Oklahoma City Thunder-Los Angeles Lakers 77-75 (2-0)
Qualsiasi sarà il risultato finale di questa serie è chiaro che gara-2 rimarrà la grande beffa di questi Lakers, arrivati vicinissimi ad una W che, viste le dinamiche e visto il momento in cui sarebbe giunta, avrebbe potuto cambiare molto nelle prossime sfide. Giocarsela punto a punto nella bolgia dell’Energy Arena non è infatti cosa da poco, contando soprattutto lo stato attuale dei losangelini che tutto dimostrano fuorché concrete chances di scavalcare l’ostacolo Thunder per giocarsi un posto in finale. Eppure LA, pur con i suoi limiti non ci è andata neanche troppo lontana, sintomo che tutto sommato l’intensità difensiva funziona ancora e che anche la giovane armata capitanata da Durant fa fatica senza metri di spazio liberi per costruire il proprio rapido gioco. 68 punti concessi in 46′ a questa squadra è un risultato notevole, pur considerando i tanti errori di Westbrook, eppure gli ultimi 120 secondi sono sembrati davvero da film, con un 9-0 finale di Oklahoma, che ha ribaltato clamorosamente il risultato, mentre dall’altra parte i lacustri sembravano tentare in ogni modo di buttare via qualsiasi possesso, tra turnovers, tiri forzati e tantissima confusione. Da rivedere comunque l’intero gruppo, a partire da Kobe che soffre tremendamente l’aggressività di Sefolosha risentendone poi a livello mentale, ma passando soprattutto per un ameboide Sessions e le tante scelte tattiche di Brown che si faticano a digerire (vedi Barnes e Hill in campo assieme), tutti elementi che vanno di fatto ad accentuare il già grande divario tra i due team, che a volte però, sembra quasi annullarsi. Per i superstiziosi Bryant e Bynum chiudono come in game-1 con 20 punti ciascuno…eppure, ancora una volta, non è bastato.
Philadelphia’76-Boston Celtics 91-107 (1-2)
Grazie ad un Garnett a livelli altissimi (20+11 di media in questa post-season) ed un Pierce in grande spolvero dopo il quasi nulla di gara-2, i Celtics affondano i Sixers nel loro fortino, riconquistando il fattore campo e alzando di nuovo la voce dopo il pareggio agguantato dagli avversari lunedì sera. Phila illude i propri tifosi tenendo testa a Boston per una quindicina di minuti, poi, da metà secondo quarto in poi, gli ospiti stringono la cinghia in difesa e i Sixers non trovano più fluidità in fase offensiva, tra percentuali crollate e il solitario lavoro di Young dalla panchina (22 punti totali). Dall’altra parte invece funziona tutto alla perfezione: Rondo illumina, mentre Pierce e KG concludono con costanza, ampliando il divario e mandando ben presto i titoli di coda ad un match a senso unico. Prova di forza Celtics fondamentale per il proseguo della serie, ma venerdì si rincomincia sullo 0-0 e certamente i padroni di casa non vorranno più farsi trovare così impreparati.