Massimo Prosperi è classe 1962, romano, a iniziato a 14 anni a frequentare l’allora centro sportivo del BancoRoma di Settebagni per giocare a pallacanestro. Poco più che vent’enne, anzi a 21 anni per l’esattezza, faceva parte del roster della formazione capitolina che vinse lo scudetto nel 1983. Poi il giro d’Italia con la serie B sempre nel mirino. Finito di giocare nel 1997 con l’Alfa Omega di Ostia, nel quartiere litorale di Roma ed in quella stessa società a iniziato la carriera di allenatore.
Responsabile del settore giovanile della Virtus Roma, Stelle Marine Ostia, Palestrina, Tiber, Ciampino, Palocco, Frascati, solo per citarne alcune poi due anni all’Elitè Basket Roma femminile portata dalla nascita alla A2 dopo la vittoria del campionato di serie B, e quest’ultima stagione capo allenatore della Stella Azzurra maschile in serie B. Per condire questo menù già molto ricco anche sei Finali Nazionali Giovanili.
Prosperi nella sua carriera tanto da giocatore quanto da allenatore non si è fatto mancare nulla. Adesso?
“Adesso ho risolto il contratto con la Stella Azzurra perché tutti e due abbiamo esigenze diverse e son pronto a rimettermi in gioco. Forse a loro la serie B non servirà più con l’impegno totale della serie A2 ed io non rientravo nei loro piani. Mi dispiace lasciare ma va bene così. Questa stagione prima dello stop è stata davvero interessante fino a dicembre con la possibilità di far giocare tanti giovani che credo avranno un bel futuro ma quando gli infortuni della prima squadra di Roseto (che aveva un accordo con la Stella per a A2,ndr) ci hanno costretto ad un ricambio con ragazzi ancora non del tutto pronti, abbiamo avuto qualche difficoltà. Malgrado tutto eravamo messi bene in classifica quindi stavamo tutti facendo un buon lavoro. E’ stata una bella esperienza nella quale ho potuto vedere tutte le innovazioni di cui mi avevano parlato l’estate scorsa”.
Come sono stati i due anni all’Elitè Basket femminile?
“Beh finchè è durata è stata bellissima. Sono orgoglioso di aver contribuito alla crescita di una società che dalla serie B ha vinto il campionato, la Coppa Lazio e guadagnato la promozione al mio primo anno. E per molto tempo nella stagione di A2 siamo stati al di fuori della zona playout. Ho sofferto la separazione dalla squadra e dalla società e mi è dispiaciuto molto ce quel gruppo sia retrocesso, anzi non mi è piaciuto affatto. E’ stata un’altra bella esperienza che mi a insegnato che devo essere più accorto nel fidarmi delle persone delle quali circondarmi”.
Quindi al di là del fatto che il lavoro è lavoro, tornerebbe ad allenare una squadra femminile?
“Certo con lo stesso entusiasmo. Mi rendo conto che il momento è molto difficile e che non si muove nulla specie nella nostra Regione e molti miei colleghi anche con curriculum di maggior lustro sono fermi. Ma se fai l’allenatore non puoi pensare di rimanere a lavorare sempre a casa e la mia valigia è pronta come lo era quando giocavo. I giovani per me sono una risorsa importante ed ho sempre fatto di tutto per farli giocare e mi piacerebbe continuare a farlo. In effetti in questi 20 anni da allenatore ho fatto un po’ di tutto ed ora sarei proprio contento di continuare sulla scia degli ultimi tre, quattro anni”.
Eduardo Lubrano