Bentornati! Tutto bene? Successo niente di importante nell’ultima settimana? Niente? Bene …
[b]All Star Game – Collaterals[/b]
Venerdì e sabato, una miscellanea di manifestazioni di varia foggia e interesse. La cosa strana è che, pur avendo a disposizione due capolavori del trash mondiale come lo Shooting Stars (partitella a “giro” che coinvolge uomini, donne e animali …) e lo Skills challange (il solito temutissimo gimkanone), la cosa peggiore della manifestazione è stata un’altra.
Il Rookie game, già da anni manifestazione alla deriva e in palese calo di interesse, credo abbia scollinato definitivamente sotto la soglia dell’accettabilità.
Il problema non è che si difenda poco (i 290 punti complessivi in 40 minuti di gioco dovrebbero fornire qualche indizio in proposito…), o che si ricerchi la conclusione spettacolare, questo vale anche per l’ASG. La questione è che questa … cosa (!) non ricorda neanche vagamente una partita di pallacanestro. È solo un susseguirsi ininterrotto di azioni in solitaria, che prevedono un (due, nel caso di alley-oop) giocatore che va a schiacciare nel deserto dell’area avversaria. Nessun difensore (scusate per il termine un po’ forte) sembra prestare il minimo interesse per la cosa, anzi per non essere nemmeno indotti in tentazione spesso gli avversari aspettano direttamente nell’altra metà campo.
Già questo sarebbe desolante, ma purtroppo non è nemmeno tutto. Se deve essere una gara di schiacciate, è legittimo aspettarsi almeno inventiva e fantasia. Non pervenute (con l’eccezione della remix –anche se “a porta vuota” – di Blair, e dell’alley-oop con palla battuta a terra, mi sembra di John Wall). Non solo, anche un certo numero di schiacciate sbagliate. Non solo. Anche il passaggio (per quanto generalmente ricondotto al tentativo di “alzata”, gli altri tipi non erano particolarmente esplorati) era sbagliato con una certa frequenza, a ulteriore drammatica testimonianza del purtroppo basso livello tecnico MEDIO dei nuovi arrivati nell’NBA.
Certo, esiste sempre la soluzione drastica del telecomando: non ti piace il Rookie game? Non guardarlo. Però, per noi tossici compulsivi da NBA, è difficile sapere che c’è un evento NBA in TV e non guardarlo. Quindi lo guardi, ti deludi, e la percezione di questo mondo peggiora. Per non parlare del ghiotto materiale fornito a chi critica l’NBA per essere un consesso di scimmie ipertrofiche senza fondamentali e incapaci di difendere.
Non so se esista una soluzione per rendere la competizione più accettabile.
Ramanzina del commissioner pre-gara? Invitare solo giocatori con “la testa sulle spalle”? Premi (al limite anche economici) per le giocate difensive? Onestamente non lo so. Credo che forse la soluzione migliore sarebbe fare come per la gara delle schiacciate a fine anni 90: il modello aveva stancato, la gara ormai annoiava, ed era dato per scontato che sarebbe andata avanti per sempre nello stesso (declinante) modo. L’hanno tolta per alcuni anni, e al suo ritorno è sicuramente migliorata. All’epoca mi era sembrato un inutile sopruso, a posteriori devo riconoscere che come al solito avevano ragione loro. Credo che 2-3 anni senza il Rookie challange potrebbe fare solo bene all’All-star weekend nel suo complesso.
La gara delle schiacciate invece è stata una delle più belle di sempre, senz’altro la migliore che ho visto. Il Grifone è il Grifone, doveva vincere e ha vinto, per altro anche meritando. Ma è il livello medio che è stato sorprendente. Pensate a due schiacciate passate quasi sotto silenzio, ovvero quella di Ibaka staccando dalla lunetta (!?) e la prima di DeRozan (palla battuta sulla struttura posteriore da un compagno, recuperata, passata tra le gambe e schiacciata arrivando da dietro).
Quello che però mi ha stupito di più è stato McGee.
