Trail Blazers scatenati, dietro di loro Thunder e T-Wolves a provare a fare la voce grossa. Più staccati Nuggets e Jazz. In generale la Northwest si conferma una delle migliori division della Lega, Utah esclusa, almeno per quest’anno.
I Portland Trail Blazers (8-2) sono la vera sorpresa di questo inizio di stagione. Otto vittorie e solamente due sconfitte, in serie positiva da sei partite e unica squadra in grado di fermare la corazzata Spurs finora. Il secondo posto di Conference non è una sorpresa se si pensa a questi dati. LaMarcus Aldridge si è ripreso dopo un inizio difficile e viaggia a 22 punti e 9 rimbalzi di media, Damian Lillard ha bissato le ottime prestazioni dello scorso anno e si è dimostrato uno dei migliori play della Lega. L’ultima vittoria in overtime contro i Raptors, dopo che Rudy Gay ha pareggiato la partita con un buzzer beater, è stata l’ennesima prova di maturità a dimostrazione che Portland quest’anno c’è eccome. La prossima settimana presenta 5 impegni in soli sette giorni, per altro tutti abbastanza difficili. I Blazers si confermeranno al vertice?
Nessuno butterebbe via un inizio da 6 vinte e 3 perse, ma i Thunder non si possono propriamente dire soddisfatti del loro rendimento. Le sconfitte contro le contender Clippers e Warriors, oltre a quella netta contro i rivali di division di Minnesota, non sono risultati rassicuranti in vista della post-season. Oklahoma City ha infatti dimostrato un ottimo rendimento nel vincere tutte le partite medio-facili finora, ma nei veri test ha steccato. Ciò dimostra che la squadra è concentrata e pronta per un impegno a lungo termine, ma potrebbe pagare quando la palla inizierà a scottare. Fin troppo basata sul gioco e sulla vena di Durant e Westbrook, la franchigia sembra povera di ricambi di qualità, benché abbia trovato nel rookie Adams un ottimo centro. Fino a che punto pagherà la scelta di essersi liberati di Harden e Martin? Per ora sembra essere stata più una follia.
Ottimo inizio, soprattutto tra le mura amiche, per i Minnesota T-Wolves (7-4), che hanno ottenuto cinque successi in sei match giocati al Target Center. Si capisce quanti pesi, in positivo, l’assenza di infortuni quest’anno, oltre che i nuovi acquisti, nella squadra di Minneapolis. Kevin Love è un fattore incredibile e decisivo, una macchina di doppie-doppie, segna più di 26 punti a partita e raccoglie oltre 13 rimbalzi di media, Ricky Rubio regala assistenze sontuose, quasi 10 a notte, Kevin Martin sta vivendo una seconda giovinezza da quasi 25 punti di media e Corey Brewer regala corsa e vivacità alla squadra. Il roster sembra completo per sperare e sognare, ma bisogna stare attenti ai cali di tensione e ad evitare sconfitte inutili, sempre pesanti a Ovest a fine stagione nella corsa alla post-season. Se però il fortino casalingo continuerà a mantenersi tale e, almeno il quintetto titolare, confermerà questo suo inizio, saranno dolori per tutti gli avversari dei Lupi.
I Nuggets (4-5) hanno iniziato in maniera pessima la loro stagione e ora si stanno lentamente rialzando. L’assenza di Danilo Gallinari pesa eccome nell’economia di squadra, che con la perdita aggiuntiva di Iggy nel mercato estivo non è più così prolifica in attacco e continua a non essere tra le grandi in materia difensiva. Solo un grande Ty Lawson e incontri con squadre messe ancor peggio della franchigia di Mile High City hanno permesso ai Nuggets di incamera qualche vittoria, fondamentale per il proseguo di stagione. Si aspetta con ansia il rientro del Gallo, per tornare a essere tra le conteders per un posto nei playoffs, ma serve anche lavorare e non poco sull’aspetto difensivo, trovando nello stesso tempo nuove soluzioni in attacco.
L’inizio degli Utah Jazz (1-10) è francamente incommentabile. Terrificante sotto tutti gli aspetti, la squadra è il materasso più comodo a Ovest, da cui ogni altro team può attingere facilmente successi e gloria. L’unica vittoria, arrivata contro i Pelicans, è l’eccezione che conferma la regola. Quest’anno non saranno della contesa in nessuna contesa, tocca aspettare l’estate e sperare in una delle prime due scelte al Draft. Wiggins e Parker attendono solo una franchigia NBA e, allo stesso modo, i Jazz attendono con ansia qualcuno che possa cambiare le sorti di quella che al momento è la peggior squadra della Lega.