I Thunder (27-7) asfaltano i Boston Celtics (15-17) ed ottengono l’undicesima vittoria consecutiva tra le mura amiche che gli permette di consolidare il proprio primato nella Western Conference.
I Thunder hanno sfoderato una prestazione offensiva pazzesca segnando qualcosa come 72 pt solo nei primi due quarti. Mattatori della serata la solita coppia Westbrook&Durant che mettono a referto 59 punti in due con 31 del primo e 28 del secondo, ben coadiuvati da Cook e Harden che ne mettono 17 a testa.
Che la coppia Westbrook-Durant sia in un periodo che definire magico è dire poco è noto a tutti, dopo i 91 punti segnati contro i Denver Nuggets il “dinamico duo” di Oklahoma non si è più fermata: ricordiamo anche i 62 punti contro gli Hornets del nostro Beli. Comunque oltre a questa coppia fantastica i Thunder stanno trovando la giusta continuità anche da Harden, giocatore che a fine anno potrebbe ritirare il premio come miglior sesto uomo della lega, forse è presto per questi discorsi ma il “barbuto” ha una classe immensa e sicuramente è una freccia in più nell’arco di coach Scott Brooks.
Proprio Harden però potrebbe giocare la sua ultima stagione tra le fila dei Thunder visto che non è cosi scontato che la società riesca a rifirmarlo, dato che Westbrook ha rinnovato a cifre altissime e forse di spazio salariale per confermare Harden non ce n’è. Lo scrivente come suo tifoso si augura che possa togliersi importanti soddisfazione già da questa stagione con Oklahoma, ma che nelle prossime stagioni faccia scelte pensando più alla propria carriera che al proprio portafoglio, in poche parole che rinunci a qualche dollaro e si metta in gioco in una contender perché ha tutte le possibilità per essere un protagonista in questa NBA.
Se per Oklahoma City sono tutte rose e fiori non si può dire lo stesso per i Celtics, che arrivano alla pausa per l’All-Star Game con una striscia aperta di 5 sconfitte e con una squadra che fatica a tenere i ritmi di questa stagione particolare, dovendo combattere perennemente con gli infortuni. Poi se nella sconfitta di Oklahoma ci aggiungiamo anche l’assenza di Rondo per squalifica il gioco è presto fatto. Ci sono giocatori come Ray Allen, Garnett e P.Pierce che sono costretti a tenere il campo per 40 minuti a sera, viste appunto le numerose assenze, ma anche per la poca profondità del roster dei Celtics: basta dire che il giocatore più impiegato uscendo dalla panchina è JuJuan Johnson, rookie scelto dai Nets nell’ultimo draft e poi scambiato con i Celtics per Marshon Brooks, che ha tenuto il parquet per soli 15 min. Doc Rivers ha poco da inventarsi, la squadra è questa ma sappiamo tutti che quando arriva il momento di dare il 100% questi Celtics risponderanno presente, gli anni passano per tutti, la posizione nella conference non è delle migliori (ottavi con un record sotto il 50%) ma io ad una serie playoffs senza Boston non voglio nemmeno pensare.
Oklahoma: Westbrook 31, Durant 28, Harden 17.
Boston: Pierce e Garnett 23, ray Allen 21.
Sabatino Fantauzzi
Twitter: @Sabatino88