L’inizio della nuova e attesissima stagione NBA è sempre più vicino. Scopriamo nel dettaglio qual’è l’attuale situazione della Atlantic Divison.
Boston Celtics
Paul Pierce e compagni si preparano per la prossima stagione con un Ray Allen in meno e un Jason Terry in più, ma la stessa voglia di sorprendere e di vendicare la bruciante eliminazione in gara 7 con gli Heat. E’ da verificare se il reparto lunghi riuscirà a tenere sotto canestro e a rimbalzo: Kevin Garnett, non un centro puro, viene schierato come pivot, mentre il rookie Sullinger come ala grande, a meno che Doc Rivers non gli preferisca Wilcox, che dovrebbe tornare disponibile a seguito di alcuni problemi cardiaci. Jeff Green, assente tutta la scorsa stagione per i medesimi problemi, offrirà il suo contributo partendo dalla panchina, assieme ad un Avery Bradley sempre più in crescita, che negli scorsi Playoffs veniva spesso e volentieri preferito ad Allen (schierato comunque come sesto uomo), ora sulla sponda Heat. Come anche per gli Spurs, ogni anno gli scettici danno la franchigia di Boston per finita, ed ogni anno la squadra sorprende tutti, con i vari Pierce, Garnett sempre in veste di leader; questo ruolo però sarà probabilmente coperto da un Rajon Rondo che pare aver finalmente raggiunto la maturità per guidare la squadra. Da tenere d’occhio anche i nuovi innesti di Fab Melo (stoppatore per eccellenza), Kris Joseph e dell’ex Rockets Lee.
New York Knicks
Dopo il buon finale della scorsa regular season prima di venir schiantati dagli Heat nei Playoffs, ci sono buone aspettative attorno a questi Knicks di coach Woodson. L’arrivo di James White, fuoriclasse per il nostro campionato, rinforza un roster che deve trovare attorno a ‘Melo Anthony il giusto equilibrio, sperano anche che Stoudemire torni ai livelli di un paio di anni fa, quando era in grado di decidere le partite e rimaneva anche più concentrato in fase difensiva, dove con Anthony nella propria metà campo forma un duo non esattamente all’altezza del contributo che offrono in attacco. Con un centro come Tyson Chandler e due attaccanti del genere, da New York ci si aspetta di più la prossima stagione rispetto alla scorsa, dove i risultati sono stati praticamente gli stessi dell’era pre-Anthony. Quest’anno c’è anche il ritorno dell’ex Denver Felton, spedito nella Mile-High City nella trade che ha portato ‘Melo nella Grande Mela: andrà a rinforzare in cabina di regia un reparto che avrà anche il contributo di un veterano come Jason Kidd. A prima vista paiono intriganti questi Knicks, staremo a vedere fin dove arriveranno.
Philadelphia 76ers
Si è forse parlato troppo poco dei nuovi Sixers, squadra interessante e che è uscita complessivamente rinforzata dalla trade che ha portato Howard ai Lakers. Rinforzati dall’arrivo di Andrew Bynum, ma anche da quelli di Nick Young e Dorell Wright che tapperanno il buco lasciato da Iguodala, i Sixers vogliono confermare quanto di buono fatto la scorsa stagione e magari risultare qualcosa di più che una semplice mina vagante. Con le guardie Williams e Holiday in crescita, Phila è una squadra giovane che sotto la guida di coach Collins ha le potenzialità per fare bene. L’arrivo dell’ex centro dei Lakers ha rinforzato la squadra nel reparto lunghi, e la cessione di Brand, “amnistiato” dalla dirigenza, ha consentito di liberare spazio importante nel monte stipendi, che ha consentito gli arrivi sopracitati. Dando un’occhiata al roster dei Sixers, lo schieramento pare avere le potenzialità per qualificarsi ai Playoffs come quarta-quinta potenza ad est, risultando un ospite incomodo per Knicks, Nets, Bulls ma non solo. E Chicago ne sa qualcosa.
Brooklyn Nets
Anche la Grande Mela, come Los Angeles, avrà il suo derby. Il magnate russo Michail Prochorov è riuscito nell’intento di trasferire la franchigia dal vicino New Jersey al nuovo Barclays Center di Brooklyn; e per attirare pubblico e tentare la rincorsa al titolo, a Deron Williams (che ha rifirmato questa estate con i Nets) si sono uniti anche Joe Johnson, e durante la scorsa stagione, Gerald Wallace. La squadra ha intenzione subito di puntare in alto, con un quintetto base molto interessante composto anche da un Brook Lopez finalmente del tutto recuperato dopo l’infortunio che lo ha fermato per buona parte della scorsa stagione, e un Kris Humpries in miglioramento. A contribuire dalla panchina ci saranno anche i nuovi arrivati Andray Blatche, di cui Washingotn si è liberata con l’amnesty clause, e Jerry Stackhouse, veterano firmato dopo un’esperienza lo scorso anno con Atlanta. La squadra sulla carta è più che buona, ma dopo aver visto l’esperienza dei Knicks, che pur avendo unito ottimi giocatori stanno avendo i medesimi risultati di prima del loro arrivo, è vietato parlare troppo presto. E’ comunque assai probabile che i Nets, dopo svariate stagioni nella mediocrità, raggiungeranno la postseason, seppur forse non tra le prime 4: saranno comunque un duro ostacolo per le altre potenze della Eastern Conference.
Toronto Raptors
Chiudiamo la nostra preview parlando della franchigia canadese del nostro Andrea Bargnani, una delle squadre con la media di età più bassa di tutta la Lega. Se da un lato è vero che la squadra si è rinforzata, muovendosi sul mercato e portando a Toronto Landry Fields, Kyle Lowry e Jonas Valančiūnas, finalmente pronto per la NBA, è anche vero che le possibilità che i Raptors partecipino alla corsa per i Playoffs sono poche o nulle. Sfumata l’ipotesi Steve Nash, Toronto riparte dal “Mago” Bargani, finalmente al meglio dopo una stagiona travagliata per via di alcuni infortuni e che ricoprirà il ruolo di uomo-franchigia, dal promettente DeRozan e dall’esperienza di un veterano come José Calderon in cabina di regia. Sarà interessante vedere quali potranno essere le potenzialità del rookie Terrence Ross, ottava scelta assoluta al draft, e più in generale di una squadra che potrà dire la sua solo tra qualche stagione.
Federico D’Alessio