Non era certamente la partita odierna a dover certificare la risoluzione dei propri problemi da parte dell`Olimpia, ma senza dubbio una occasione per compiere un passo in avanti nel percorso di costruzione di una squadra pronta a soddisfare le importanti ambizioni societarie.
Ettore Messina aveva preannunciato delle modifiche al quintetto iniziale nel post-partita di Monaco di Baviera per cercare di risolvere il problema delle partenze lente. Per farlo schiera Rodriguez in cabina di regia, conferma Scola in ala grande e lancia Amedeo Della Valle. Le mosse producono subito gli effetti sperati: fin dalle prime battute, Milano alza il ritmo della contesa e trova canestri nei primi secondi del possesso.
Piacevole novità la ricerca del gioco alto-basso coinvolgendo Scola o Tarczewski per sfruttare il vantaggio fisico sotto canestro, che paga subito dividendi mettendo a nudo le difficoltà dei lunghi a disposizione di coach Eugenio Dalmasson.
Le buone notizie per lo staff tecnico non si esauriscono qui: la difesa biancorossa è dominante, sia per tenuta 1vs1 che su rotazioni e aiuti sempre puntuali che costringono l`attacco triestino a cattive percentuali al tiro (9/23 da due e 1/10 da tre dopo 20 minuti).
Il parziale negativo della ultima frazione (23-25) è da attribuire a un calo di concentrazione del quale approfitta principalmente Kodi Justice per mettersi in ritmo dall`arco. Materia di lavoro per Messina e margine di miglioramento per Milano, che dovrà limitare al minimo le pause se vorrà evitare sconfitte sanguinose in Eurolega che possono complicarle il cammino europeo. Indicative, in tal senso, le continue rotazioni del coach ex San Antonio Spurs che allena ogni singolo possesso per accrescere fiducia e automatismi coinvolgendo tutti gli uomini a propria disposizione.
Sul piano individuale, Michael Roll si conferma punto di riferimento in attacco nelle partite casalinghe dopo i 19 punti realizzati contro Brescia. È l`uomo che trova maggiore continuità nel concretizzare la fluida circolazione di palla milanese (28 assist alla sirena finale) ed è anche bravo a trovare in autonomia spazi e opportunità nei momenti in cui la manovra biancorossa diventa prevedibile e non crea vantaggi.
Spunti positivi anche da giocatori che dovranno lottare per conquistare minuti durante la stagione come Christian Burns e Paul Biligha: l`ex Brescia e Cantù si muove bene da ala grande e offre ottima presenza a rimbalzo (6 rimbalzi in 18′) oltre a sorprendere positivamente per reattività sui cambi difensivi. Il centro, invece, trova la prima doppia cifra della sua avventura milanese ed è esempio di abnegazione. Promettente la fiducia che sta ritrovando nel piazzato dalla media, soluzione offensiva alternativa che potrà fare comodo.
La vera e, forse, unica nota negativa odierna è la nuova prestazione non convincente di Shelvin Mack. L`ex point guard di Butler University non trova mai la via del canestro, conseguenza della mancanza di convinzione che porta conclusioni forzate contro la difesa schierata. Inoltre, è chiaramente percepibile come la sua presenza sul parquet coincida con un calo verticale del ritmo in attacco per Milano. Evidente come adattarsi alle tendenze e ai comportamenti delle difese nel basket FIBA stia richiedendo un periodo di apprendimento più lungo delle attese. Lavori in corso, come e più di una Olimpia che è creatura decisamente in divenire.
(Foto: Olimpia Milano, Alessandro De Giorgio)