Il primo match disputato di questi appassionanti Playoffs è stato lo scontro tra Bulls e 76ers, terminato 91-103 in favore della squadra padrona di casa, che ha avuto sempre il controllo della situazione e non ha mai consentito agli avversari di avvicinarsi troppo. Non hanno steccato i due giocatori dai quali ci si poteva aspettare di più, Rose e Hamilton, che hanno siglato rispettivamente 19 e 23 punti. Rose però, a pochi minuti dal termine della partita, è stato condotto in ospedale per un infortunio, rivelatosi poi la rottura del crociato, che gli costerà certo tutti i Playoffs. Bruttissima tegola per la franchigia allenata da coach Thibodeau, e che metterà forse fine alle ambizioni di Chicago di ottenere il titolo. Tra le file dei 76ers, partiti a sorpresa con Lavoy Allen nel ruolo di centro al posto di Hawes, non sono bastati i 19 punti di Elton Brand. Si aspetta gara 2, lunedì allo United Center.
La seconda partita disputata in ordine temporale è stata quella tra Heat e Knicks, sulla carta molto equilibrata. Ma solamente sulla carta, perché la franchigia della Florida ha letteralmente demolito New York con un secco 100-67, al termine di un match che sembrava lo scontro tra la prima e l’ultima della classe. Le chiavi di questa sconfitta dei Knicks sono state le troppe palle perse (25) ed il fattore Haslem: infatti, con il giocatore degli Heat sul parquet, la franchigia della Grande Mela non è riuscita a spingersi oltre gli 85 punti per 100 possessi (contro i quasi 102 stagionali). Eccellente la prestazione di James, che ne ha messi 32 (10/14 al tiro), ed è anche stato colpito volontariamente da Chandler durante il match con una dura spallata. Ha invece steccato Carmelo Anthony, autore di soli 11 punti (3/15 dal campo); l’unico a dimostrare un certo spirito combattivo è stato J.R Smith dalla panchina, con 17 punti.
L’unica vittoria esterna di questa prima giornata di post-season è stata quella dei Magic, corsari ad Indiana con un risultato finale di 81-77, al termine di un match molto tirato e deciso nelle battute finali, con Granger che, con sulle mani la bomba del possibile pareggio, ha commesso una banale infrazione di passi che è costata il match a Indiana. Malgrado la pesante assenza di Howard, non hanno fatto male i Magic, magari aiutati anche dalla minore pressione presente attorno alla squadra. E anzi, il diretto sostituto di DH, Glen Davis, ha disputato un’ottima partita firmando una doppia doppia da 16 punti e 13 rimbalzi; rimanendo tra le file di Orlando bene anche Richardson e Nelson, entrambi con 17 punti. Proprio Nelson, in questi ultimi match, si sta confermando il leader della squadra. Non sono bastati ai Pacers i 19 punti di West per impedire il ribaltamento del fattore campo, che complica ora le cose per la squadra allenata da coach Vogel.
Nel remake delle scorse finali di Conference, lo scontro è stato equilibratissimo, con i Thunder che l’hanno spuntata sui Mavs per 99-98 solamente a 1 secondo dalla sirena, grazie ad uno spettacolare game-winner di Durant, che ha terminato il suo match con 25 punti. Ha accusato poco in questo match il grande atletismo degli avversari Dallas, per larghi tratti davanti a OKC, forte dei 28 punti di Russel Westbrook e di un sorprendente Serge Ibaka, che ha messo 22 punti e anche la prima tripla della sua carriera nei playoffs(!!!). Come era prevedibile, tra le file dei Mavs ottime le prestazioni degli eroi degli scorsi Playoffs, Nowitzki e Terry, autori rispettivamente di 25 e 20 punti. Dallas ha comunque dimostrato di saper far male ai giovani Thunder; ci si aspetta una serie abbastanza lunga.
Federico D’Alessio
@FedeDalessio