Una volta quando un compito in classe andava male a casa mi dicevano, mamma e papà, che era un cimitero riferendosi alle croci che i professori usavano per segnalare gli errori. Se posso prendere a prestito dai miei quell’espressione, posso dire che il basket italiano è una croce continua.
Il pallone – per essere didascalici è bucato. Esempi? Cantù che si ritrova in una situazione finanziaria/economica disastrosa che non può essere esplosa nel solo mese di novembre ma che doveva avere dei segnali di allarme già da tempo. Che dovevano essere letti ed interpretati da chi di dovere e che doveva fare qualcosa. Mi rendo conto di dire qualcosa di molto pericoloso e forse di sbagliato perché quando una società è di proprietà di una persona o di un gruppo di persone che possono farne ciò che vogliono, però sentire le litanie del post dei palazzi del potere in cui tutti esprimono sorpresa, disdetta, tristezza, amarezza, parole di condanna è molto più triste.
Perché tutto si poteva e si doveva evitare.
C’è Avellino che starebbe lasciando liberi i giocatori di accasarsi altrove perchè la Sidigas avrebbe difficoltà finanziarie. Adesso anche qui, tutte insieme? Improvvisamente scoppia la crisi? E quest’estate nulla di tutto questo era prevedibile? Rispetto ai movimenti complessivi di aziende come la Red October o la Sidigas stessa, la sponsorizzazione sportiva non può che essere una parte in percentuale molto bassa dunque? A meno che sotto non ci sia dell’altro ed allora…
Come è possibile – e passiamo alla Serie A2 girone Ovest – che quasi a metà campionato a Siena scoprano che la società non sia in grado di pagare gli stipendi? Che ci siano addirittura 11 lodi a dicembre con tutti quei giocatori nuovi appena arrivati? Forse c’è ne è qualcuno pregresso. Però se un giocatore non firma la liberatoria la società non può essere iscritta al campionato. Quindi forse qualcuno ha firmato lo stesso pur avanzando dallo scorso anno dei soldi. Errore di chi li ha indotti a firmare. Possibile che dopo cinque mesi la società forse, forse, non è in grado di pagare la corrente elettrica del palazzo dello sport?
Ed allora tutti i controlli e le scadenze imposte da Fip ed LNP e ComTeC. prima che inizi il campionato a che servono? Saranno mica favolette?
Non posso accettare risposte del tipo che ci vuole tempo a controllare, che non è facile, che certe cose sono segrete, che bla, bla, bla e blu, blu ,blu… perché oggi tutti possono sapere in tempo chi è chi e cosa ha fatto. Figuriamoci chi ha il diritto ed il potere, ma prima di tutto il DOVERE di farlo. Per la normalità di uno sport, per la dignità di uno sport. Per la correttezza nei confronti di chi fa le cose per bene e dei tifosi che vorrebbero essere tifosi e basta. Altrimenti siamo tutti autorizzati a pensare che dietro tutto ciò ci sia una clamorosa incapacità o peggio ancora, un perverso disegno a favore di qualcuno o qualcosa. Poichè non voglio credere a nessuna di queste due ipotesi mi intestardisco a pensare al caso che ci mette la sua mano ma la mia fede comincia a vacillare… Anche perchè chissà quante altre storie del genere verranno fuori da qui alla fine della stagione…?
L’anno scorso provarono a farci credere che per avere certezza che una fidejiussione bancaria fosse falsa servissero 10 mesi (quella di Reggio Calabria)…pensando che siamo ancora tutti i contadini di inizio ‘900 quando tenevamo i soldi sotto il materasso e che di questioni bancarie non sapevamo nulla. Io che di queste cose non ne so davvero nulla e che spesso ho combinato pasticci enormi ed imbarazzanti, ho chiesto ad amici bancari ed esperti e si sono messi a ridere “Dai – mi hanno detto – dimmi qual è il vero problema?”.
Chi gestisce la pallacanestro in Italia ho risposto.
Eduardo Lubrano