Le squadre dell’NBA quest’estate lavoreranno, e non poco, per poter cambiare e migliorare i loro roster. Soprattutto perché sono cadute parecchie teste, si è aggiunto, o sostituito, nuovo staff all’interno dell’organigramma di alcune società (vedi New York, che addirittura ha cambiato presidente e allenatore), o molti giocatori si sono stufati di vedere, dopo le 82 partite di regular season, i Playoffs in televisione (Kevin Love su tutti).
Così Phil Jackson aspetta la decisione di Melo, sul suo contratto. Potrebbe prolungarlo, e quindi esercitare l’opzione per un ulteriore anno a 23,3 milioni di dollari, o diventare free agent, e fare le fortune, o sfortune di pende quanto vi piaccia questo giocatore, di molte squadre. In testa alle pretendenti ci sono Chicago e Houston che stanno cercando di creare lo spazio giusto, sia in termini di roster che di salary cap, al newyorkese (di origini e di squadra). Anche Dallas vorrebbe partecipare, così mette in prima linea Nowitzki che afferma: “Se Carmelo volesse venire qui saremmo felicissimi di averlo”.
Ma comunque tra tutte loro l’ultima a spuntarla sarà New York, che non vuole cedere il suo campione, e che sicuramente offrirà a Anthony un quinquennale da 129 milioni di dollari.
Chicago invece si prepara a fare una rivoluzione, con la sicura uscita di Carlos Boozer, grazie amnesty, e la probabile partenza di Mike Dunleavy, per creare un po’ di spazio, nel salary cap, in più. Se Melo rifiutasse, i Bulls avrebbero subito pronta un’offerta ai Minnesota per prendersi Kevin Love, stanco dei continui flop dei Timberwolves, che sarebbe propenso a trasferirsi in una squadra pronta a combattere, se non per il titolo, almeno per le finali di conference. Infatti, per combattere la concorrenza di molte squadre (Boston, Lakers, Houston, Golden State e Cleveland su tutte), la franchigia della città del vento troverebbe in Taj Gibson un ottimo motivo per lo scambio, sempre tenendo un occhio su Miami seguendo il caso LeBron.
Anche i Celtics sono sul campione dei Minnesota con un’offerta direzionata, in maggioranza, sulle future scelte infatti offrirebbero, la loro prima e seconda scelta di quest’anno, 6 e 17, almeno una prima scelta futura e un paio di giocatori da definire. Secondo molti quello che offre Boston, non può essere offerto da nessun’altra franchigia ed è per questo che i principali rivali di tutte le altre squadre che voglio Love devo accodarsi a loro. Ma comunque l’ultma parola spetta ai Timbervwolves che, parola di Saunders, vorrebbero qualche giocatore esperto e non dei giovani da far crescere.
Altri free agent di lusso sono Thabo Sefolosha (con Iman Shumpert corteggiato dai Thunder, anche se non FA), possibile new entry per i Knicks, e probabilmente Josh McRoberts, non proprio FA ma rinuncerebbe all’ultimo anno di contratto con Charlotte, e quindi potrebbe batter cassa da qualcuno intenzionato a prenderlo, e a pagarlo un po’ di più, dopo la prova nella serie contro Miami.
Andiamo a guardare le due finaliste alle prese con dei piccoli grattacapi.
Cosa resterà dei San Antonio Spurs? Fiduciosi delle parole di Tony Parker (“Resteranno tutti”), i Texani hanno qualche gatta da pelare, tre importanti free agent : Bonner, Diaw e Mills. Soprattutto interessa la decisione dell’australiano, che corteggiato da New York con un triennale da 10,3 milioni di dollari e una promessa di diventare titolare, alletterebbe il giocatore costretto a un ruolo da gregario, secondo di Parker, a San Amtonio. Alla finestra si trova anche Leonard, il prossimo anno si troverebbe a essere restricted free agent, in attesa di un nuovo contratto, però molto tranquillo (“Io penso a giocare. Gli Spurs sono un ottimo team. Lascio tutto nelle mani del mio agente sono sicuro che ne usciranno con un importante accordo”) sulla sua futura permanenza nella squadra neocampione dell’NBA.
Mentre per i Miami i problemi più grandi riguardano i Big-Three. All’orizzonte gli sviluppi per il roster della franchigia sono molto intricati e pieni di risvolti. Il possibile ma molto improbabile, visto il taglio che i tre campioni dovrebbero apportare al proprio stipendio, arrivo di Melo, è uscito fuori poco tempo fa. LeBron non sicuro di voler continuare la sua avventura agli Heat, verrebbe sicuramente lasciato a est, dal Commissioner, per non sbilanciare troppo la lega, quindi la scelta si restringerebbe a rimane o a ritornare a Cleveland. Nei giorni scorsi il Prescelto si era dichiarato un estimatore del Head Coach Mark Jackson, che lo segua dove è rimasta l’unica panchina vuota (appunto Cleveland)? Wade se non cambia marcia è destinato addirittura a essere scartato, per far piacere all’erede di MJ, fare posto a qualcuno che può assicurare punti, giocate e rendimento. L’ultimo è Chris Bosh che viene ritenuto il più facile da sacrificare in una trade o il più probabile scarto, per far spazio al già citato Melo.
Inoltre certi del ritiro di Shane Battier aspettando la decisione di Allen, se continuasse Miami di certo non gli offrirebbe più del minimo (1,4 milioni di dollari). Di sicuro l’anno prossimo vedremo giocare per gli Heat, salvo trade, Norris Cole. Birdman Andersen ha deciso di non accettare l’opzione, da 1,4 milioni di dollari, per l’anno prossimo e quindi sonderà il mercato dei free agent. Rashard Lewis probabilmente continuerà altrove la carriera, perché Pat Riley non sembra intenzionato ad offrirgli un altro anno di contratto, mentre per tutti gli altri (Michael Beasley, Mario Chalmers, James Jones e Toney Douglas), oltre a Haslem che ha esercitato un’opzione per l’anno prossimo, c’è la ferma volontà, vedremo quanto ricambiata dalla dirigenza, di voler rimanere. Per l’entrate si tiene d’occhio Kyle Lowry, che dovrebbe firmare nuovamente o meno per i Toronto Raptors, i Miami aspettano alla finestra ulteriori sviluppi.
Sarà un’estate molto emozionante, e speriamo piena di incroci, aspettando per ora i primissimi impegni il 23 giugno e il 1 luglio, dove qualcosa si saprà e soprattutto qualcosa si muoverà, per rendere l’anno prossimo il campionato NBA ancora più interessante e avvincente.
Francesco Bertoni