Onestamente pensavo sarebbe stato il peggiore. Il lungagnone, si sa, alla gara delle schiacciate delude sempre. Un po’ perché sai che non fa fatica (arriva al ferro quasi senza saltare), un po’ perché madre natura vuole che sia spesso scoordinato. Invece, complice anche un ottimo autore (Webber?), ha fatto cose incredibili. Ha infilato tre palloni in un unico salto. Ma non solo, ha schiacciato in due canestri diversi, per altro raccogliendo al volo una palla battuta sul tabellone. Mettiamola così: Newton (Isaac, il fisico) non sarebbe stato contento, noi decisamente di più…
La sua prestazione complessiva è stata superiore a quella del pur superlativo Griffin, ma ha sbagliato l’ordine delle schiacciate, dando troppo sulle prime due e troppo poco in finale (per quanto la prima, in cui si contorceva sotto il tabellone per non incrinarlo con il cranio, non faceva proprio schifo).
PS: ma è solo a me che Griffin ricorda il Dott. Kareev di Grey’s Anatomy?
[b]Angolo Celtic Pride[/b]
Due biancoverdi in finale alla gara del tiro da 3. Allen che è poesia al tiro. Ogni tiro sembra il replay del precedente, non una nuova azione. Ma soprattutto Pierce. Un passaggio del primo turno acciuffato al pelo, ma soprattutto un secondo giro da campione. Lui non è un tiratore, e di certo non da tre. Andato malino al primo giro, ha dato il massimo (un più che discreto 18) in finale, quando contava, come solo i campioni sanno fare.
Un capitano, c’è solo un capitano.
Alla fine ha vinto Jones, ma P2 rimane uno dei più forti “competitori” di questa lega.
PS: è la terza volta che la gara viene vinta da uno specialista di tiro più o meno di passaggio in quel di South Beach (dopo Kapono e Cook): che ci sia qualcosa nell’acqua?
[b]ASG – La Partita[/b]
Buona partita, direi. Sembrava la stessimo perdendo nel corso del terzo quarto, quando l’ovest sembrava aver scavato il solco decisivo. Da un lato i 3 Miamiers abbastanza opachi, dall’altro i 4 Celtics entrati con propositi bellicosi che però non si sono concretizzati (soprattutto a seguito della poca mira di Allen, che ha preso diversi buoni tiri, che però sono usciti tutti). Poi ovviamente c’è Kobe, latitante il venerdì e il sabato, che ci ha invece tenuto a precisare che quella è casa sua, quindi non era il caso di andare lì a fare gli sboroni.
Nel quarto periodo però il Prescelto si traveste da Pierino guastafeste, raggiunge la tripla doppia e riporta le squadre a contatto. A quel punto io ho avvertito una certa tensione, con Kobe intento a forzare, per vincerla lui a tutti i costi, e i blu a fargli sapere (a volte anche con eccesso di brutalità, dato il contesto) che a lui non la facevano vincere. Sfuma così la possibilità di superare il record di Chamberlain (Bryant si fermerà a 37, 6 punti meno del massimo ogni epoca per un ASG), e l’Est torna vicino, grazie all’abbondanza di tiri forzati e sbagliati dal fenomeno angeleno. Poi però a Ovest si ricordano che anche Durant non fa proprio schifo come giocatore di basket, gli mettono la palla in mano, e lui ne fa il solito uso competente.
Vittoria all’Ovest, e meritato MVP a Bryant, che arriva a 4.
PS: la sola faccia di Popovich durante la sua presentazione ufficiale a inizio partita chiariva meglio di qualsiasi discorso il pensiero dell’allenatore neroargento sulla necessità di questa manifestazione.
Nei prossimi giorni la seconda parte, in cui parliamo dell’altro grande evento di questi giorni, ovvero dell’ideona dei Knicks (pare su consiglio del solito consigliere fraudolento Isiah Thomas…) di buttare alle ortiche il discreto lavoro di ricostruzione fatto da Walsh in questi anni…
Vae Victis
Carlo Torriani