Ore 20:25, accendo la TV, non faccio nemmeno tempo a sedermi e sul video mi compare un’infografica sulle statistiche di Bayern e Olimpia dello scorso anno. Il primo dato che balza all’occhio è il primo posto milanese per i punti realizzati.
Miglior attacco se se vuole semplificare, anche se l’efficienza non la si misura dai punti fatti. Però è un indicatore, importante; come del resto il fatto di mettere a referto 65 e 64 punti nelle prime due uscite ufficiali. Un po’ pochini, data la lunghezza e la qualità del roster, pur considerando le pesantissime assenze di tre colonne come Micov, Nedovic e Gudaitis.
Non voglio certo iniziare i processi ad inizio ottobre ma scrissi già tempo fa che qualcosa di questa squadra non mi stava convincendo. Come quando ritirate l’auto nuova dal concessionario e sentite rumori di ferraglia qua e là, il cambio vi sembra duro, e il motore sembra vada a 3 cilindri. Come minimo la riportate all’autorimessa per un check up completo e più approfondito.
Dopo la trasferta bavarese i miei dubbi non sono certo diminuiti, ma chiarisco subito una volta di più che bisogna avere pazienza con questa squadra, anche solo per il fatto di aver totalmente cambiato gioco, ritmo ed interpreti.
Se appare ormai chiaro che Rodriguez abbia in mano le chiavi di questa squadra, lo staff dovrà a breve chiarire lo status di qualche giocatore anche dal pedigree importante. In primis Aaron White che sembra un pulcino bagnato in una gabbia di leoni. 4 minuti di utilizzo per lui, tra l’altro in quintetto con Brooks da 3, non certo quello che si aspettavano staff e tifosi e probabilmente nemmeno lui.
Da capire se c’è ritardo di condizione o se ci si sta accorgendo che non è il pezzo del puzzle da incastrare nella casella n. 4. Magari dopo un lavoro di cesellatura potrà abituarcisi, a quella casella. Ma per ora proprio no, non va. Così come la perfomance di Roll, impalpabile contro i tedeschi dopo la buona prova contro Brescia. E nel calderone degli assenti non giustificati ci metto anche Brooks, pasticcione ed inconcludente.
Capitolo Mack: si è capito (e purtroppo lo han fatto anche gli avversari), che il tiro da fuori fa fatica ad entrare (eufemismo) e quindi gli sbarrano la strada in penetrazione con il risultato di zero tiri da 3 tentati, e pochissimi tiri in entrata che sono la sua specialità. In transizione sembra vada con il freno a mano inserito, da capire se per scelta sua o di Messina. Certo è che in attacco è lontano da una sufficienza e i paragoni con Mike James son già arrivati e rischiano di segnarlo…
A sto giro molto male anche Moraschini, male al tiro ma quel che è peggio in difesa. Lucic l’ha fatto nero. Peccato perchè Ricky deve imparare a sfruttare queste occasioni per non fare la fine di Fontecchio ed essere accantonato tra qualche mese.
Tarczewski invece ha soffocato la mia speranza di trovarlo migliorato dopo un estate che pensavo potesse essere di lavoro individuale. Invece è il solito, nel bene e nel male.
Prestanza atletica a rimbalzo e in aiuto, servito in movimento ad alta quota un iradiddio, servito da fermo assolutamente inerme come quel ragazzo di 30 anni fa in piazza Tienanmen davanti al carro armato dell’esercito. Mani ruvide e poco controllo del corpo gli impediscono poi di tramutare in punti azioni che si sviluppano (a volte in modo confuso) in area. Punti che poi a fine partita mancano come l’ossigeno e per questo urge il rientro di Gudaitis, ora più che mai.
A Monaco si è consumato l’esordio di Luis Scola, il quale ha giocato una partita che a mio modo di vedere ha dell’incredibile se pensiamo alla sua età. Amici lettori volevo avvisarvi che non sarà sempre questo, forse il super mondiale giocato ha instillato nell’immaginario collettivo il fatto che 28 minuti, 17 punti e 6 rimbalzi possano essere la norma. Sbagliato.
E comunque, lo ripeto, il suo score è preoccupante. Sia, soprattutto, per i suoi compagni di reparto (se un 39 enne arrivato ieri gioca 28′ e uno dei roboanti acquisti estivi sono 4’…), sia per lo staff tecnico perché fin dal ritiro avrà lavorato su equilibri e delicati automatismi tecnici ma anche di leadership mandati in frantumi dalla sua presenza e che ri andranno in frantumi quando torneranno i 3 big in bacino di carenaggio.
Passiamo ora alle note liete. Sono poche, per la cronaca: una di queste si chiama Amedeo Della Valle. Buttato nella mischia per disperazione si è messo l’elmetto ed è andato sul parquet con quello spirito combattivo che tanto piace al coach ed ai tifosi. Ha lucrato falli con intelligenza e non ha sofferto troppo in difesa. Bene così, anche se ha commesso troppi errori ai liberi (come del resto il capitano).
Anche la prestazione di Biligha a mio modo di vedere rientra nelle note positive. Volitivo, presente in attacco ed in difesa, ovviamente a volte sconta i suoi 2 metri, ma il suo mattone non lo fa mai mancare. Vedremo a roster completo se e come cambieranno responsabilità e minutaggio.
Staff tecnico: Messina ha proposto quintetti e situazioni particolari, tipo Brooks da 3 o il quintetto per 3/5 italico senza ricavarne poi molto in quelle specifiche azioni. Buttate in campo con la speranza di girare l’inerzia le seconde linee hanno risposto bene specie a cavallo tra 3 e 4 quarto con quel parziale che ha riavvicinato l’Olimpia ai tedeschi. In fine dei conti rotazioni e minutaggi con niente di scandaloso ma tutto perfettibile.
A mio modo di vedere comunque, questa squadra gioca ad un ritmo troppo compassato, gioca troppo a difesa schierata senza avere sufficiente talento atletico,fisico e tecnico per attuare questo tipo di gioco con profitto e va poco in contropiede per lo stesso motivo di cui sopra.
Il fatto poi che le % da 3 punti siano da campionato amatoriale fa si che la situazione offensiva precipiti anche perchè sono poche le triple aperte sbagliate, segno che l’attacco fa una tremenda fatica a costruire un vantaggio e quando lo fa poi fa fatica a capitalizzare.
Vedremo se già dalla prossima partita in casa contro Trieste cambierà qualcosina, posto che non si potranno comunque comparare le due partite dato il differenziale tra Trieste e il Bayern. Sulla carta dovrebbe essere un agevole vittoria scaccia crisi ma abbiamo imparato negli anni che con l’Olimpia di mezzo mai dire mai, può succedere di tutto.
Cristiano Garbin
@garbo75