Roma, 28 dicembre 2014 – Un’anteprima assoluta per la Lega A questa Roma-Trento che cade in un momento così diametralmente opposto per le due squadre. La Virtus Roma ha raccolto una sonora batosta a Brindisi il giorno di Santo Stefano, -30 ed addio al 90% alle F8 di Coppa Italia salvo miracoli ma soprattutto la sensazione che questa squadra stia vivendo un reale momento di fault, preventivato e preventivabile visto il doppio impegno a settimana (Eurocup docet), e la scarsa esperienza dei giocatori nel gestirlo soprattutto mentalmente, aria di depressione quindi sulle sponde del Tevere. Trento vive invece un momento di euforia grazie a questa prima fase del torneo condotto in grande stile con 7 W e sole 4 L anzi, forse c’è troppa euforia a giudicare dell’altrettanta pari batosta remediata a sua volta in casa contro Venezia, -26 e sfumato il sogno della terza piazza in classifica seppur in concomitanza. Up & Down dunque per due squadre che si trovano in posizioni di graduatoria nelle quali non pensavano di trovarsi.
ACEA Virtus Roma
Perdere ci sta contro questa ENEL Brindisi e nella sua tana ma il modo ha francamente stupito soprattutto se si osserva come questa Virtus abbia sempre, anche a Pistoia dove si era subito al momento il peggior tracollo della stagione (-18 finale, e contro una squadra che al momento le ha perse tutte in casa tranne appunto contro Roma), lottato e combattuto cadendo sì ma sempre a testa alta.
A Brindisi non si è neanche lottato anzi, come anche ammesso da un incredulo Luca Dalmonte nel post gara, a momenti non si è neanche vista la Virtus Roma in campo. Un parziale iniziale da 20-0 ed un solo canestro dal campo nel primo periodo, approccio a dir poco molle da parte di tutti ma in particolar modo da parte del principale indiziato di questo andamento così soft in campionato, al secolo Brandon Triche, e gara bella che andata, trascinatasi in un lungo, agonizzante garbage time per i restanti 30 minuti di gioco. Mai sotto la doppia cifra di svantaggio se non per qualche possesso nel secondo periodo, insomma tutto andato male e nessuno se lo sarebbe aspettato.
L’ambiente è scosso, poco ma sicuro, non ci si capacità prima di tutto del fatto che questa squadra riesca a far tanto bene in Europa e così male in campionato. Nessuno s’offenda ma difficile affermare che Pistoia, Avellino od anche la stessa Brindisi siano così superiori a squadre come Nancy od Oldenburg e Valencia per non parlare del CEZ Nymburk, le squadre cioè che l’Urbe ha incontrato e battuto sempre quando in palio c’era la posta della vittoria per la classifica nel girone in palio, guarda caso le sconfitte di Valencia ed Oldemburg anche roboanti nel punteggio non avevano quasi alcun impatto nel passaggio al turno successivo, specie l’ultima in terra di Germania e quella di Praga giunta dopo tre rocamboleschi supplementari.
Altro dato, il rendimento di alcuni giocatori così lontano da standard accettabili che si giochi al Pala Tiziano o che si vada in trasferta appare giustificabile dalla scarsa esperienza o personalità degli stessi: è fuori casa infatti che si valuta il carattere, la grinta ed appunto la personalità di un giocatore e di una squadra e quest’anno in campionato, eccezion fatta per la prima trasferta vittoriosa in Sicilia a Capo d’Orlando il lontano 27 ottobre scorso, queste peculiarità si son viste solo a Venezia ed a Reggio Emilia, perché allora non si son viste su campi meno…Difficili, tolto Brindisi che può senz’altro annoverarsi quest’anno tra i palazzetti più caldi e difficili da espugnare (anche se già caduto due volte in queste prime 11 gare di campionato)?
Inutile dire che il paragone con la campagna d’Europa di quest’autunno condizioni pesantemente il giudizio totale di questa parte di stagione per la Virtus Roma in Italia che deve, deve trovare un equilibrio di rendimento e di gioco soprattutto. I limiti ci sono ma almeno, ad esempio, perché non insistere sul giro-palla cercando tiri puliti anche se da tre come troppo spesso capita ma almeno con più spazio e piedi a terra?
Occorre reagire è il minimo se non un imperativo categorico e lunedì sera, nel match di congedo da questo 2014 che comunque ha regalato una semifinale scudetto e scaldato molti cuori in quella tarda primavera di 7 mesi fa, serve non solo una vittoria ma soprattutto una partita che scacci cattivi pensieri ed inquietudini in una tifoseria che osserva stupita ragazzi con grande potenziale in campo come appunto l’enigma Brandon Triche (ex di turno), Maxim De Zeeuw, Morgan Jordan, Melvin Ejim e perché no, anche quel Daniele Sandri che ha spesso impressionato anche per la grinta messa in campo.
Il canovaccio della gara appare semplice nella sua chiarezza pro-ACEA: numero uno, limitare Sua Maestà Tony Mitchell; numero due, limitare le palle perse in attacco; numero tre, fare attenzione all’atletismo dei trentini che potrebbe indirizzare la gara a proprio favore, secondo team della Lega come numero di rimbalzi catturati/gara con un ottimo 39, 5%.
