Washington – UNC (83-86)
Partita spettacolare e al cardiopalma quella che vede il confronto tra la super favorita North Carolina e gli Huskies di coach Lorenzo Romar.
È davvero una bella squadra quella guidata da Isaiah Thomas (no, non il redivivo all-star;-)!) che, lucido in regia e abile nel condurre la transizione, ha come supporto Bryan-Amaning e N’Diaye, due lunghi molto dotati fisicamente (un po’ meno tecnicamente).
In effetti, nonostante i problemi di falli che alla lunga si faranno sentire, il dominio iniziale nell’area verniciata e le buone percentuali nel tiro da tre portano Washington a chiudere in vantaggio 45 a 44 nella prima frazione, complice anche l’inizio in sordina di Zeller e compagni che solo nel finale di tempo alzano l’intensità difensiva e, grazie a recuperi e contropiede efficaci, rimangono a contatto.
La ripresa inizia sulla falsariga del primo tempo, ma la differenza la fanno la zona di NC e le triple di Barnes. Ogni azione in attacco sotto il canestro avversario è tuttavia una lotta: NC ha difficoltà a reggere fisicamente sotto i tabelloni, soprattutto Henson paga lo strapotere dei centri avversari (penalizzati comunque dai falli).
L’asse tra un grande Marshall in regia (6 assist all’intervallo, 14 totali, ennesima doppia doppia) e il rinato Henson consente ai Tar Heels di rimanere a contatto, finché Barnes , autore di un ventello, firma il sorpasso con un’altra tripla 5 minuti dalla fine.
Washington usa le maniere forti anche per fermare un Zeller sempre più on-fire (anche lui scollinerà i 20 e sarà alla fine top-scorer di serata), ma sarà penalizzata dalle buone percentuali in lunetta di NC che terminerà con il 70% dalla linea della carità (100% invece per gli Huskies, che però tirano un terzo dei liberi tentati dai Tar Heels).
Nel concitato finale testa a testa, Henson stoppa Thomas che va per il sorpasso.
Furto di Henson sulla rimessa a favore di Washington a 5 secondi dalla fine, finalizzato in regime di 1+1 da NC, che va a +3 con 4″ sul cronometro prima del solito stillicidio di t.o.
Al rientro in campo, lancio sconsiderato verso canestro di Thomas, premiato da una deviazione che ridà palla a Washington per la rimessa.
Il finale è da buzzer-beater, ma gli Huskies stavolta non sono baciati dalla fortuna: tiro da 3 in angolo sulla sirena del solito Thomas, primo ferro e NC porta a casa la partita, passando il turno.
Dall’altra parte è attesa da Marquette che ha sorpreso Syracuse (66-62).
Duke – Michigan (73-71)
Nella parte Ovest i Blue Devils vincono una tiratissima partita contro Michigan.
Anche qui la vittoria arriva con uno scarto minimo di 2 punti, con la più classica delle triple dei Panthers che si stampa sul ferro allo scadere. Hardaway Jr. (con il più famoso “papi” in tribuna) porta quindi ad un passo dall’impresa la sua squadra, ma ancora una volta Duke , trascinata dal solito Nolan Smith (chiuderà con 24 punti a tabellino), accede alle Sweet sixteen nel West regional. Qui affronterà Arizona che ha avuto ragione di Texas, nonostante un grande J’Covan Brow, in un derby sudista caratterizzato anch’esso dall’estremo equilibrio.
George Mason – Ohio St. (66-98)
A est Ohio State affronta con i favori del pronostico la cenerentola George Mason che, con il più classico degli upset, ha eliminato Villanova nel turno precedente.
Irriverenti e senza nulla da perdere i gialloverdi si buttano nella mischia con il cuore in mano e, pronti-via, piazzano un parzialino nei primi tre minuti di gioco, costringendo coach Matta al t.o. precoce.
Al rientro in campo, le cose sono un tantino diverse: difesa aggressiva e allungata mandano G.M. letteralmente nel pallone e permettono ai Buckeyes di recuperare il mini-break e passare definitivamente avanti nel punteggio.
Da qui in avanti i problemi nelle rotazioni difensive e la difficoltà nell’attaccare la difesa schierata costringono i pugnaci ed energici giocatori di G.M. alla resa progressiva e definitiva.
Dall’altra parte, un cast di tutto rispetto con Sullinger primo violino, l’illuminato Craft in regia e Buford a supporto, risulta praticamente inarrestabile.
Il vero protagonista della serata è, però, un devastante Lighty (6 su 6 da tre nel solo primo tempo!), artefice di una prova maiuscola dalla lunga distanza, nella quale, tra l’altro, Ohio tirerà con un complessivo 80 %…
Se nel primo tempo , quindi, si chiude con un inequivocabile 26 -50 in favore della squadra di Cleveland, nella seconda parte di gara la musica rimane la stessa e i giovani masoniani crollano fisicamente e mentalmente fino al definito 66-98 che porta O.S alla Sweet sixteen, dove incontrerà i Wildcats di Kentucky. Lì le cose saranno sicuramente un po’ diverse, ma lo strapotere di Sullinger sotto canestro, il genio del play bianco e il mortifero Lighty li pongono come dei seri candidati almeno per la Final four.
P.S. Se non avete letto accenni sui giocatori di George Mason, non è una dimenticanza: semplicemente, in puro stile retro’ , non avevano nomi sulle maglie e il vostro umile commentatore si è trovato piuttosto in difficoltà con questi emeriti sconosciuti…comunque, se vi fidate, davvero niente da segnalare!
Marco Cefola