Orlandino possedeva una mucca che produceva tanto buon latte. Era stato fortunato, l’aveva vinta ad una lotteria e anche se era la più grossa di tutte quelle in palio, non credeva che avrebbe prodotto così tanto! Purtroppo l’animale col tempo divenne recalcitrante alla mungitura e, dopo vari ripensamenti e con la morte nel cuore, Orlandino decise di metterla in vendita e di scambiarla con qualche altro animale ma nessuna offerta pareva soddisfarlo. Intanto la mucca era sempre più intrattabile e quando si presentò Angelo, uno dei più ricchi allevatori della zona, Orlandino pensò che fosse arrivato il momento giusto. Purtroppo Angelo propose uno scambio non con uno dei suoi carnosi manzi o con una delle sue vacche più belle, bensì con un fagiolo magico.
Orlandino pensò che Angelo lo stesse prendendo in giro e rifiutò l’offerta.
Angelo allora propose a due suoi amici, Filo e Denny, di partecipare all’affare mettendoci qualche animale e un fagiolo magico a testa e i due accettarono di buon grado.
Alla nuova offerta di due gallinelle, una quaglia, un galletto e, soprattutto, ben tre fagioli magici, Orlandino non se la sentì di dire di no ed acconsentì, visto che i legumi fatati erano così tanti, a dare anche un asinello oltre alla lattifera mucca.
Angelo, sfregandosi le mani, se ne andò via con la prodigiosa vacca che lo avrebbe reso ancora più ricco e diede il ciuchino ed una sua mucca, un po’ meno pregiata ma pur sempre gran produttrice, al suo amico Filo che provvide a girare all’altro socio, Denny, un bel vitellone della sua stalla.
Così tutti furono contenti e tra essi anche l’ingenuo Orlandino, che se ne tornò a casa col quartetto di comuni volatili desideroso di piantare nel suo orticello i fagioli miracolosi.
Non gli venne il dubbio che i fagioli non fossero realmente magici…
Questa triste fiaba è metafora di ciò che è successo agli Orlando Magic acconsentendo allo scambio a quattro nel quale hanno praticamente regalato Dwight Howard ai Los Angeles Lakers per tre future prime scelte ai prossimi draft, scelte che si preannunciano basse dato che le squadre coinvolte si sono tutte rinforzate e l’anno passato hanno comunque disputato i playoffs.
Credo che si sarebbe potuto ottenere molto di più da un giocatore che per tre anni di fila è stato eletto miglior difensore del campionato, da cinque anni è nel primo quintetto NBA, in quattro degli ultimi cinque anni è stato primo rimbalzista e per due anni di fila miglior stoppatore.
Come se non bastasse, Orlando lo ha ceduto alla squadra che anni fa gli portò via Shaquille O’Neal, giocatore a cui Howard può essere, con le dovute proporzioni, paragonato.
Adesso la squadra è completamente da ricostruire, ad appena tre anni dalla finale persa proprio contro i Lakers.
Incredibile come anche le altre squadre coinvolte ci abbiano guadagnato: Denver prendendo il versatilissimo Iguodala e Philadelphia mettendo al centro il miglioratissimo Bynum, a mio avviso uno dei primi quattro pivot NBA e con margini di crescita non indifferenti.
Prevedo molti anni tristi per i poveri Magic…
Mattia Messora