Praga (Rep. Ceca), 24 giugno 2017 – Amarissimo epilogo per l’Italbasket Rosa nella semifinale di oggi ad EuroBasket Women 2017 valevole per la finale platonica di domani per il 5°-6° posto ma importantissima perchè, se vinta vs la Lettonia, avrebbe potuto ridare una partecipazione al Mondiale in Spagna dopo ben 23 anni dall’ultima volta per un movimento da troppo tempo mortificato nei risultati a livello senior con il tricolore addosso.
Arriva invece una brutta sconfitta per 68-67 non certo d’addebitarsi allo scarso impegno, al sudore ed alla voglia di vincere di tutta la squadra Azzurra, dall’ultimo dei magazzinieri alla splendida Farfalla Azzurra che veleggia ormai in campo e che si chiama Cecilia Zandalasini (altra prova da incorniciare per la Zanda che dirà a fine gara 25 punti con 14 rimbalzi!!). La sconfitta arriva ed è amara perchè anche oggi le Azzurre han dato tutto ed il contrario di tutto ma anche perchè arriva con la palla della W tirata dalla lunga, a fil di sirena, e sputata dal ferro beffando una finalmente ottima Masciadri (importantissimo il suo 3/6 da tre di oggi, sino a questo match un deludente 1/10 da tre nel torneo), spegnendo sul nascere la gioia per una qualificazione ampiamente alla portata delle ragazze di Andrea Capobianco.
Una partita che lascia molta tristezza addosso perchè la Lettonia, l’avversaria di turno, non ha particolarmente stupito per come abbia tenuto il campo sin dalle prime battute. Priva della forte Babkina infortunata (idem per Gaia Gorini), ed entrata solo nei primi 8′ di gioco per saggiarne la condizione (giocatrice da 11 p.ti di media a gara), le baltiche hanno giocato il loro classico basket fatto di campo allargato per favorire il tiro pulito da fuori, con le ottime Basko e Staimberga a punire ma senza mai disdegnare il gioco interno con la loro Top Scorer Vitola (15 p.ti ed 8 rimbalzi).
Pronti, via e Lettonia che scappava in avanti tirando da fuori in modo pulito e mettendo subito in crisi le Azzurre, eppure lo si sapeva che le baltiche erano da temere dalla linea dei 6,75…La reazione delle Azzurre, un pò troppo morbide in difesa all’inizio, non si faceva attendere ma sempre con diverse palle sprecate in attacco che se concretizzate avrebbero da subito dato un bel margine di vantaggio al team Italia, forse anche decisivo ai fini del match.
Eggiah perchè le lettoni, chiuso il primo parziale sul 18-18, si spegnevano sempre più faccia a canestro, grazie ad una difesa super guidata da Martina Crippa e da Giorgia Sottana, in cui Kathrin Ress ed anche la Zanda davano il proprio senza esagerare nei falli. Azzurre anche avanti di 10 punti nel quarto con le lettoni in rottura prolungata ma che poi, complice qualche persa di troppo o forzata (vero Francesca Dotto?), più una sorta di match-up in difesa, limitavano i danni andando al riposo sotto solo di 5 punti sul 37-42. La domanda sorgeva spontanea: riusciranno le Azzurre a non sprecare il vantaggio o meglio ad incrementarlo per condurre in porto la W?
Terzo periodo ed invece le cose andavano esattemente al contrario. La Lettonia iniziava a mettere canestri importanti, senza strafare, mentre le Azzurre, sempre più pasticcione in attacco, si affidavano al solito talento delle solite Sottana e Zandalasini, affidandosi finalmente anche a Raffaella Masciadri che dava un senso a questa sua convocazione in Rep. Ceca. La differenza nella facilità con cui le lettoni mettevano la palla dentro era palese, parziale da 16-11 per le baltiche ed ultimo periodo vietato ai deboli di cuore, chiusosi sul 53-53.
