Il basket statunitense ha orientato notevolmente la musica, la moda, la tecnologia, lo spettacolo e la cultura popolare di gran parte del mondo.
Le stelle della NBA sono diventate delle vere e proprie icone, ormai parte attiva del mondo della musica, della moda e del lifestyle; essi hanno avuto e continuano ad avere grande influenza grazie anche ad apparizioni su riviste patinate, feste glamour e partecipazioni a sfilate in tutto il pianeta.
Michael Jordan non fece soltanto diventare celebre l’NBA fuori dai confini nazionali; per lui venne creata una linea dedicata, un vero e proprio brand autonomo da Nike – le Air Jordan – che ancora oggi hanno il loro fascino.
Se pensiamo al vintage come non ricordare le Converse (le scarpe di Magic Johnson, Larry Bird e Julius Erving), tornate di moda come sneakers di tutti i giorni?
Nella musica il connubio si realizzò agli inizi degli ‘80 con l’Hip-Hop e il tipico linguaggio trash dei players dei playground: quì grande testimonial fu l’eclettico Allen Iverson.
Shaquille O’Neal apparì in molte discoteche come Dj.
Dennis Rodman portò alla ribalta costumi , tatuaggi e travestimenti .
Ma è nel merchandising che la NBA strabatte tutti gli altri sport: le divise da gioco, e non solo, delle squadre vengono vendute ai tifosi e agli appassionati, anche di altri sport.
Il basket ha travalicato le frontiere della cultura in generale ed è per questo che è diventato universale: è l’unico sport che guarda al cielo.
Questa sera il Direttore di All-Around.net, Fabrizio Noto, ha voluto riprendere questi temi coinvolgendo ancora, in web live sulla piattaforma #Facebook Matteo Cardinali, Docente (a contratto) in Sport e Comunicazione all’Università di Perugia, indiscusso protagonista di due puntate in cui si è provato a raccontare del perchè l’Italia non ami lo sport in due puntate.
A far loro gradevole e competente compagnia una storica collaboratrice di All-Around.net, Barbara Palmieri.
https://www.facebook.com/AllAroundnet/videos/342084743711872/
Matteo Cardinali – Redazione All-Around.net