https://youtu.be/Ph2HpsXzVVI
Walker, Michigan, 24 marzo 2018, ultimo turno di regular season di G-League. Si giocano i secondi finali dello spareggio – playoff, dentro o fuori, tra i padroni di casa, i Grand Rapids Drive, ed i Long Island Nets. Diretta su Facebook, il sottoscritto è collegato e tutto preso, come anche il telecronista, da una gara avvincente e punto a punto, in cui risultato finale ed accesso alla post-season si decideranno all’ultimo tiro. Su una banale palla contesa su rimessa laterale, però, Zeke Upshaw, swingman di casa, autore di 11 punti e di una prova chirurgica dall’arco che aveva scavato un piccolo break a favore dei padroni di casa, improvvisamente stramazza a terra, restando esanime, prono, sul parquet. Nella concitazione del momento sportivo, ai protagonisti occorre qualche interminabile secondo per rendesi conto dell’accaduto e della sua gravità. Chi vi scrive, avvezzo alle urgenze, resta sgomento dall’immobilità dell’atleta. Poco dopo il gioco viene interrotto, accorrono i primi soccorsi. I giocatori si fermano disorientati, poi la preoccupazione, visibilmente, cresce. I suoi compagni di squadra fanno quadrato, tutti abbracciati, intorno alla panchina. Giustamente la regia manda la pubblicità, oscurando le fasi della rianimazione e del trasporto di questo ragazzo appena ventiseienne fuori dal campo, in una corsa disperata verso il nosocomio cittadino, ove resterà, in una furiosa battaglia per la vita, per più di un giorno. Le prime notizie confermano, purtroppo, l’impressione visiva: arresto cardiaco. Fiato sospeso per tutti, nelle ore successive, fino al tragico annuncio sui social, venuto, ieri sera, dalla madre: Zeke non ce l’ha fatta.
Il cordoglio ed i messaggi di vicinanza alla famiglia non sono di circostanza: “l’area di Walker è stata fortunata testimone dell’impegno di Zeke per la comunità, specialmente per i bambini”, ci tiene a sottolineare un costernato Steve Jbara, proprietario della franchigia, affiliata dei Pistons. “Abbiamo perso un uomo vero, oggi. Pensieri e preghiere vanno alla sua famiglia, in questi momenti drammatici. Riposa in pace, my guy”, il commosso ricordo di Andre Drummond, la star di casa. Cui seguiranno i messaggi e le dimostrazioni di una lunga serie di atleti, capitanati da Ben Simmons.
La Lega di sviluppo non resta insensibile al dramma, tanto più che la franchigia coinvolta ha poi conquistato la post-season, difendendo con i denti il minimo vantaggio: le quattro gare in programma per il primo turno, originariamente previste a partire dalla notte di ieri, avranno, invece, inizio venerdì 30 marzo.
I playoff: il format. Chiudiamo qui la nerissima cronaca e, doverosamente, torniamo alla nostra ragion d’essere, anche se non è facile. Avvincente e quanto mai ricco di suspense, il programma dei playoff di G-League che, a partire da quest’anno, si svolgerà, come da noi già accennato nel breve articolo introduttivo, sulla base di una nuova formula, una sorta di sudden death con gare secche fino alla finale (al meglio delle tre), con accesso diretto al secondo turno per le prime due classificate di ciascuna Conference.
Il primo turno. Ad aprire le danze, venerdì, saranno proprio i Grand Rapids Drive, orfani e sicuramente desiderosi di onorare fino in fondo la memoria di Upshaw. Se la vedranno con i Raptors 905, in una sfida incertissima, tra due squadre veloci e versatili, abili sotto canestro e capaci di aprire il campo. Felder in cabina di regia, Nnoko sotto canestro, le principali attrattive dei Drive, ma occhio alle mille risorse sul perimetro. Gli affiliati di Toronto, favoriti dal fattore campo per via del miglior piazzamento, si affideranno alle sapienti mani di Lorenzo Brown, ma anche a volti meno noti, ma di sicuro talento come i lunghi Meeks e Thompson, ed ai fucilieri Best e Miller. Squadra tra le più attrezzate, i Raptors. Diretta Facebook alle 1,00 di sabato, ora italiana.
A seguire (sabato, ore 2,00 su Twitch) si vola ad Ovest, ad Hidalgo, per un derby texano che promette spettacolo puro tra i padroni di casa dei Rio Grande Vipers (affiliata Rockets) ed i Texas Legends (Mavs). Si affrontano due scuole filosofiche: il basket totale, su ritmi vertiginosi dei Vipers, guidati da RJ Hunter, che finalmente pare aver trovato la sua dimensione ideale, che condivide la gestione della palla con Tony Wroten e che trova nell’esplosivo Walker il terminale sotto canestro; ed il basket moderno, multidimensionale dei Legends, facente capo alla frontline, con il temibile trio Ashley, Avila ed il rigenerato Cory Jefferson, ma capace anche di correre (miglior contropiede della Lega) ed accettare la sfida dei favoriti rivali .
Sabato sera (21,00, ESPNnews) Erie Bayhawks (Atlanta Hawks) e Lakeland Magic daranno vita alla prima di due sfide equilibrate ed imprevedibili. Erie è, a parere di chi scrive, il progetto più affascinante della stagione, una sorta di longball le cui chiavi sono nelle mani del re degli assist Josh Magette con un pacchetto lunghi estremamente dinamico e capace di portare palla e colpire dall’arco, con Bau Beech, Evans, Hollowell e Chris McCullough, ma occhio ai Lakeland (Orlando Magic) di Artis e del temibile gigante Mullens, forse la squadra più in palla del momento.
Chiuderà il primo turno (23,15, ESPNews) il faccia a faccia tra due protagoniste indiscusse della Western: Oklahoma City Blue e South Bay Lakers. L’esplosiva coppia di guardie Hamilton – Alford proverà a guidare la carica casalinga dei Blue contro i Lakers, inopinatamente scivolati, proprio a fine stagione, all’ultimo posto utile per la post-season. L’aver figurato nelle primissime posizioni per gran parte della stagione e classificato più di un giocatore tra i leader stagionali nel tiro da tre punti, tra cui i veterani Scott Machado ed Andre Ingram (recordman assoluto in carriera per le conclusioni dall’arco), il two-way player Caruso e Gary Payton II, fanno dell’affiliata dei Lakers la vera e propria mina vagante dei playoff.
Tanta carne al fuoco e tanti potenziali NBA players del prossimo futuro in vetrina, a partire da questo weekend. Alla prossima puntata, per i primi responsi!