Se mai vi trovaste in North Carolina e vi facessero questa semplice domanda: “Do you prefer light blue or dark blue?”, pensate bene alla vostra risposta. Attentamente.
Segnatevi queste due date: 18 Febbraio 2015 e 7 Marzo 2015 perché va in scena la sfida della “Tobacco Road”.
Se vi state chiedendo se sono le squadre che fumano di più dell’ intera NCAA purtroppo (cari fumatori e non) non vi so rispondere ma di sicuro non è chiamata così per questo futile motivo.
La Carolina del Nord è uno dei tredici stati originari degli Usa e forse qualcuno di voi la conoscerà poichè il telefilm One Tree Hill (serie incentrata sulla vita di due fratellastri e molto legata anche al basket), è ambientato a Tree Hill, fittizia città proprio appartenente al nostro stato in questione; il tabacco è una delle più importanti industrie in NC (North Carolina), e la sua introduzione ha una storia molto lunga.
Difatti quando i coloni passarono dalla Virginia (Stato che confina a nord con la NC), alla NC attorno al 1663 si trovarono di fronte ad una dura realtà poiché si accorsero di non poter lavorare con alcuna coltura, oltre al tabacco, nel suolo secco e sabbioso. Con il passare del tempo il tabacco divenne parte integrante della cultura di questo Stato ed è ancora molto importante per l’economia.
“Tobacco Road” nasce in origine come il nome di una novella ambientata in Georgia, poi utilizzato in NC, dato che è il fulcro dell’industria del tabacco, per riferirsi a 4 università: oltre alle due già citate abbiamo anche Wake Forest e North Carolina State University. Ovviamente il cuore della rivalità si ha nella sfida tra Duke e UNC, soprattutto per via della strada che collega le due università (U.S. Highway 15-501 od appunto Tobacco Road).
Per curiosità andando a vedere i prezzi dei biglietti della partita mi sono imbattuto oltre a cifre esorbitanti anche al fatto che a fine settembre sono rimasti solo 42 biglietti al Dean Smith Center (casa di NC) tra i 1.000-2.000 dollari!!….Ci può stare dato che è un derby molto sentito, ma ho dimenticato un piccolo dettaglio….
Su 21.750 posti!!!!!!
L’anno scorso la gara a Duke (Cameron Indoor Stadium), è stata la più costosa della regular season con biglietti che partivano da 1.000 dollari.
Come ogni anno, alla vigilia del primo match tra le due compagini si tiene il “Managers Game“ in cui si sfidano gli studenti che forniscono asciugamani e bibite agli atleti delle rispettive squadre e il livello di competitività è molto alto (?) ed anche l’intensità e la posta in palio non sono da meno (stagione scorsa gomitata di un giocatore di UNC all’avversario di Duke e rissa http://youtu.be/gQ6QZvyjUsg), molte volte andando oltre il limite.
Stiamo viaggiando ancora una volta nella Conference ACC tentando di conoscere due squadre dal grande blasone sia tra le università sia tra i pro dato che ogni anno sfornano grandi giocatori per la NBA e pure per i campionati europei.
Partiamo seguendo l’ordine alfabetico e cioè da Duke o più precisamente dovremmo dire Durham visto che è dove è nata l’università nel 1838.
Il nome venne cambiato nel 1924 in onore di James Buchanan Duke, uno degli imprenditori più potenti della città che ottenne la licenza della prima macchina per la produzione automatica di sigarette e con la quale riforniva il 40% del mercato americano. Il motto di quest’università è “Eruditio et Religio” (knowledge and faith). Se il programma di pallacanestro è diventato così importante per questa scuola lo si deve molto a coach Mike Krzyzewski (se non riuscite a pronunciarlo o non siete in grado di ricordarvelo, siete in buona compagnia https://www.youtube.com/watch?v=UQSn68_3YWY ), o coach K, che siede su quella panchina dal 1980 e che ha iniziato un vero e proprio ciclo portando il college a 4 NCAA Championships, 11 Final Four e dal 2011 è il coach più vincente dell’ NCAA con 903 vittorie (ora 983). Dal 2006 siede anche sulla panchina di Team USA, Mondiali od Olimpiade che siano.
Il loro fortino è il “Cameroon Indoor Stadium” dedicato ad uno dei migliori amministratori sportivi che la città di Durham abbia mai avuto, tale Eddie Cameron (ex giocatore di basket e football). I fans che rendono questo palazzetto una bolgia sono conosciuti come “ Cameron Crazies” (circa 1.200 persone), e non sono semplici tifosi, si riconoscono facilmente perchè sono dipinti di blu e bianco e si lanciano in cori molto crudeli (vs Georgia Tech: https://www.youtube.com/watch?v=gjw1BF__nAA), e soprattutto a ridosso di partite importanti (l’unica sicura ogni anno è quella con UNC mentre le altre vengono decise da un consiglio), si ritrovano in un villaggio denominato “Krzyzewskiville” (indovinate un po’ perché) dove vengono montate delle tende e dove l’università ha persino installato Wi-fi e porte Ethernet, tutte cose che qui possiamo solo invidiare!!
