Avete presente quei programmi tv in cui quelle mega ville in un primo momento piene di sfarzo e lusso fine a stesso, vengono completamente ribaltate e ri-arredate in pochi mesi con nuovi concetti architettonici ed abitativi più funzionali alla vita di tutti i giorni?
Bene, quello descritto qui sopra è più o meno quel che è capitato alla villa di nome Olimpia questa estate: via gli orpelli e dentro tanta sostanza che in soldoni significa primo posto ai concetti e principi di squadra, poi viene il resto.
E i risultati non hanno tardato ad arrivare: pre-stagione con zero alla casella sconfitte, 79 i punti incassati nella peggior prestazione difensiva ed anche in questo esordio al Palaverde si sono visti brani di difesa da far paura alle contender del campionato.
20 punti concessi nel secondo tempo sono un dato indicativo su dove, come e quando Ettore Messina intende prima cucinare a fuoco lento e poi stritolare gli avversari. Certo bisognerà aspettare avversari più ostici per trasformare in definitivi giudizi che ad oggi non possono che essere parziali, ma consideriamo anche il fatto che Gudaitis e Nedovic sono ancora in bacino di carenaggio. E quei due spostano gli equilibri, anche a livello europeo.
Difesa promossa dunque, anche se non ancora col massimo dei voti. Attacco che invece sarà da rivedere: bene la voglia di passarsi la palla, malino la gestione del ritmo (piuttosto compassato, con pochissima transizione), e la produzione di pochi tiri aperti.
Quest’ultimo aspetto è quello che preoccupa di più colui che sta vergando queste righe: perché a mio parere il basso numero di tiri aperti (in rapporto ovviamente alla differente caratura dell’avversario) sarà una costante di questa squadra che non ha, a parte il Chacho (immenso, ma vediamo quando in Eurolega lo raddoppieranno…), ed in parte Mack, un altro giocatore che sappia ricavare un vantaggio dall’1 contro 1 o dal palleggio.
In Italia Micov e Moraschini hanno un vantaggio fisico che ogni tanto sfruttano in post basso, ma in Euroleague? Ecco che i rientri di Re Guda e di Nedovic, capaci a creare per sé e per gli altri, saranno fondamentali per equilibrare l’attacco biancorosso.
Parliamo dei singoli: abbiamo detto molto ma molto bene Rodriguez (occhio però a non diventare Chacho-dipendenti), a corrente alternata Mack in attacco. Da lui vogliamo più precisione e meno sbavature. Da uno che ne faceva 10 di media aldilà della pozza non sono accettabili terzi tempi sbagliati. E non esageri con i floater…
Cinciarini col consueto apporto di energia mista ad ordine ma anche incertezze al tiro e nelle scelte. Sufficiente.
Della Valle 10 minuti di pura voglia come fosse l’under 18 aggregato alla squadra. Il problema è sempre il suo fisico, che sembra ad ogni partita sempre meno atletico rispetto a quella prima.
Micov gioca la sua classica partita di sostanza infarcita da qualche buzzer beater: per la questione minutaggio dico che 20 minuti alla prima uscita ci stanno. Siamo certi che Messina tra qualche tempo lo centellinerà come si fa con l’acqua in mezzo al deserto, non come il suo predecessore che la usava per fare i gargarismi…
Biligha, reduce da ottimi mondiali, è uno dei principali beneficiari dell’avvento dell’uomo da Tenerife al comando: oggi gli ha regalato un paio di cioccolatini che il buon Paul non si è fatto pregare a scartare. Bello il duello in chiave azzurra con Tessitori, peccato non abbia avuto l’occasione di farci vedere il suo tiretto dai 5 metri. Sarà per la prossima.
Moraschini: molto bene, specie la decisione e la determinazione ad attaccare il ferro di potenza. In un paio di azioni ha ricordato il neo trentino Ale Gentile. Certo, l’ex capitano milanese il tiro da fuori di Ricky se lo sogna…Rispetto all’ultimo Fontecchio pare un deciso upgrade.
Roll: il suo approdo è e sarà una manna per i titolisti. Alla prima però fa vedere di non essere ancora perfettamente integrato. Può dare tanto specie in serie A, personalmente avrei preferito un altro tipo di ala da affiancare a Micov ma lui mi piace perché è intelligente, passa e tira bene. Anche se a Treviso ha deciso di giocare a nascondino con le sue qualità.
Kaleb: meno incisivo del solito, ma il suo lo fa sempre e comunque. Anche oggi timbra il cartellino del blocco irregolare…Ma perché non passa un pomeriggio a casa Meneghin per farsi spiegare due cose?
White: a Castelletto avevo detto per scherzo che è un Pini un po’ più scarso. Ieri sera (soprattutto dopo aver visto un paio di movimenti del buon Giovanni in maglia Virtus Roma la sera prima), l’ho pensato davvero. Aumentano sempre più i miei dubbi già esposti su questi schermi al momento del suo ingaggio. Diamogli ancora tempo comunque, la storia è piena di brutti anatroccoli diventati bei cigni. Rossi.
Brooks: partita anonima. Nel giudicarlo mi viene in mente il famoso detto Morettiano “Mi si nota di più se non vengo o se sto in disparte?”. Ecco, a sto giro si è messo nell’ultimo divanetto della discoteca , quello vicino alla toilette.
Burns: la sua partita non si puo’ giudicare, chiara la scelta del coach. Caro Chris, sei la 12 ruota del carro.
Appuntamento domenica con la prima in casa al Forum, arriva Brescia dell’ex Abass. Dovrebbe essere una partita simile a questa.
Cristiano Garbin
@garbo75