Tensione alle stelle, mani sudate da ambo le parti ed anche troppi contatti non sanzionati o sanzionati, forse a seconda di come girava il vento. Lettonia comunque forte di testa e di cuore avanti anche di 5 punti (60-55 al 36′), grazie a Super Vitola da sotto, Azzurre che si affidavano dunque in avanti a Zanda e Giorgia Sottana, poco spazio alla lucidità e con Kathrin Ress che si mangiava (purtroppo con usuale frequenza), quei canestri in entrata non reggendo il contatto fisico dell’avversaria di turno. Clamoroso poi lo 0/2 ai liberi della Steinberga con palla a rimbalzo raccolta dalla Putnina che dava il 58-55 alla Lettonia, che leggerezza in difesa per le Azzurre!! Molte occasioni sprecate, as usual, ma un cuore enorme quello delle Azzurre, la Zanda riportava l’Italia sul -1 quasi da sola, la Putnina ribadiva il +3 e quando Kathrin Ress faceva solo uno su due dai liberi si capiva che anche un libero lasciato poteva risultare determinante. Idem la Sottana, uno su due e, strano ma vero, Azzurre non ancora in bonus nel periodo. Sul 62-61 la Steinberga metteva dentro un canestro di gran classe, imitata dopo alcuni errori da ambo le parti da Giorgia Sottana.
Colpo e controcolpo, cuore al massimo dei battiti e dettagli sempre più determinanti. A 90″ dalla fine la Vitola commetteva fallo su Super Zanda, liberi per lei e finalmente sorpasso Azzurro sul 64-65. E quando la Vitola perdeva palla ad 1’05” dalla fine si aspettava il colpo di grazia che non arrivava, contropiede per le Azzurre e la Zanda che sparava una palla per la Sottana incontrollabile, da mangiarsi le mani perchè la Putnina invece non sbagliava a 25″ dalla fine!! Finale da thrilling, tempo di Capobianco e palla a chi? Ma a Lei, la Farfalla Azzurra che dal fondo si procurava un comodo canestro al vetro forse con anche contatto vs la Steinberga. Italia avanti di uno, tempo a favore di coach Martins Zibarts con 15″ da gestire.
Al rientro in campo, avendo ancora un fallo da spendere prima del bonus, l’ordine di Capobianco era quello di spendere un fallo solo quando fosse passato del tempo per indurre le avversarie ad avere poi meno tempo a disposizione. E così era, la Zanda faceva fallo deciso ma nello spirito del gioco alla Steinberga, peccato che l’arbitro spagnolo Luis Miguel Castillo Larroca segnalasse, tra lo sgomento generale, un fallo antisportivo, come vs la Turchia con il presunto floppin della Dotto!!
Una beffa amara, incredibile…Eloquente la faccia di Andrea Capobianco e dello staff tecnico….Con Cecilia Zandalasini quasi in lacrime per il presunto errore commesso. La Steinberga faceva 2/2 dando il 68-67 per la sua squadra, il successivo fallo con 7″ da giocare della Masciadri che la rispediva in lunetta però ridava speranza all’Italia: incredibilmente la lettone faceva 0/2 e, sul rimbalzo azzurro, purtroppo il tiro della Masciadri in transizione era sputato dal ferro.
Niente Mondiale quindi e non senza rimpianti. Come vs la Turchia (gara che ha comunque condizionato la manifestazione e non solo per la sberla subita dalla Macchi, sanzionato tra l’altro come fallo normale…), e parzialmente come vs l’Ungheria e pure oggi, le Azzurre non essendo affatto inferiori alle loro avversarie non sono riuscite però a gestire la loro potenziale superiorità: tanti errori gratuiti con molte scelte errate in attacco che hanno di fatto impedito dei fatturati offensivi più corposi; fragilità eccessiva nel non reggere il contatto sotto canestro sia in difesa ma soprattutto in attacco; un playmakin’ elettrico ed a volte poco lucido; un gioco sotto le plance carente specie in attacco, anche oggi un 35% che spiega di gran lunga le difficoltà di una squadra che deve sempre superarsi con il tiro da fuori per vincere le gare. Infine, alcune ragazze esitanti e poco decise nonostante siano sempre partite in quintetto (vero Sabrina Cinili?), mentre altre come Elisa Penna o Valeria De Pretto (oggi non entrata), che possono continuare a crescere con calma anche se avremmo voluto da loro, specie oggi, maggiore presenza di spirito in campo. Bene in difesa la leonessa Kathrin Ress ed Alessandra Formica, con quest’ultima che ha anche messo dentro a volte dei bei tiri ma sempre un pò troppo poco per far “valere” un fondamentale, il gioco nel pitturato, troppo importante se si desidera ambire al vertice.