Ma sapete perchè i componenti della squadra sono anche chiamati Blue Devils? Il nome deriva dal francese “les Diables Bleus” che era il soprannome dato durante la I^ Guerra Mondiale ai Chasseurs Alpine, un’unità militare francese, famosi per il loro coraggio e per il loro abbigliamento, una giacca blu appunto. Quando nel settembre 1921 venne indetto un concorso a Duke per identificare in un unico nome gli atleti non si riuscì a trovare quello giusto ma l’anno successivo rispettivamente l’editore e il caporedattore del “ Trinity Chronicle” (giornale dell’università di Duke), cominciarono a denominare gli atleti di Duke con il termine Blue Devils, soprattutto perché i freshman (quelli al primo anno), furono la prima classe di studenti post I^ Guerra Mondiale.
Piccola curiosità di qualche mese fa: Grant Hill, ex alunno di Duke e con svariati anni in NBA, assieme a sua moglie Tamia ha deciso di donare 1.2 milioni di dollari all’università suddivisi in questa maniera: un milione di dollari servirà a migliorare ulteriormente le strutture sportive di Duke, il resto della cifra verrà utilizzato per finanziare il programma artistico del college.
Spostandosi di qualche miglia (11 per la precisione), verso sud–ovest arriviamo a Chapel Hill. Soprannominata “The Southern Part of Heaven”, ospita University of North Carolina (UNC), università pubblica che fa parte della “Public Ivy” e che si attesta come una delle migliori nel panorama americano, in grado di competere con le migliori scuole private, appartenenti invece all’“Ivy League”. La storia della città è legata indissolubilmente a questa università poiché è stata creata appositamente in funzione di questa, se “the University of North Carolina Board of Trustees” nel 1793 non avesse scelto proprio questo territorio per la scuola, non sarebbe nata nemmeno la città. Il motto dell’università è “Lux Libertas “, cioè “Light and Liberty”.
E come non può esserci pure una squadra di pallacanestro?! Attenzione perchè non parliamo di una qualsiasi, poiché questa incarna anche la storia del basket collegiale: hanno in bacheca 5 titoli NCAA e sono una delle 4 squadre ad aver raggiunto le 2000 vittorie in NCAA.
Il coach è Roy Allen Williams che dopo aver ottenuto l’80% di vittorie in 15 stagioni a Kansas è diventato il diciottesimo head coach a North Carolina, avendo sostituito Matt Doherty nel 2003. Al secondo anno alla guida dei Tar Heels riuscì a vincere il titolo NCAA.
Per ben 3 anni questa è stata la squadra di “His Airness” Michael Jeffrey Jordan portata anche al titolo nel 1982 e successivamente ha seguito le sue orme anche Vince Carter. Furono entrambi allenati da quel Dean Smith a cui è dedicata l’arena. Vincredible, a differenza del suo collega, non riuscì a portarsi a casa il titolo, ci arriva vicino per ben 2 volte ma poi, prima di cominciare l’anno da senior, si dichiara per il draft.
Jordan credeva che i suoi pantaloncini di NC fossero così fortunati che per l’intera carriera indossò sotto i pantaloncini dei Bulls anche quelli di North Carolina, alla faccia della superstizione!!!
Qui il basket è proprio una religione, anche Bill Bradley (Basketball Hall-of-Famer), disse una volta:
“Basketball and North Carolina go together like a horse and carriage (carrozza)” e non aveva tutti i torti, ma come mai sono soprannominati Tar Heels?
Difficile da capire poiché “Tar” significa catrame, di cui la NC era grande produttrice nel periodo coloniale, ma si dice che questo soprannome fu affibbiato durante la Guerra Civile come termine dispregiativo e con il passare del tempo diventò l’appellativo per gli abitanti della North Carolina.
Per quanto riguarda quest’annata tutte e due le squadre punteranno alle Final Four, la “Recruiting class” di Duke è la migliore che si sia vista da molti anni con Jahlil Okafor, Tyus Jones, Justise Winslow e Grayson Allen che indossano i numeri 1, 4, 15, 21 secondo il Recruiting ESPN ma UNC, avendo perso con una stagione d’anticipo il poco entusiasmante McAdoo e la guardia McDonald, non è stata da meno con Justin Jackson, Theo Pinson e Joel Berry rispettivamente 8°, 10° e 17° nella classifica dei migliori prospetti usciti dall’High School sempre secondo ESPN.
I Tar Heels si affideranno moltissimo al loro leader Marcus Paige e sotto canestro a Brice Johnson (10.3 punti, 6.1 rimbalzi e 1.3 stoppate in 19 appena minuti a partita), ed al possente Kennedy Meeks, mentre i Blue Devils dovranno sopperire all’assenza della seconda scelta all’ultimo draft, Parker e dovranno ripartire sicuramente dal play Quinn Cook che dovrà fare il salto di qualità definitivo e fare da chioccia assieme a Rasheed Sulaimon a questo gruppo di temibili Freshman.
Duke è leggermente favorita sulla carta, ma si sa che nel campionato NCAA niente è assicurato, di sicuro si prospetta una gran bella sfida.
Non so voi, ma io questo derby me lo sono segnato come una delle cose da fare prima di passare a miglior vita!
Marco Luigi Policastri