Sembrava finita. E invece avremo una gara 7! Gli Spurs dopo aver praticamente controllato il match in quasi la sua totalità, si fanno rimontare in un finale roccambolesco e poi superare all’overtime, grazie soprattutto alle prodezze di Ray Allen. Non basta a San Antonio un’altra prestazione vintage di Tim Duncan, che in gara 6 si è giocato al meglio le ultime (forse) chances di conquistare il 5° anello della sua incredibile carriera.
Ginobili non può – ed era prevedibile – replicare la prestazione della partita precedente; Pop lo schiera ancora in quintetto ma l’effetto sorpresa generato in gara 5 non ha più gli stessi effetti, una volta tornati in Florida. E in Florida si rimarrà per l’ultima gara della stagione, quella che decide tutto, quella che nella notte tra giovedì e venerdì assegnerà l’anello 2013.
Anche Parker continua a giocare sottotono, a causa del problema muscolare, e quando il supporting cast di Miami entra in partita, quello degli Spurs non è in grado di rispondergli. La frittata, in definitiva, sembra fatta, e tutta l’inerzia che alla vigilia di gara 6 spingeva per un nuovo titolo (anno dispari…) di San Antonio, ora punta fortissimamente nella direzione opposta. Miami ha l’incredibile opportunità di giocare in casa dopo aver recuperato una gara ormai persa, era evidente, e lo spettro di un altro anello sfumato, e sarebbe stato il 2° in 3 anni di Big Three. Invece, al contrario, è sempre più probabile un secondo successo in tre anni, risultato che giustificherebbe tutte le mosse fatte per riunire Bosh, Wade e James sotto lo stesso tetto, il resistere alle critiche dopo la prima finale persa con Dallas, e tutto il resto.
Agli Spurs rimangono comunque delle speranze, ci mancherebbe, e non vorranno giocare alla vittima designata, anzi… Da vecchi leoni quali sono venderanno carissima la pelle. Insomma la tavola è apparecchiata, non resta che farsi l’ultima scorpacciata della stagione!