Ci consoliamo con le due super star della squadra, Giorgia Sottana e Cecilia Zandalasini. La prima, a volte un pò altalenante, è stata un vero punto di leva e lo si sapeva. Peccato che vs il Belgio si sia svegliata troppo tardi ma cosa si può dire se non bene di Lei? Infine la Zanda. Non ci sono parole ormai per descrivere questa ragazza che è realmente una vera gioia, un inno al basket per come gioca e si muove nel suo atletismo e mai in sofferenza. Le manca l’esperienza (ok, il fallo assurdo fischiatole oggi dall’arbitro spagnolo grida vendetta ma tu, cara Cecilia, potevi prendere più cuoio e meno braccio?), ma non appena l’avrà nel suo gioco sarà letteralmente devastante, illegale quasi nel basket FIBA.
Sarebbe quindi il caso che ci si adoperi affinchè le si possa affiancare almeno un centro degno di questo nome ed una playmaker meno “casinara” della Dotto e della Gorini, con tutto il rispetto per le brave Ress e Formica, ci vorrebbe ben altro per puntare in alto e per cercare di salire su qualche podio grazie a questa straordinaria ragazza veneta. Manca da troppo tempo un vero centro nel basket italiano (e non solo al femminile), riusciremo mai a vederne almeno uno un giorno tra i 330.000 tesserati di cui si vanta la Fip in Italia?
Domani si torna in campo per un platonico quanto ininfluente 7° posto vs la Turchia, speriamo di “vendicare” la beffa del girone d’andata ma soprattutto speriamo di non concedere ancora quasi 30 punti ad una sola giocatrice, seppur forte quanto sia.
Sala Stampa
Giovanni Petrucci
“Fino a questo momento siamo stati composti e molto tranquilli ma è chiaro che non siamo contenti. Quello di oggi è solo l’ultimo di una serie di episodi spiacevoli avvenuti nel corso dell’Europeo. Dalla mancata sanzione a Hollingsworth per la gomitata che è costata la frattura alla mandibola di Chicca Macchi, al fischio prima in nostro favore e poi invertito a pochi secondi dalla fine della partita con la Turchia. Quello che è successo oggi poi è sotto gli occhi di tutti. Non so se stanotte l’arbitro che ha fischiato il fallo antisportivo a Cecilia Zandalasini nel finale di gara dormirà tranquillo. E’ un Mondiale che certamente meritavamo per quanto abbiamo fatto vedere in campo. Voglio ringraziare le giocatrici e lo staff, in questi giorni mi hanno emozionato”.
Andrea Capobianco
“Abbiamo giocato una partita straordinaria ma non è bastato. Ancora una volta un episodio dubbio ci ha condannato a una sconfitta immeritata. Queste ragazze vanno ringraziate una ad una per quanto hanno fatto dal primo giorno di raduno e poi qui all’Europeo. Insieme a loro ho vissuto un sogno, poi però capita che nel cuore della notte si venga svegliati di soprassalto. Sono stati tanti gli episodi negativi che hanno accompagnato il nostro Europeo, tutte situazioni esterne al campo e che non potevamo controllare. Ma stasera io vado a dormire sereno, perché insieme a queste ragazze e al mio staff ho dato il massimo”.
Parziali: 18-18; 19-24; 16-11; 15-14
Fabrizio Noto/FRED
P.S.: capiamo e comprendiamo le frasi del Presidente Petrucci a fine gara. Non le condividiamo affatto ma le rispettiamo. La pallacanestro non è uno sport in cui una decisione arbitrale inficia un risultato, se lo inficia è perchè non si è stati superiori, sportivamente parlando, rispetto all’avversario. E si dovrebbe generare questa cultura nello sport, non la cultura del sospetto.
Riceviamo inoltre da poco la notizia che in Serbia ed in Lettonia saranno disputati i prossimi campionati femminili d’Europa nel 2019. Ma allora, se è solo una questione politica e se le squadre azzurre subiscono “soprusi” e maltrattamenti importanti ai fini dei risultati a dire del Presidente Petrucci, perchè chi di dovere non lavora alacremente con i 330.000 tesserati sul territorio, per generare almeno 3 se non 4 squadre degne di livello internazionale, al femminile ed al maschile? Quando si è forti e superiori gli arbitri contano zero, le polemiche sui torti arbitrali le lasciamo a chi segue il calcio ed ai suoi alibi degni di chi non sa riconoscere i valori che il campo esprime. E lo scriviamo con amarezza, aldilà della sconfitta amara di oggi che penalizza un intero staff tecnico ed il movimento che rappresenta.