Stanca e stravolta dall’overtime di Desio contro Cantù e dalla batosta rimediata contro il Besiktas, l’Happy Casa Brindisi ha trovato la vittoria casalinga con la Virtus Roma, 88 ad 81, dopo un altro supplementare grazie alle sciocchezze in serie commesse dagli uomini di Piero Bucchi – festeggiatissimo prima della partita per i suoi bellissimi cinque anni nel capoluogo pugliese – che a 1″ e 4 centesimi dalla fine dei 40 minuti avevano la vittoria in pugno.

La festa per Piero Bucchi
L’inizio di gara è stato un fulmine di Brindisi: 11 a 2 con 3 triple di Thompson ed un canestro di Stone. Time out per la Virtus e Davon Jefferson in serata sì inizia la lenta opera di martellamento sotto il canestro ospite. La palla gli arriva con regolarità e lui la trasforma con regolarità in punti anche con tiri liberi. Il solo Buford lo aiuta ed il quarto si chiude – anche con la crescita della difesa romana – sul 20 a 15.
Buford in apertura di seconda frazione accorcia ancora sul 20 a 18 ma poi l’Happy Casa vola ancora spinta da Gaspardo e Stone sul 26 a 18 dopo 3 minuti. Ma Adrian Banks pur essendo in campo non trova il canestro nemmeno a pagarlo ed allora l’attacco romano ispirato da un paio di lampi di Jerome Dyson si accende ed anche con White trova 10 punti a 5 in cinque minuti fino al sorpasso, 26 a 28. Un incubo l’attacco di Brindisi che in questa fase ha visto la maggior parte dei suoi tiri spegnersi sul primo ferro o andare troppo lunghi segno di una stanchezza di gambe che viene da lontano. Stone e Banks sul finire del parziale ridanno vita alla propria squadra ma all’intervallo lungo ci si va sul 32 a 35.
Il terzo tempo si apre con Adrian Banks che piazza cinque punti consecutivi facendo capire a tutti che adesso lui c’è con tutto sè stesso. Ma dall’altra parte c’è anche Dyson, l’altro grande ex della partita. La sfida diventa punto a punto ed alle idee del capitano di Brindisi rispondono quelle del capitano di Roma soprattuto le sue entrate concluse col tiro a “cameriere” con la difesa di casa ferma sulle accelerazioni del numero 21 romano. Nel frattempo si battono sotto canestro i vari Brown e Jefferson e Gaspardo quando Roma sembra voler scappare, 50 a 56, piazza una tripla di importanza capitale per l’Happy Casa. Il 55 a 58 del 30°minuto lascia tutto aperto.
Martin e Brown esplodono la loro potenza all’inizio del quarto periodo, Thompson non segna più. Dall’altra parte Dyson, Baldasso e Jefferson tengono gli ospiti a contatto quando la squadra di Vitucci tenta l’affondo dell’ultima ora, 73 a 69 con 2 minuti e 40″. Prima un’entrata di Dyson poi un due+1 di Jefferson ed ad 1’40” il punteggio è 73 a 73. Brindisi tira ma sbaglia, la palla è nelle mani di Jerom Dyson che fin lì ha 0 su 6 da 3. Ma ovviamente nell’occasione più importante fa canestro, 73 a 76. E mancano 70 secondi. Di qua e di là si sbaglia fino a quando con una decina di secondi dalla sirena Kelvin Martin parte a palla verso il canestro romano, Bucchi entra in campo per chiedere ai suoi un fallo, Kyzlinik pensa ad altro e quando capisce si stampa sul blocco di Stone. Martin alla prima tripla della gara fa canestro lasciando 1″ e 4 centesimi sull’orologio: 76 a 76 ed overtime.
Qui riemerge Thompson che piazza subito 5 punti, 81 a 76 e poi Stone con due liberi fa 83 a 79 perchè Kyzlink ha messo un libero. Poi ancora il ceco di Roma fa un canestro con una bella penetrazione. Tutti giocano con quello che hanno ancora nelle gambe e nella testa, Roma qualcosa, Brindisi quasi nulla ma ecco che Amar Alibegovic su una rimessa in attacco a 31″ dal termine col punteggio sull’84 ad 81 consegna la palla agli avversari: Banks fa 86 ad 81 e Stone sigilla sull’88 ad 81. Il tutto nonostante Roma abbia preso 16 rimbalzi in più e tirato meglio da 2. Ma ha perso 20 palloni e tirato 3 su 19 da 3.
Happy Casa Brindisi – Virtus Roma 88-81 dopo 1TS
Parziali: 20-15; 32-35; 55-58; 76-76
Sala Stampa
Piero Bucchi
“Ringrazio Brindisi: la società, i tifosi, per l’accoglienza bellissima che mi hanno riservato, è stato davvero meraviglioso. Venendo alla partita ovviamente dispiace, perché sul più 3 a cinque secondi dalla fine bisogna fare un fallo che però non siamo riusciti a commettere. Peccato perché, pur commettendo qualche errore, la squadra ha fatto una buonissima partita, se avessimo vinto non avremmo rubato nulla. Non siamo in un periodo particolarmente buono, ma sicuramente questa è una gara dalla quale dobbiamo ripartire: è stata una gara positiva proprio come quella di Venezia e ci è sfuggita per gli stessi errori nel finale, che ovviamente si pagano di più rispetto a quelli che commettiamo nel corso del match”.
Frank Vitucci
“Siamo qui a commentare un’altra vittoria sofferta ma importante, venendone a capo con le unghie e con i denti grazie a una prestazione di pura tenacia e voglia di vincere. In un momento in cui le energie sono ridotte, a causa delle scarse rotazioni su cui possiamo contare, lo sforzo notevole di squadra è stato premiato. Sapevamo sarebbe stata una partita complicata, nel secondo tempo abbiamo coinvolto maggiormente Banks avendo più attenzione nell’esecuzione offensiva. Il tiro di Martin non è fortuna, ci abbiamo creduto fino alla fine trovando un canestro importante. Dalle sofferenze ci si fortifica e lo stiamo provando sulla nostra pelle. Speriamo di ritrovare per domenica Sutton e Zanelli, sfortunati in questo ultimo periodo“.
Eduardo Lubrano