato minuti di qualità. In alcuni momenti di difficoltà i suoi tiri ci hanno dato ritmo.
Continuiamo a lavorare perché dopo aver battuto quattro squadre diverse tra loro, ne troveremo una anche lei molto diversa, l’ASVEL Villeurbanne. Suggerisco alcune statistiche come elemento di discussione: abbiamo avuto 22 assist a 15, abbiamo avuto nove palle perse contro 14, abbiamo pareggiato a rimbalzo e tirato meglio da tre, 42 percento contro 30. Ma la valutazione è inferiore.
Questo perché la differenza di falli, 22-10, è stata qualcosa che in trenta e più anni di carriera non avevo mai visto”
Cristiano Garbin
@garbo75