Infine, come da consuetudine, ecco le dichiarazioni di Luca Dalmonte rilasciate oggi:
«Dietro alla meritata etichetta di sorpresa del nostro campionato Trento nasconde una programmazione seria, progettata e attuata nel tempo, che le ha permesso di costruire un sistema grazie al quale oggi non solo conquista risultati ma mostra una solidità di primissimo livello. Aver vinto campionati puntando su un allenatore preparato e meritevole quale Buscaglia come figura centrale, programmando investimenti su giocatori italiani, migliorando la qualità del bureau manageriale ha fatto si che oggi propongano una solidità di società e di risultati non casuale. Programmazione, solidità, acume e qualità fanno sì che oggi la Dolomiti Energia sia una realtà solida tanto vicina ad essere unica.
Un nucleo di italiani su cui con coraggio Trento ha puntato negli anni che oggi costituiscono la
base portante, Forray, Baldi Rossi, Spanghero e l’intelligente aggiunta di Flaccadori. Un nucleo
americano omogeneo con le stelle Mitchell e Owens, due giocatori di grande affidabilità come
Grant e Sanders e un elemento di grande energia come Armwood che completa il reparto lunghi per energia e atletismo, non creando ingombro a Pascolo e Baldi Rossi. La somma produce talento offensivo atletismo e un roster equilibrato dove tutti riconoscono il proprio ruolo. Per quanto ci riguarda l’importanza della partita è davanti ai nostri occhi e proprio per questo deve essere affrontata con grande coraggio, energia e fiducia»
Aquila Basket Trento
Le dichiarazioni di Luca Dalmonte di cui sopra fotografano alla perfezione del perchè Trento sia oggi una bellissima realtà del nostro basket.
Quantunque poi ci sia qualcuno che possa affermare il contrario ci sono anche le cifre che a loro volta danno ragione al team di Massimo Buscaglia con Tony Mitchell ad esempio, che ne incarna il credo cestistico come miglior marcatore del campionato con i suoi 22 p.ti/gara. A questo devesi aggiungere la rivelazione Marco Spanghero, giovane speranza tricolore, che è il secondo miglior tiratore da tre con il suo 52,6% e non si dica che non sia in grado di portarsi a spasso le difese avversarie svolgendo molto bene il suo ruolo di playmaker mettendo in ritmo ora Josh Owens, ora Keaton Grant o Jamarr Sanders come anche Filippo Baldi Rossi riciclato ad ala forte da puvot puro in gioventù.
Ovviamente c’è anche Davide “Dada” Pascolo insieme a Toto Forray e Diego Floccadori, soprattutto con il primo a stupire come non abbia per niente risentito del salto dalla Lega Gold alla Lega A: personalità, carattere, visione di gioco, un’ottima aggiunta anche in chiave azzurra come visto questa estate nelle qualificazioni europee.
Trento gioca bene e piace, diverte e forse non si danna troppo l’anima in difesa avendo il quarto miglior attacco della Lega con 82,6% e catturando anche ben 39,2% rimbalzi/gara. Poi leggi con attenzione, scorri bene le statistiche e scopri che rifila anche 3,6 stoppate agli avversari ogni partita e che recupera ben 8,6 palle a match, ancora certi che sia una squadra così tenera dietro? E se deve vedersela con Roma che di possessi ne perde 15,7% allora è chiaro cosa dovrà fare l’ACEA per portare a casa la pelle domani sera.
Infine, ecco Massimo Buscaglia dal sito ufficiale:
“Dal punto di vista mentale abbiamo svoltato subito dopo la fine della partita, già nello spogliatoio. Quando ci sono partite così ravvicinate la grande sfida è resettare, è dimostrare come sei capace di buttarti tutto alle spalle in poco tempo. Un’altra cosa importante da fare sarà entrare in campo con Roma pensando alle cose che dovremo fare con loro, senza ricordare che magari alcune di queste non sono riuscite bene contro Venezia. Lo stato di salute della squadra? Mitchell sta bene, e come lui Pascolo. Dada, è chiaro, in settimana ha saltato alcuni allenamenti e quindi ha perso un po’ di ritmo, però la partita non ha ostacolato il suo percorso di recupero completo. Owens? Per la sua caviglia gli accertamenti hanno escluso particolari problematiche, in questi due giorni quindi lo faremo lavorare in maniera differenziata e attenta per provare ad averlo in campo lunedì. Sul match di Roma posso dire che mi aspetto una squadra che avrà voglia di reagire dopo una sconfitta importante, proprio come noi. Dal punto di vista tecnico poi l’Acea è team molto versatile, con giocatori come Triche e Gibson che possono entrambi giocare sia da play che guardia, o come Ejim o Bobby Jones che possono giocare sia da 3 che da 4”.
Precedenti: non ci sono precedenti in Lega A tra le due squadre.
Arbitri: Gianluca Sardella, Emanuele Aronne, Guido Federico Di Francesco.
Si gioca: Pala Tiziano, ore 21:00 di lunedì 29 dicembre 2014.
Fabrizio Noto/FRED
@FaberNoto