Ritorna la nostra analisi delle Division Nba, ripartendo dalla SouthWest: Forse la candidata maggiore per un posto nelle Finals sta proprio qui: tanto talento e grande spettacolo ha offerto per ora la squadra di Gregg Popovich, che in tutti questi anni ha dimostrato di soffrire di una partenza a rilento, ma quest’anno la musica è cambiata: serie da 9 vinte e una persa nelle ultime 10 partite per i texani. Grande equilibrio per le altre 4 squadre, tutte distanziate al massimo da 3 partite di differenza.
Squadra per squadra ecco la nostra analisi:
San Antonio (11-1) è in forma smalliante, Tony Parker conferma l’ottimo stato di forma espresso agli Europei di fine estate mantenendo medie da quasi 19 punti a partita. La squadra incomincia ad avere un’età pensionabile, con Tim Duncan costretto a saltare quasi tutti i Back-to-back, ma riescono comunque ad alzare il ritmo nei momenti clou del match, ed abbassarlo quando è più difficile trovare soluzioni offensive. La sorpresa maggiore è Tiago Splitter: ottimo sostituto del veterano di Gregg Popovich, con 7.6 rimbalzi di media è uno dei giocatori più migliorati rispetto lo scorso anno. Il nostro Marco Belinelli garantisce a Manu Ginobili il giusto ricambio per mantenere alto il ritmo. C’e da sottolineare un fatto: tutte le sfide (escluse le partite con Memphis e New York) sono arrivate con squadre di medio bassa classifica, come ad esempio Boston, Philadelphia, e l’unica sconfitta fino ad ora risale al 2 novembre contro Portland, gli unici capaci di siglare più di 100 punti ai giocatori grigio-neri; la miglior difesa è dunque l’attacco contro i temibili Spurs, che per finire in bellezza novembre, avranno due sfide di division contro New Orleans e Houston, l’abbordabile Orlando/Cleveland e i rivali ad Ovest di Oklahoma. Riuscirannno a tenere questo ritmo per tutto il resto della stagione? Siamo pronti all’ennesima magia del profeta Gregg Popovich.
In classifica sono secondi attualmente con un record di 9 vittorie e 4 sconfitte: non parliamo di Houston, nemmeno dei Grizzlies, ma di Dallas: l’acquisto di Monta Ellis ha ripagato in pieno il proprietario Mark Cuban dello sforzo economico. L’accoppiata Nowitzki-Ellis è una delle più temute di tutta l’Nba, perchè è insidiosa sia dall’arco dei tre punti sia nei movimenti consueti del lungo tedesco, sia in penetrazione; in due sfornano quasi 45 punti. Il punto debole è l’ala piccola, con Shawn Marion acciaccato, tocca a Jae Crowder (l’unica Small Forward per Rick Carlisle) giocarsi minuti importanti alla prima esperienza Nba. A dimostrare il punto debole un dato: Il miglior realizzatore delle squadre avversarie, in 7 casi su 13 è stato un’ala piccola. Potrebbe essere solamente un caso, ma fidatevi che non lo è. Con la doppia sfida contro Denver, si vedrà il vero valore di questa compagine, ancora imbattuta in casa dopo 7 partite. Se arriverà ai Playoffs,con un innesto in più, sarà una vera e propria mina vagante per chiunque.
Terzi attualmente abbiamo gli Houston Rockets, delusione di questo inizio di campionato: rendimenti altalenanti per loro hanno portato la formazione biancorossa al 7 posto in conference con 8 vittorie e 5 sconfitte, troppo poco per il potenziale che questa squadra ha: Howard-Lin-Harden formano un terzetto da titolo, ma ora hanno reso solo a partite alternate. Cresce Chandler Parsons, terzo miglior realizzatore della squadra a 17 punti di media a partita. Sono primi per punti segnati a partita, e penultimi per punti concessi, se il detto “l’attacco vende i biglietti, la difesa vince i titoli”, sold-out garantito. La chiusura di novembre per Howard e soci non sarà facile: Brooklyn, San Antonio, Memphis, Minnesota, Atlanta, tutte partite ardue sulla carta. Pronostichiamo 4 vittorie e una sconfitta. Contro chi decidete voi.
Ora tocca ai Memphis Grizzlies, 7-6 il loro attuale record che non gli permette di essere virtualmente ai playoffs dovuto alla grandissima concorrenza a Ovest, ma avrà tempo per rifarsi, già dalla prossima settimana nel loro viaggio a Est contro Boston e Brooklyn. Tutto ruota attorno all’accoppiata Conley-Randolph, l’asse play-ala grande che tanto bene aveva fatto nella passata stagione. Marc Gasol si sta confermando ad ottimi livelli, mentre in fase decrescente ormai da anni Tayshaun Prince, che comunque in difesa garantisce il suo solito incisivo apporto. Le sconfitte sono quasi tutte arrivate con avversarie di division, il che non è un buon segnale per il coach Joerger. Se vogliono sperare ad un posto nella post season, servirà un’ apporto maggiore della panchina.
Chiudiamo con i Pelicans: Pesa l’infortunio di Ryan Anderson dopo solamente 3 partite giocate, hanno un record di 6 vittorie e 6 sconfitte, con 6 giocatori in doppia cifra per media di punti segnati. Anthony Davis il leader per punti segnati con 21 punti segnati e 11 rimbalzi di media, non male per un giocatore al secondo anno in continua crescita. Solo tre partite per loro in questo Novembre 2
013: San Antonio, Golden State e Philadelphia probabilmente peggioreranno il 50 % di vittorie, ma il loro obiettivo è la crescita del team, e sicuramente per la prossima stagione saranno un outsider temibile per tutti, ma non in questa stagione. Anthony Davis permettendo.