Archiviata la prima giornata delle Last 32 di Eurocup, c’e’ purtroppo da mettere in evidenza il preoccupante calo di pubblico ad assistere alle partite nei palazzetti,campanello d’allarme che probabilmente dovrebbe far riflettere chi di dovere sulla formula e forse anche sui contenuti della manifestazione.
Basandoci sui dati trasmessi dalla Uleb, alle 16 partite in programma hanno assistito 42.994 spettatori per una media di 2.687 presenze a gara.
Il record di spettatori è stato registrato (con 7.400 anime), alla “Fonteta” di Valencia per la gara tra i locali ed il Nancy, ma va detto che la partita è stata giocata di pomeriggio ed in un giorno festivo (6 gennaio).
Buona anche l’affluenza a Monaco per la partita del Bayern (5.011), a Klaipeda in Lituania per la gara del Neptunas (4.700), ed a Limoges (4.500).
Combinazione ha voluto che le quattro partite più seguite siano state quelle disputate sui parquet di 4 squadre provenienti (poichè eliminate), dalla prima fase dell’Eurolega.
Anche la maglia nera di giornata spetta alla Spagna, con soltanto 690 spettatori a Siviglia per la partita che ha visto i padroni di casa soccombere pesantemente contro Ostenda.
Sul fronte “italiano” bene Sassari (anche lei proveniente dall’Eurolega) con 3.383 presenze, discreta Cantù con 1.816, malino Roma con soli 1.041 tifosi al seguito.
Probabilmente i dati nostrani sono figli del diverso momento nella stagione delle 3 squadre, con i sardi tornati protagonisti in campionato, Cantù decisamente in ripresa dopo un momento complicato, e Roma invece in uno status di incertezza (tecnica e non), diventata oramai cronica.
Impietosi infine i dati dell’Eurocup se paragonati a quelli della prima giornata di Top 16 di Eurolega, dove in sette partite (Galatasaray-Zalgiris si è giocata a porte chiuse), si sono registrate circa 80.200 presenze per una media di 11.457 spettatori a gara, con i soliti diciottomila e passa di Belgrado in prima fila come al solito.
Alessio Teresi